" Bisogna cercare con franchezza un accordo con i democristiani,, di Giovanni Giovannini

" Bisogna cercare con franchezza un accordo con i democristiani,, SS discorso di Morandi aS Congresso nazionale sociaSista " Bisogna cercare con franchezza un accordo con i democristiani,, Il segretario organizzativo del PSI precisa: "E' la DC che deve creare le condizioni per l'apertura a sinistra; ed esse consistono in un mutamento di rotta sia in politica interna che estera,, -, "La massa cattolica è una grande protagonista della vita nazionale,, Un ponto concreto per avviare il colloquio: il piano Vanoni • Accolto con clamorose proteste un appello della sinistra del PS DI Col discorso del sen. Rodolfo Morandi, il XXXI Congresso del Partito Socialista Italiano si è praticamente conoluso oggi pomeriggio. Il segretario organizzativo ha parlato per circa due ore davanti ad un teatro gremito o attentissimo, affrontando subito senza preamboli la < straziata questione della possibilità o meno di un'apertura a sinistra >. . I/esigenza di un'evoluzione in tal senso — sostiene il sen. Morandi — nasce dalle condizioni in cui è venuto' a trovarsi il governo. Avvertendo l'inconsistenza della formula politica su cui è basato, ii quàdripar- tito ha su&ito una sempre più accentuata involuzione a destra (€non ha trovato di meglio — questo il frasario dell'oratore — che gettarsi a testa bassa nelle persecuzioni e discriminazioni, aizzando follemente il terrorismo padronale y). La base democristiana perà ha mostrato di non gradire affatto tale Wwea :-e...tl,.partito, scartato il ricorso alle elezioni, è stato costretto a riproporsi l'eventualità di un wmouo orientamento verso sinistra. Davanti a questa eventualità, il sen. Morandi dà la risposta — la risposta definitiva del congresso — del P.8.I.: < Io non vedo quale altro ragionevole significato si possa oggi attribuire all'apertura a sinistra, sd non quello che la D.C. crei le condizioni — che non esistono in questo momento — per tale apertura. Esse consistono in un mutamento di rotta sia in politica intema sia in politica estera. Nel frattempo, si dovrà realmente ricercare se esistono i presupposti di un accordo tra i partiti che dovrebbero essere i protagonisti non di precarie combinazioni trasformistiche, ma di uno sforzo sincero di ricupero della democrazia e di risollevamento della nostra società ed economia». C'è l'ostacolo costituito dall'< unità d'azione » tra PSI e PCI. Scco7ido l'oratore che qui si dilunga molto, la linea giusta è quella del PSI e non quella delle socialdemocrazie euro■ pee e dello stesso laburismo, condotti dal loro anticomunismo in una crisi profonda- I due partiti operai italiani non hanno più bisogno del vecchio patto che reca le firme di Saragat e di Romita: la loro unità deriva naturalmente dall'unità delle masse che essi san chiamati a guidare. Le caratteristiche, l'indivi: dualità del P.S.I. sono andate accentuandosi.— secondo l'oratore — c attraverso una serie di atti politici di grande rilevanza quali si son registrati nelle amministrative del 'SI e 'SS, nelle politiche del 'Ss, nell'azione svolta successivamente per arrivare ad una nuova maggioranza in Parlamento. Coloro che ci investono oggi con invettive — Morandi ha uno scatto — dovrebbero riconoscere che son stati proprio loro ad ostacolare e ritardare il nostro sforzo: loro, non (apparato dei funzionari». « Oggi la nostra funzione non è più quella di un'altalena tra riformismo e massimalismo ma quella di tenere aperte le vie della democrazia affinchè sia la libera determinazione delle masse, la loro maturità di giudizio a regolare il corso della rivoluzione sociale ». In questo quadro, il sen. Morandi prospetta il problema del colloquio con la massa cattolica <un grande prò tagonista della vita nazionaley. C'è nel discorso un'autocritica sul troppo settarismo opportunismo •' che visiono rapporti della base del P8I con quella della DC, delle AGLI eco. € Dobbiamo provare coi fatti che lungi da noi è la velleità di scalzare le autorità che la massa cattolica segue, di sovvertirne le organizzazioni, di insidiarne l'ideologia e il credoDobbiamo ricercare invece con franchezza un accordo al solo scopo dell'elevazione del lavoratore, della sua difesa, della rivendicazione dei suoi sacrosanti dirittiy. Bulla scena politica, però, l'interlocutore del PBI non può estere una cmassa cattolica) , ma un partito, la D.C.: e il tono di Morandi cambia. Si passa all'ironia su chi rappresenta la Democrazia Cristiana, su chi è in grado di assumere impegni del tipo auspicato. Anche per il segretario del PSI, c'è un punto concreto su cui avviare il colloquio: il piano Vanoni. L'oratore legge diverse affermazioni del ministro del Bilancio (<Mi accorgo — deve a un certo punto esclamare scherzando — che sto tessendo un elogio di Vanoni ») ma naturalmente si sofferma su questa: < La serena riflessione sulla scelta che è posta davanti a noi, porta a chiederci se una delle grandi questioni che ci dividono, non possa essere accantonata per realizzare concordi un impegno per dare sicurezza al nostro Paese, tranquillità alle generazioni future ». Il problema, però, non è di soluzione facile o immediata: « Guardiamoci — è l'ultimo ammonimento di Morandi — dalla faciloneria e diamo ii bando all'aspettativa illusoria di repentini colpi di scena. E non dimentichiamo che su ogni altro sovrastano i massimi problemi della libertà e della pace: nè l'uno nè l'altro sentiti dalla D.C. ». L'ultima parte del suo discorso, l'oratore la dedica al ricordo e al retaggio della Resistenza, ai compagni di lotta, ai Caduti (al nome di Mario Passoni, i congressisti si levano in piedi). La freddezza abituale di Morandi lascia il posto alla commozione: Nenni lo abbraccia, tutti i dirigenti lo circondano, tutto il teatro risuona dell'applauso più caldo, più lungo del Congresso. Poi il teatro si svuota, anche se la seduta continua anche in seduta notturna. C'è la sensazione generale che il congresso è praticamente finito. Degli altri oratori della giornata, dobbiamo almeno ricordare l'on. Vecchietti, direttore dell'Avariti'. (tSe vogliamo la apertura a sinistra dobbiamo imporci e non farci imporre dagli altri certi limiti*); l'on. Basso (tll dialogo con i cattolici può essere affrontato sin d'ora ma l'evoluzione non potrà essere che estremamente lenta e prudente »); l'on. Tolloy (<I risultati saranno si, lenti e faticosi, ma dobbiamo assumerci il compito di realizzare l'alleanza con i lavoratori cattolici per dare al Paese una democrazia effettiva ed operante »). In mattinata, il presidente di turno on. Malagugini, aveva dato lettura di un telegramma in cui gli onn. Bonfantini, Zagari, Faravélli e Mondolfo (rappresentanti della corrente di ■ « Unità Socialista » del PSDI) esortavano i congressisti a sviluppare il dialogo con i cattolici e levavano un ap pello per la riunione di tutti i socialisti nell'ambito del Comisco (dal quale il PSI è fuori) La lettura è stata più volte interrotta da clamorose proteste dei delegati. Il XXXI Congresso del PSI si chiuderà oggi con un'ultima seduta antimeridiana, col co mizio dell'on. Nenni alle IT in piazza della Cittadella, coll'elezione in serata del nuovo Consiglio nazionale e con l'approvazione infine della mozione conclusiva. Giovanni Giovannini s II senatore Rodolfo Morandi