Troppi film "bruciati"?

Troppi film "bruciati"? DIETRO IìO SCHERMO Troppi film "bruciati"? Il cinema un po' divora se stesso • Ridda di novità • Un Convegno nazionale sulla Resistenza • Il caporalismo di Tota • Un Tilt Eulenspiegel di Joris Ivens ■ Attualità sportive - Katharine Hepburn all'Old Vie Anche t film sarebbero troppo facilmente «'bruciati». Ogni tanto, da questo 0 da quel Paese, ma specialmente dagli Stati Uniti, giungono gli echi di proteste e proposte; ma poi tutto procede come prima. Non molto tempo fa un grosso produttore di Culver City, Nicholas Schenck, ebbe a dichiarare che la piaga dei film « bruciati » era un ostacolo assai peggiore della televisione /perchè allora la televisione dava ancoro parecchi grattacapi ai produttori); e le sue dichiarazioni ne hanno provocate altre, a catena, soprattutto da parte di esercenti. Si potrebbe dire che il cinema un po' divora se stesso, ed è non poco vittima dei suoi sistemi, che si sono andati intelaiando secondo una struttura fin troppo industriale. Ci sono due modi tipici per « bruciare > un film, per sottrargli parecchie delle sue possibilità di diffusione e d'affermazione. Il primo consiste nel toglierlo dal cartellone quando ancora gode di un palese favore del pubblico, e lo si deve togliere per obbedire a date già prefissate, d'obbligo, di presentazione di film successivi. Il secondo, non meno dannoso, consiste nel presenta- re un film contemporaneamente a troppi altri film; in città che non raggiungono il milione d'abitanti è frequente il caso della presentazione di quattro, persino di cinque « novità » nello stesso giorno. Logica e buon senso vorrebbero un alternarsi, uno scaglionarsi; si crede invece di parare ipotetiche « concorrenze» forzando la situazione, e appesantendola. Sia nel primo caso che nel secondo si finisce per soffocare l'esito di più di un film, persino con irritazioni del pubblico, del « consumatore »; e d'altra parte la piccola ressa di film aspiranti alla prima visione è tale da costringerne parecchi ad apparire poi, e alla spicciolata, su schermi di secona'ordine. Sembrerebbe un problema in. solubile, date le consuetudini ormai prevalse; in realtà tutto deriva da Un eccesso di produzione, e di produzione scadente. Il buon film si fa di solito largo a gomitate, finisce per imporsi d'autorità, invece dei solili sette-otto giorni di proiezione ne pretende quindici-venti, provocando altri ingorghi fra i sopravvenienti (se la vedranno fra di loro); ma qualche volta anche il buon film è come preso dal «giro complessivo, ne è mortificato e costretto, la piccola ressa che urge lo costringe a cedere il campo. In questa mediocre ressa si affollano, naturalmente, quei film che, alla resa dei conti, avranno reso' ben poco, e si risolveranno in un insuccesso per i loro produttori. Tocca a questi, e non ad altri, provvedere. Gli esercenti sarebbero più che lieti di avere delle < programmazioni» ordinate e calme, perchè redditizie e sicure; ma ciò lo si ottiene con una formula sola, non troppi film, ma buoni. * * Un convegno nazionale sul tema «Cinema italiano e Resistenza > verrà prossimamente organizzato dalla Federazione Italiana del Circoli del cinema e sarà preceduto e preparato da una serie di convegni regionali. — L'instancabile Raffaello Matarazzo ha ridotto per lo schermo La moglie del dottore, di Silvio Zambaldi, e ne ha iniziate le riprése con Lea Padovani, Amedeo Nazzari, Rina Morelli e Andrea Checchi. — Luigi Comenclni non ha accolto l'invito a continuare la serie Pane, amore e..., e ha definito la sceneggiatura de La bella di Roma; Invece della < bersagliera > una scaltrita e furba cassiera di un bar stracittadino, divisa e incerta fra un bel pugile spiantato, un timido vedovo danaroso, e un non più giovane dongiovanni; la divisa e Incerta sarà Silvana Pampaninl. — Siamo uomini o caporali sarà il nuovo film di Totò, che vi interpreterà alcuni diversi personaggi, tutti più o meno afflitti dal « complesso » del caporalismo, vale a dire, come spiega il regista Mastrocinque, dal terrore o dal fastidio dei propri superiori ; accanto a Totò saranno Fiorella Mari, Paolo Stoppa e Nerio Bernardi. * * Nel vasto ambiente cinematografico ci si può anche affermare, e con risultati cospicui, come documentarista (non certo, almeno per ora, in Italia, per le note e ripetute aberrazioni che da noi affliggono il documentario); e uno dei più autorevoli documentaristi di questi ultimi due decenni è certo stato ed è l'olandese Joris Ivens. Si rivelò nell'ormai lontano 19S8 con Pioggia, preludio al suo monumentale e ammirevole Terre nuove, dedicato nel 1931 alla bonifica dello Zuider Zce. Ma non è infrequente che un ottimo documentarista aspiri alla regìa di un film a soggetto; g ora Ivens sta definendo un suo ambizioso disegno, la sceneggiatura, con Jan De Hartog, di un Tlll Eulenspiegel, il leggendario buffone tedesco nato, secondo la tradizione, fra il XIII e il XIV secolo, e rapidamente divenuto il protagonista di molti racconti popolari, avventurosi e burleschi, tanto in Germania e in Olanda quanto in Francia e in Inghilterra. Dapprima sinonimo del buon senso e dell'arguzia contadina, diventò poi un accento più propriamente satirico-sociale fino a mescolarsi, durante la Riforma, alla polemica religiosa. Tilt dovrebbe essere Gerard Philipe. ' * * Si sono iniziate in Francia le proiezioni di un nuovo giornale cinematografico di attualità, interamente dedicato ad avvenimenti sportivi. — Il cantante Italo-americano Mario Lonza sarà Marco Polo, film... musicale diretto da Leo Me Carey. — Di Guerra e pace si sono ripetutamente annunciate due riduzioni per lo schermo; ora se ne aggiungerebbe una terza, mutile per ora citarne regista e produttore. — William Dieterle ha ultimato le riprese di Vita e amori di Riccardo Wagner, con Carlos Thompson, Yvonne De Carlo, Rita Gam e Valentina Cortese. — Katharine Hepburn ha firmato un contratto con il teatro shakespeariano « Old Vie », sarà Porzia ne II mercante di Venezia e Isabella in Misura per misura. — Cecil B. De Mille davvero intramontabile, davvero Inesauribile: gli è stato affidato l'incarico di disegnare il figurino dell'uniforme per gli allievi di una nuova accademia americana aeronautica; il comandante, gen. Herman, ne ha dato fieramente l'annuncio affermando: «Sono certo che i nostri uomini saranno i più eleganti fra quanti abbiano mai indossato una uniforme », — Loulson Bobet, il noto corridore ciclista francese, diventerà attore per interpretare se stesso in un film che narrerà la sua vita e 1 suoi allori. — Jean Renolr esordirà come autore drammatico con la commedia Orvet, protagonista Lesile Caron. * * Nuovi orizzonti — Non è facile esercire una sala cinematografica, e le formule di codesta attività sono alla resa dei conti limitate, limitatissime. Un esercente di Lione, impensierito dal continuo diminuire dei suoi incassi, ha da poco inserito nei suoi programmi, fra il documentario e il film, un <numero» di spogliarello. Pare che gli affari gli vadano assai meglio. m. g.

Luoghi citati: Culver City, Francia, Germania, Inghilterra, Italia, Olanda, Roma, Stati Uniti, Venezia