«Le chiesi di diventare mia moglie per toglierla dalla cattiva strada»

«Le chiesi di diventare mia moglie per toglierla dalla cattiva strada» JPaunlamo I due prataffoxiMstti cfel p) l'oca ss sto di Acqui «Le chiesi di diventare mia moglie per toglierla dalla cattiva strada» Cosi dichiara il maturo fidanzato, ma la ragazza giura invece di avere sparato per difendere il proprio onore (Dal nostro inviato speciale) Acqui, 22 marzo. «Non ho mai fatto nulla di male, nè col signor Carlo Migliare! nè con altri — ha affermato oggi la diciannovenne Lidia Torello, e gli occhi neri le lampeggiavano. — Quell'uomo è matto a dire quelle cose. Il 16 ottobre venne in casa mia minacciandomi con la rivoltella per costringermi ad accet- tare il matrimonio. Sparai per difendermi, come avrebbe fatto ogni altra, ragazza onesta. La rivoltella l'ha portata lui ». « Tra me e Lidia Torello c'era da tempo una relazione — ha dichiarato poco dopo il cinquantunenne Carlo Migliar di. — Desideravo sposarla perchè le volevo bene, e anche per rimetterla sulla .buona strada; ma lei rifiutò. Deve 'averla irritata il' fatto che io rivelai ai suoi genitori una relazione da lei avuta con un altro. Per vendicarsi finse di cedere, e mentre l'abbracciavo mi sparò. La rivoltella l'aveva lei in casa >. A chi credere? Domani essi saranno di fronte, nel processo che verrà celebrato al Tribunale di Acqui; racconteranno ai giudici le rispettive versioni del dramma del 16 ottobre •«corso a Vaglio Serra. Pur essendo contrastanti, ognune delle due versioni non è priva di verlsimiglianza. Ma una sola, evidentemente, può essere la vera. Fondamentale sarebbe stato stabilire a chi appartenesse la rivoltella, ma non è stato possibile. Potranno parlare — non essendovi testimoni diretti — la bruciatura dell'abitò di lei, l'andamento delle ferite di lui. La ragazza ha sparato per difendere il proprio onore, come lei giura? L'uomo è stato vittima d'un agguato, come afferma lui? Compito del Tribunale, stabilirlo. Lasciamo intanto parlare 1 protagonisti alla vigilia del 'oro processo. Lidia Torello da qualche giorno è ad Acqui te casa di una sua sorella. Indossa una màglia* rosa su Un'ampia gonna di panno azzurrò. E' pallida, appare dimagrita dall'ottobre scorso. « Sono diminuita di tré. chili — dice. — Da quando è accaduto quel bruttò fatto non. ho più appetito; quando ci ripenso mi viene il nervoso e mi passa la voglia di mangiare ». . « Quel giorno — ha continuato Lidia Torello -y assentatami un momento da casa, al rientro trovai il Migliardi. Dopo avermi fatto là corte' per , vàri mesi, la séra prima aveva chiesto la mia mano, e i miei genitori avevano rifiutato. Appéna mi vide egli trasse di tasca una rivoltella, e m'impose di obbedirgli. Finsi di cedere; lo indussi a posare l'arma, riuscii a impadronirmene, e sparai. Non kni restava altro da fare per impedirgli di riuscire nel suo scopo». Lidia Torello ora è semiti danzata cori un'1 giovanotte di Nizza Monferrato, il ventenne Pino Gambetta, barista al caffè Centro. Si sono conosciuti nell'agosto scorso, anno in uria sala da ballo. I suoi genitori sono d'accordo, ma affermano che per il matrimonio c'è ancora tempo. « Migliardi e il falegname Battista Negro — ha concluso — si vantano di cose non avvenute. Mi hanno infamato, ma domani tutto sarà messo in chiaro. Non ho paura del processo. Io ho detto la verità. Sono loro che dovranno aver paura, perchè hanno detto bugie ». Carlo Migliardi l'ho trovato nella casa d'un suo amico, nella frazione Boidi di Nizza Monferrato, dove è stato assegnato a domicilio coatto per impedire possibili incontri con la ragazza. Per la prima volta viene avvicinato da un giornalista, e si mostra soddisfatto di poter finalmente racontàre «la vera storia dei fatti» «Con Lidia Torello - egli comincia — la relazione ebbe inizio il 26 aprile dell'anno scorso. Un secondo incontro avvenne il 25 maggio, un terzo il 9 giugno. Continuavamo a vederci di tanto in tanto; quando lei lasciava la finestra aperta voleva dire che io potevo. andare a trovarla. In giugno Battista Negro mi confidò d'aver avuto l'anno prima una relazione con Li- dia. Questa ragazza, pensai, bisogna rimetterla sulla buona strada. Le chiesi di sposarla; rifiutò. La sera del 15 ottobre mi rivolsi ai suoi genitori; rifiutarono anche loro. Riferii allora l'episodio del Negro. Il giorno dopo passai da lei per ritirare le lettere e due romanzi che le avevo prestato. Prima di lasciarmi entrare m'Invitò a rovesciare le tasche temendo, chi sa perchè, che fossi armato. Entrato, le chiesi le lettere e i romanzi. Mi doveva anche quattromila lire che le avevo prestato. Mi fece passare nel salotto. Sul tavolò c'era un grosso album: mai più potevo sospettare che sotto vi avesse nascosto la rivoltella. Lei si appoggiò con la schiena al tavolo. Improvvisamente vidi una vampata e ClllinilliMllllUMIIIIIIIlllUIIIIIMMIIIillllllMIIIll sentii un gran colpo alla testa. Mi buttai sotto il tavolo, ed ella continuò a' sparare ferendomi ancora due volte. Quando capii che i colpi erano finiti, fuggii. E ora eccomi qua. Domani al processo tutto sarà messo in chiaro ». Così sì sono espressi i protagonisti principali di questa oscura e penosa vicenda. Ce n'è un terzo, quel Battista Negro, di 43 anni. Egli è stato trascinato nel processo per avere confessato d'avere avuto incontri all'aperto con Lidia Torello. Notevole è l'attesa, a Nizza e ad Acqui, per il processo di domani. Ma la curiosità del pubblico forse andrà delusa, perchè è probabile che il dibattimento sì svolgerà a porte chiuse. g, f. lllli I MIMIIIIIillllllllllllllMIIIIMIEIlllMIi Carlo Migliardi La diciannovenne Lidia Torello ha dichiarato di aver sparato con la pistola del fidanzato « per difesa personale »

Luoghi citati: Acqui, Nizza, Nizza Monferrato