Non vi era altra scelta di Filippo Sacchi

Non vi era altra scelta Non vi era altra scelta Non è esatto nè giusto il titolo con cui L'Unità annunciava ieri la votazione per l'Unione Europea: «L'U.E.O. è approvata al Senato con i voti fascisti ». Un titolo come questo è fatto per imprimere immer diatamente nella mente di chi legge la convinzione che, se non ci fossero stati i fascisti, TURO, non sarebbe passata. Ebbene è vero che, alla lettera, l'U.E.O. fu approvata anche con i voti fascisti. Però iin calcolo elementare mostra che, con 221 presenti e 139 sì, anche se i nove senatori missini avessero votato contro, l'U.E.O. sarebbe sempre passata con una maggioranza di 130 voti in favore e 91 contro. Se, per ipotesi, l'U.E.O. fosse stata respinta, ed i missini (come è già successo) avessero votato con le sinistre, che titolo avrebbe messo L'Unità? « L'U.E.O. è respinta al Senato con i voti fascisti » ? Se facciamo questi rilievi non è perchè ci meravigliamo di questi giochi, ormai generalizzati, della propaganda, ma perchè vorremmo che non si confondessero ancor più le teste davanti a questo benedetto problema europeo, che è già di per sè tanto confuso. Chiara è una cosa: la necessità che i popoli d'Europa rompano prima o dopo gli scompartimenti stagni delle loro politiche e delle loro economie, creando una nuova convivenza. Ora questa convivenza, per essere durevole e vitale, deve non soltanto appoggiarsi ad una solidarietà di cultura e di larga democrazia, ma anche ad una propria organizzazione di difesa, non essendo ammissibile che soltanto l'Europa resti disarmata in un mondò armato fino ai denti. E' a questo che dovrebbe provvedere l'U.E.O. La quale non -sarà certo uno. strumento perfetto, benché rappresenti un grande progresso rispetto alla C.E.D., in quanto elimina il rischiò, implicito in questa, di vedere un giorno instaurata una polizia militare europea con poteri di intervento politico. E qualunque formula si trovi, saranno inevitabili contrasti e difficoltà, perchè batteremo in ogni modo la testa nel grande scoglio dei riarmo tedesco. Siamo sempre lì: non si può tenere la Germania fuori dell'Europa. E se la si ammette nel consorzio europeo, e l'Europa si arma, come proibirle di riarmarsi a sua volta? E' la quadratura del circolo. Oltre questo, c'è un'altra considerazione. L'America non avrà mai più requie, finché non vedrà allineata la prima divisione tedesca. Washington considererà sempre l'Europa in stato di emergenza, finché il contributo tedesco non avrà permesso di creare una cintura di difesa tra Elba e Reno. Può darsi che gli americani abbiano ragiono. Comunque, auesto è il loro stato d'animo, c non c'è nessuna speranza non dico di giungere, ma nemmeno tentare di giungere ad una chiarificazione diplomatica che possa alleviare la presente tensione nel mondo, e rimuovere l'incombente minaccia di una conflagrazione atomica, finché questo stato d'animo dura. E' probabilmente la considerazione realistica che conduce il governo inglese ad appoggiare il punto di vista americano che non si possano iniziare colloqui con l'Oriente senza che sia prima ratificata l'U.E.O. Perciò, pur essendo avverso al riarmo tedesco, confesso che, al punto in cui siamo, non vedo altra uscita. Se non sarà 1' U.E.O., sarà l'O.E.U. : ma ormai una forma di esercito europeo bi sogna metterla in piedi. E' l'unico modo di sbloccare la situazi one. Del resto in tutti questi patti e trattati, l'importante non è il testo ma come vengono applicati.' Non crediate che queste famose divisioni tedesche saltino fuor ri da un giorno all'altro con un colpo di bacchetta magica. A parte le fortissime resistenze al riarmo che esistono, anzi si acuiscono, nello stesso popolo tedesco, come prova la difficoltà che l'« Ufficio Blank » incontra nel reclutamento dei volon tari (soltanto 70 mila accettati fino adesso), gli esperti non credono che le dodici divisioni previste pos sano essere pronte prima dmrvmtrncsggaslodNusidimpnlpdsdqtcsRAnscl del 1959. In quattro anni molte cose possono cambiare; c'è tutto il tempo di rivedere clausole e programmi, di mettere in opera contrappesi e valvole di sicurezza. E, del resto, gli americani per primi sè ne rendono conto se tra i sèi punti della sua dichiarazione dell'altro giorno, in cui prende impegno di mantenere le forze americane in Europa, Eisenhower pone anche quello di impedire che le forze dei Paesi membri della N.A.T.O. possano essere usate a scopo di « aggressione nazionalista»; che è, insomma, un elegante modo di garantire gli alleati di ieri contro l'alleato di domani. E molto del resto dipenderà dagli inglesi e da noi, se sapremo capire che la sicurezza futura d'Europa dipende dalla sicurezza della Francia, e sapremo, standole accanto e rendendole giustizia, mantenere quell'equilibrio dell'Occiden te, senza il quale non si concluderà mai nulla di buono A meno che, come i missini, non vogliamo l'asse Roma-Berlino e il Patto di Acciaio. Perchè è questo, non l'U.E.O., ch'essi hanno segretamente votato! Credo che almeno 47 milioni d'italiani toccheranno ferro. Filippo Sacchi

Persone citate: Blank, Eisenhower, Turo