Un senso di stupore e di doloroso costernazione per la tragedia dell'adolescente suicido con il gas

Un senso di stupore e di doloroso costernazione per la tragedia dell'adolescente suicido con il gas Professori e compagni di scuoia intorno aita salma della ragazza morta Un senso di stupore e di doloroso costernazione per la tragedia dell'adolescente suicido con il gas Negli ultimi giorni Rosetta Pensato era colta da improvvise crisi che la deprimevano profondamente - La sua posizione scolastica non era grave ■ Il disperato pianto della madre e la visita della preside - Stamane i funerali Ieri pomeriggio, verso le 16,30, un mesto corteo è partito dalla Astanteria Martini e si è diretto rapidamente verso il quartiere di Madonna di Campagna: era il trasporto funebre della tredicenne Rosetta Pensato, uccisasi l'altro giorno con il gas nella sua abitazione di corso Benedetto Brìn 25. L'autorità giudiziaria, in mattinata, aveva deciso di lasciare la salma a disposizione della famiglia: non c'era infatti necessità di un'autopsia poiché erano chiare e inconfutabili le cause del decesso. Dal canto suo il commissario dott. Ferrite reggente la sezione di F. S. Madonna di Campagna, ha concluso le accurate e delicate indagini ed ha definitivamente archiviato la pratica: il « caso » è stato catalogato fra 1 suicidi, senza intervento diretto o indiretto e senza responsabilità di terze persone. \ Rosetta Pensato è dunque tornata a casa, ieri pomeriggio. Il corteo si è fermato dinanzi allo stabile e dopo pochi minuti è stato attorniato da una folla muta e commossa che è andata via via Ingrossandosi. La piccola stanza della tredicenne, trasformata da mani pietose in camera ardente, ha accolto la salma: nel silenzio, rotto appena da voci soffocate e da preghiere dette a fior di labbra, si udiva il pianto disparati, Jena madre. La madre, dal momento in cut ha saputo che la figlioletta era morta, non ha più dormito e, praticamente, non ha più toccato cibo: è sconvolta, tremante, con i lineamenti tesi e gli occhi gonfi dal continuo piangere. Invano i parenti cercano di confortarla e di lenire, con buone parole. '. suo immenso dolore. Essa non ascolta nessuno, non intende ragione. Singhiozza e balbetta « La mia iiniiiuiimMiiMiuiiiiiiMiMMiiitiMiiiiiiiiniiMiii bambina... la mia Rosetta è morto... si è uccisa... perchè?... ». Anche 11 padre è affranto. Alla piccola era legato da un profondissimo affetto e 11 colpo per lui è stato terribile. Spesso si slede in un angolo buio dell'alloggio e resta là, immobile, con lo sguardo fisso nel vuoto: il mondo che 10 circonda non lo riguarda e non gli interessa più. Sino a tarda sera l'alloggio è stato mèta di un pellegrinaggio incessante. Molti fiori sono stati deposti nella stanza ove riposa Rosetta, fra 1 suoi libri, i ve stiti e 1 giocattoli di quand'era più piccola. E il pellegrinaggio si è svolto in una atmosfera di grande commozione: visi bagnati di lacrime, singhiozzi repressi, sospiri. Ad un certo momento è avvenuto anche un drammatico episodio: uno zio della bambina, 11 signor Renato Braccia — oppresso e sfinito dall'emozione e dalla stanchezza — è caduto im provvisamente a terra, svenuto. Un medico subito accorso gli constatava un allarmante collasso cardiaco tanto che il Braccia, caricato su ' di un auto, veniva trasportato all'Astanteria Marti ni. In un primo tempo le sue condizioni sembravano piuttosto gravi: ma in seguito il poveretto si riaveva, superava la crisi e in serata poteva tornare a casa con i propri mezzi. In corso Brin 25 giungeva anche la professoressa Maria Piera Mazza Cavallo, preside della civica scuola media Maria Pia di corso Galileo Ferraris 11. La professoressa parlava dapprima con la madre della bambina, poi con il padre. Com'è facile immaginare il suicidio di Rosetta Pensato ha get tato