Washington chieda a Parigi un incontro a due sull'Indocina
Washington chieda a Parigi un incontro a due sull'Indocina Dissenso franco-americano sulla politica in Washington chieda a Parigi un incontro a due sull'Indocina // Quai d'Orsay preferisce una conferenza a tre con l'intervento britannico - Intanto si aggrava a Saigon il rischio di guerra civile (Dal nostro corrispondente] Parigi, 8 aprile. La politica francese sta nuovamente attraversando un momento critico in Indocina. La tregua fra 11 governo Ngo Dinh-Dlem e le confraternite religiose, è ormai sul punto di finire e tutto lascia prevedere avvenimenti gravissimi, che potrebbero portare alla guerra civile. Il governo feudale di Ngo Dinh - Diem è estremamente Impopolare in tutto il paese e non dispone di una forza propria sufficiente a fronteggiare, neppure con la violenza, la rivolta popolare. Soltanto le armi straniere potrebbero mantenerlo al potere, ma la Francia non è affatto In grado di impegnarsi in una nuova avventura militare, il cui successo non sarebbe, in ogni caso, altro che momentaneo. Il tragico ricordo di Dlen Bien Phu impedisce ai dirigenti della politica francese di ricadere negli stessi errori. Ma mentre Parigi cerca di uniformare realisticamente la propria politica a questa precisa situazione di fatto e si propone il raggiungimento di una soluzione' veramente democratica che, tenendo conto della volontà delle popolazioni, possa salvare ciò che è ancora salvabile del Vietnam meridionale, la sua azione è paralizzata dalle pressioni del Dipartimento di Stato americano, che si sono ancora accentuate in questi giorni. La tesi di Washington è che bisogna sostenere a tutti 1 costi Ngo Dinh-Diem. Il Quai d'Orsay aveva fatto finora affidamento sulla diplomazia britannica, meglio informata di quella americana, sul fatti' dell'Estremo Oriente. Ed era infatti prevista una conferenza delle tre potenze, nella quale si sarebbero dovuti esaminare non soltanto il problema dell'Indocina, ma anche quelli di Formosa e del riconoscimento della Cina di Mao. Però Washington ha respinto questa proposta e ha rivolto al governo francese l'invito per una conferenza a due, con la esclusione della Gran Bretagna. Nessuna decisione definitiva è stata ancora presa e non c'è dubbio che il Quai d'Orsay opporrà una vivissima resistenza. Una conferenza a due, che avrebbe probabilmente sede a Washington, proprio mentre negli Stati Uniti si .rinfaccia apertamente alla Francia di non appoggiare abbastanza il governo di Dleiri, :non potrebbe avere' altro che una conclusione: proprio quella che Parigi vuole assolutamente evitare. La politica francese in Indocina è rivolta non soltanto alla ricerca d'una soluzione democratica della crisi interna nel Vietnam, ma anche a stabilire un accordo commerciale e culturale con Vletminh e a preparare le condizioni indispensabili affinchè le elezioni previste dall'accordo di Ginevra, possano svolgersi in una forma veramente libera. A questa politica; analoga a quella che Londra, «volge nel paesi del Commonwealth, si oppone il punto di vista americano, .decisaménte orientato verso una soluzione di forza. Un'intensa attività diplomatica si sta perciò svolgendo fra le capitali delle tre potenze, e dai suoi risultati dipende probabilmente la conservazione di una delle ultime posizioni che l'Occidente, attraverso la Francia, possiede ancora in Estremo Oriente. . _ 8. V. Il presidente del Consiglio francese Edgar Fanne nell'ultima conferenza-stampa prima delle-vacanze. ' (Telefoto)
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