La salma dell'industriale Wild giungerà oggi a Torino da Nizza

La salma dell'industriale Wild giungerà oggi a Torino da Nizza La salma dell'industriale Wild giungerà oggi a Torino da Nizza Permessa l'inumazione - L'inchiesta non è conclusa, ma prevale la tesi dell'avvelenamento casuale (Dal nostro corrispondente) Nizza Marittima, 13 aprile. La signora Magda Brard, vedova dell'Industriale Carlo Enrico Wild (morto, come è noto, mercoledì scorso, all'ospedale di St. Roch), ha trascorso questa dolorosa settimana in casa della figlia maggiore Vanna, sposata a Jean Ray, che abita al secondo piano del palazzo Massingy. Magda e Michaela Wild non si sentivano di tornare a villa <Clairefontaine» sulla collina nizzarda, dov'era avvenuta la tragica disgrazia. Stamane verso mezzogiorno il giudice istruttore Sicart ha accordato il permesso di inumazione, e domani alle 14,30 un autofurgone trasporterà la salma di Enrico Wild a Torino, dove secondo 11 suo desiderio sarà tumulato nella tomba di famiglia, accanto al figlio Alessandro, aviatore, morto proprio lo stesso giorno, 2 aprile, di 14 anni fa. I parenti torinesi sono stati avvertiti telegraficamente e si prevede che verranno ad Incontrare la salma alla frontiera di Ponte San Luigi, dove il feretro sarà trasferito su di un autofurgone italiano, che proseguirà per Torino. La signora Brard forse riprenderà, più tardi, la carde- ira di concertista che aveva troncata per compiacere il 1 marito. Questi, tuttavia, pro¬ prio di recente l'aveva indotta a tralasciare gli affari (Magda Brard aveva due fabbriche di tintoria e di maglieria, che non avevano dato buoni risultati) e le aveva concesso di riprendere la carriera artistica. Il 30 aprile essa doveva dare un concerto — il cui provento avrebbe devoluto in beneficenza — in una sala di Nizza, per 11 quale Enrico Wild aveva chiesto alla moglie di fissargli tre palchi per sè e i propri amici. Anche questo è uno dei molti argomenti che militano contro la tesi del suicidio, prospettata fra le possibilità durante l'inchiesta preliminare. Dopo l'autopsia eseguita dal dottor Noble, medico legale, e il prelevamento del visceri per ulteriori esami tossicologici, che sta eseguendo il dottor Marcelet, e che non sono ancora terminati, il giudice istruttore non ha avuto ora difficoltà a concedere 11 permesso di inumazione. Questo non significa che la Inchiesta sia terminata, polche non sono ancora noti i risultati del vari esami del visceri, anche se pare fin d'ora accertato che le dosi di barbiturici trovate nello stomaco del Wild siano state sufficienti a provocare la morte di un uomo ammalato da tempo, con il fegato in disordine e con la salute profondamente scossa. Quanto al cane, il fox-ter¬ rier caro al Wild, era anche esso un vecchio animale, di undici anni, e la bestiola soffriva di reumatismi. Se, come pare, ha bevuto i resti del latte in cui il padrone aveva sciolto 11 barbiturico, può essere stato avvelenato. L'ipotesi di «omicidio da parte di ignoti », secondo il giudice Sicart, che tuttavìa non si pronuncia ufficialmente fino alla conclusione delle indagini, sembra assolutamente da scartare. Enrico Wild era benvoluto da tutti e profondamente benefico. Ogni giorno gli arrivavano decine di lettere con richieste di aiuti; egli non lasciava mai un indigente a mani vuote. rri. T.

Luoghi citati: Nizza, Nizza Marittima, Ponte San Luigi, Torino