nella costernazione la dire zlone e il corpo Insegnante della iiiiiiiiiiniiiiiMiiiiiiiiniiiiiiiiiiiiiiiiiiiMiiiiMin o o a a l addvtdsnnCCuCapcMtvvcfricut3dutrstlllllltlllllflllllllllllllllillllllllllllllllllllllliuillllllllche non dall'altro giorno si agitava nell'animo tormentato, nel fisico sconvolto e depresso della bambina. Triste lezione, quella di ieri, per le studentesse della « seconda B », frequentata da Rosetta Pensato: gran silenzio nell'aula e visi pallidi e smarriti. Fuori, 1 commenti a bassa voce. La compagna di banco di Rosetta, Luisa Bosco, è attonita e impressionata. « Rosetta era tanto cara », dice. «E io le volevo bene, eravamo molto amiche... ; l'altro giorno quando ha ricevuto la nota, di biasimo, era dispiaciuta, si capisce, ma non disperata... Prima di andare a casa mi ha salutato ' affettuosamente, come sempre.,.». Ora Luisa Bosco chiederà di essere cambiata di posto. L'addolora e la sconvolge quel, sedile vuoto, quel /banco spoglio accanto al «uo.v p> ' Oggi alle ÌÒ,30 si svolgeranno 1 funerali, con partenza dall'alloggio. L'autorità ecclesiastica ha concesso, dopo un esame del caso, l'autorizzazione per 11 funerale religioso. Si tratta di un suicidio, è vero: però l'inchiesta della polizia ha accertato che negli ultimi minuti di vita la povera fanciulla — certo spaventata e pentita — ha compiuto un estremo tentativo per chiudere il rubinetto del gas. Inoltre l'autorità ecclesiastica ha tenuto In considerazióne la giovanissima età della morta. Tuttavia i funerali non avranno carattere di solennità e la cerimonia sarà officiata da un solo sacerdote. Lo compagne di Rosette Pensat«Maria Pia»: e in partlcolar modo la preside e la professoressa della bambina, signora Liana Panzanl Vallino. La Pensato era un'allieva come tante altre, nè migliore nè peggiore di molte sue compagne: l'anno ecorso, complessivamente, s'era comportata bene, sia in profitto che in condotta: era stata promossa con voti soddisfacenti in tutte le materie, eccetto che in storia (esame che poi aveva sostenuto e superato brillantemente in ottobre). Quest'anno le còse erano andate meno liscie: la ragazzina aveva cominciato maluccio. Era svogliata, disattenta, si mostrava spesso poco preparata o impreparata del tutto: In più era agitata da una irrefrenabile Irrequietezza. Tuttavia nelle ultime settimane s'era ripresa e di recente aveva riportato un ottimo voto in matematica e la piena sufficienza in disegno. Unico punto debole: il latino, ma anche qui pareva sulla via del miglioramento. L'altro Ieri mattina la prof. Panzani Vallino le scriveva una nota di biasimo sul diario: la nota — che veniva segnata anche sul quaderno di altre due alunne — non era di eccessiva severità: assolutamente non tale comunque da giustificare il folle gesto della bambina. Il fatto è che da tempo Rosetta era triste, pensosa; appariva profondamente ed Ìntimamente turbata; attraversava periodi di invincibile abbattimento. Senza dubbio essa: si trovava in un delicato periodo fisiologico che le provocava dolorosi squilibri. La « brutta » nota sul diario non può essere stata la causa unica del suicidio, è una Ipotesi da respingere recisamente: tutt'al più ha rappresentato 11 motivo' occasionale. Da rilevare che se avesse mostrato la nota ai genitori, non sarebbe successo nulla di terribile: 1 coniugi Pensato , erano sempre stati molto indulgènti c 111 ! 11111111111111111 ; 11111111ci 11111111■11111111j:11111 r nsato raccolte davanti alla scuola con la bambina e mal l'avevano sgridata violentemente nè tanto meno percossa. Quindi, in definitiva, la causa della tragedia resta ignota e con ogni probabilità non va ricercata in un fatto specifico, brutta nota, paura di rabbuffi o altro, bensì In quel lar esana era nè lte so, or in ■lllllllllllllllllllllllllllllll'lllllllltllllllllllllllll