Il compito del medico nel pensiero del presidente dell' Associazione Ospitaliera

Il compito del medico nel pensiero del presidente dell' Associazione Ospitaliera Il compito del medico nel pensiero del presidente dell' Associazione Ospitaliera Il presidente dell'Associa-1 zione medici ospitalieri del Piemonte, prof. Giovanni Calissano. ci ha indirizzato la seguente lettera, in cui si esprime il punto di vista della classe sanitaria intorno a problemi che sono venuti di attualità. Se su talune tesi esposte dal prof. Cai issano non si può ovviamente concordare, su altre, tuttavia, le discussioni potrebbero essere approfondite con vantaggio della classe medica e della collettività. Signor Direttore, Il recente processo contro alcuni Medici di Venezia, in occasione della morte di una puerpera, ha destato molta commozione nella classe medica come nel pubblico e ha dato la stura ad un gran numero di articoli su giornali e riviste, quotidiani e settimanali che non accenna a finire. In questi sono emersi i giudizi più disparati, non sempre benevoli, sui doveri dei Medici e, con Insistente frequenza, si è fatto cenno alla cosidetta missione del Medico. Le sarei grato, Signor Direttore, se volesse ospitare sul Suo giornale anche queste mie brevi considerazioni. < Per conoscere con precisione il criterio giuridico che ha guidato il Tribunale veneziano alla sentenza, sarà necessario aspettare il deposito del documento », .cosi scrive il corrispondente de < La Stampa» in data 16/2; però dallo stesso resoconto si può arguire che quel giudici hanno voluto affermare il principio che nessun medico si può esimere dall'accorrere al capezzale di qualsiasi ammalato che con una telefonata richieda il suo intervento. Se così veramente e, noi medici diciamo molto chiaramente che non possiamo accettare tale principio. Vi sono talune categorie di medici che devono assolvere al servizio di urgenza a domicilio quali i medici condotti e quelli addetti alle guardie esterne di taluni Ospedali e Cliniche Universitarie, ma I Uberi professionisti, appunto perchè liberi, non hanno alcuno di codesti obblighi e cosi pure 1 medici ospitalieri 1 quali hanno il dovere del servizio di urgenza in ospedale. Nessuno in buona fede potrà sostenere qualche cosa In contrarlo, e perciò credo superfluo ogni commento In proposito Ma qui vorrei dire al pubblico che se un ammalato è veramente grave ed il caso urgente così che solo il tempestivo intervento di un medico possa salvarlo non si deve pensare che tale intervento si possa compiere a domicilio e perdere tempo a chiamare un medico, ma converrà provvedere all'immediato trasporto dell'infermo al più vicino ospedale il che, specie nelle città, si può fare in pochi minuti. I medici che accorrono al domicilio degli ammalati coi ferri del mestiere in certe valigette nere fatte a sacco, operano e salvano si vedono solo in taluni romanzi ed in certi filma, ma in effetti non esistono. Ed ora, a proposito della tanto frequentemente invocata missione del medico, vorrei sintetizzare il mio pensiero in queste poche parole: Il medico di fronte all'ammalato adempie ad una missione, di fronte alla società esercita una professione. Il medico di fronte all'ammalato si sente sempre missionario altrimenti come potrebbe curare con tanta abnegazione, e il più delle volte senza rimunerazione, ammalati affetti da malattie terribili e contagiose? Come potrebbe un chirurgo restare per ore ed ore chino sul tavolo operatorio al fine di portare a compimento un estenuante atto operatorio che servirà a ridare la vita ad uno sconosciuto, che forse non gli dirà nemmeno grazie, che però in quel momenti il chirurgo sente e tratta come sacro? Ma è ora di dire ben chiaramente che di fronte alla società il medico è un professionista come gli altri, che paga le tasse come gli altri, anzi con particolare attenzione da parte del fisco, e deve avere gli stessi diritti come ha gli stessi doveri. Noi curiamo il povero o il non abbiente con la medesima cura, passione ed abnegazione con la quale curiamo il ricco; su ciò nessuno potrà contraddire, ma la società deve compensare codeste nostre prestazioni. Si può morire dì malattia, ma si può anche morire di fame o per essere senza tetto, e perciò la società cerca di sfamare gli affamati e di dare un ricovero al senza tetto ma non è il panettiere che regala il pane agli affamati e non è l'architetto e i muratori che danno la casa ai senzatetto. La società, come paga II panettiere, l'architetto, il muratore, deve pure compensare equamente l'opera del medico. Invece noi assistiamo al moltiplicarsi di Casse Mutue per malattia le quali si prefiggono di dare le cure mediche ai loro assistiti senza però preoccuparsi degli onorari dei curanti. In questi giorni i quotidiani hanno parlato ampiamente delle controversie sqrte fra la maggiore Cassa Mutua (I.N.A.M.) ed i medici cosicché 1 lettori hanno • potuto avere un'idea sugli emolumenti elargiti ai sanitari; bast. r.cordare che per un intervento chirurgico di qualsiasi entità, l'onorarlo si aggira sulle seimila lire da dividersi fra il chirurgo primario e i chirurghi assistenti! E come se l'INAM non bastasse, proprio in questi- giorni e con tanto di legge è stata istituita una Mutua'per i coltivatori diretti (circa sette milioni di capi famiglia), i quali non possono essere considerati poveri, ed in codesta legge non è nemmeno fatto cenno a quali devono essere 1 compensi ai sanitari; ma da una circolare inviata dal Ministero ai prefetti si vede che si ha intenzione di elargire gli stessi onorari attualmente in vigore per l'INAM. Però, che io sappia, nessuna fabbrica di fertilizzanti e nessun istituto di assicurazione contro i danni della grandine è stato costretto a fare speciali agevolazioni a detta benemerita categoria di lavoratori, nè lo Stato se ne è assunto qualche carico. E già si parla di costituende mutue per gli artigiani, commercianti e per altri ancora. Noi non abbiamo nulla da eccepire contro il sorgere di tali mutue ma esigiamo che per i nostri compensi si tenga per base la tariffa degli Ordini dei Medici. Noi comprendiamo che il governo debba tutelare la salute pubblica e, in epoca di partitocrazia, comprendiamo benissimo anche tutte le preoccupazioni elettorali dei partiti, ma non vogliamo essere noi a farne le spese. Finalmente i medici 1 quali fin'ora si sono doverosamente molto preoccupati della loro missione: e troppo poco della loro professione si stanno difendendo da tanta jattura ed i mutuati e tutta la popolazione voglia essere comprensiva verso i medici e le loro giuste richieste perchè, proprio per la tutela della salute pubblica, la società deve scongiurare il pericolo che si vada formando una classe medica malcontenta ed immiserita. prof. Giovanni Calissano Presidente dell'Associazione Medici Ospitalieri del Piemonte

Persone citate: Giovanni Calissano, Medici Di Venezia

Luoghi citati: Piemonte