Nuovi antiperonosporici

Nuovi antiperonosporici NOTE PI AGMCOIsTUnA Nuovi antiperonosporici La malattia conosciuta con 11 nome di Peronospora non ha bisogno di essere illustrata agli agricoltori e meno ancora al viticultori, perchè è ben conosciuta nel suo modo di sviluppo, nelle sue manifestazioni esterne e nei danni che arreca alle varie colture, specie alla vite. Ricerche recenti sull'entità del danni causati da questa crittogama o fungo parassita della vite hanno dimostrato che, in media, ogni anno esso determina una perdita di prodotto pari all'otto per cento circa della produzione totale di uva calcolata di 60 milioni di q.li, corrispondente a circa 4.800.000 q.li, per un valore medio di trenta miliardi di lire. Le spese annuali che debbono sostenere i viticultorl per difendere le proprie coltivazioni dalla peronospora si aggirano sui 10 mi liardl di lire, poiché, del totale consumo di sali di rame, pari 850.000 q.li, circa 650.000 vengono impiegati per combattere la peronospora della vite ed il prezzo medio di tali prodotti si aggira sulle 16-16 mila il quintale. Dall'anno in cui 11 Mi Hard et scoprì l'efficacia dei sali di rame contro la peronospora della vite precisamente 70 anni fa, gli scienziati, i tecnici e le ditte produttrici di sostanze antiparassitarie hanno continuamente fatto rlcer che per individuare altri composti capaci di conseguire uguali o migliori risultati con minor spesa, ma sino a pochi anni addietro non erano sorte novità degne di rilievo, I vltlcultori sanno quali difficoltà dovettero superare nell'ultima guerra per poter difendere le prò prie coltivazioni dagli attacchi di questo terribile parassita. Ora invece, da alcuni anni sono stati sottoposti a severo controllo tecnico-scientifico, da parte dei nostri più importanti Istituti di patologia vegetale, alcuni prodotti fungicida organici di sintesi denominati usualmente tiocarbamatl 1 quali sono oggi posti In commercio con nomi vari come Aspor ed altri e sono consigliati ai vltlcultori perchè vengano diffusi e provati. Tali prodotti si presentano come polveri biancastre od azzurrognole, molto fini, con buona sospens-vità nell'acqua, alla quale conferiscono una colorazione bianco-lattea od azzurrognola; si usano In trattamenti liquidi e nella dose di due ettogrammi in 100 litri di acqua senza aggiunta di calce o di alcuna altra sostanza. Nelle ultime irrorazioni si può aumentare la dose a 250 e 300 grammi. I trattamenti si effettuano seguendo le stesse norme già adot¬ tate per la poltiglia bordolese, avendo cura di irrorare bene tutta la chioma delle piante. Il fungo della peronospora è molto sensibile a queste nuove sostanze e con esse si può intervenire non solo in modo preventivo, ma anche curativo. Esse inoltre stimolano l'attività vegetativa e non danneggiano nè le piante nè gli animali. In una recente conferenza te nuta alla Soc. Agraria di Lombardia, il prof, Baldacci, dell'Università di Milano, a proposito di questi prodotti ha ritenuto di poter affermare che « è terminata l'epoca della difesa rameica nelle viti ed iniziata una difesa basata su prò dotti organici». Noi ci auguriamo ohe l'impiego di queste nuove sostanze abbiano successo e che possano arrecare sensibili benefici ai viticultari. CARLO BAVA

Persone citate: Baldacci, Hard

Luoghi citati: Lombardia, Milano