Dna ragazza di 13 anni si uccide con il gas sconvolta da una nota di biasimo a scuola

Dna ragazza di 13 anni si uccide con il gas sconvolta da una nota di biasimo a scuola Tremendo dramma dell9adolescenza ieri sera a Madonna di Campagna Dna ragazza di 13 anni si uccide con il gas sconvolta da una nota di biasimo a scuola l genitori, negozianti, tornano a casa, sfondano la porta e trovano la figlia morta in cucina, col capo reclinato sulla tavola - Accanto a lei è aperto un quaderno, con un tema; al fondo della pagina: "Perdonatemi, non posso continuare così...» - Prima di;morire portò ingabbia dèi{cdnarini nell'entrata la II media Sul foglio del quaderno Rosetta - Pensato, una fanciulla, di '. anni, ieri pomeriggio hà scrittói «'Perdonatemi' pei* quello che faccio. Non . posso più andare avanti .cosi* Poi ha deposto la gabbia dei canarini sul*;tavolino'deirentra-. ta, si è chiusa nella cucina della sua abitazióne, al terzo piano di corso Benedetto Brin 25, ed ha aperto il rubinetto del gas. Quando poco dopo le 20 i genitori sono rincasati l'hanno trovata morta. Sul tavolo accanto ai libri c'era il diario aperto: al giorno 9 marzo era segnata una < brutta nota > della professoressa ed in matita rossa un cinque per un compito di classe. . Rosetta Pensato si è uccisa perchè non si sentiva di continuare là scuola. Frequentava la seconda B della civica scuola media Maria Pia di Savoia in . corso Galileo Ferraris. I 13 anni li aveva compiuti lo scorso ottobre. Era una ragazza piccola, sembrava ancora una bambina. Bella di volto, simpatica. Il padre Eugenio, di 40 anni è impiegato alla Slp, la madre Maria Rinaldi, di 38 anni ha un negozio di' mercerie In via Glachino n. 24. Rosetta quando tornava dalla scuola rimaneva a casa a fare i compiti. Era una bambina giudiziosa, tanto è vero che i genitori si fidavano , * . 0 di lei e la .lasciavano sola senza timori. Figlia unica, padre e-madre .l'adoravano, avrebbero: voluto che studiasse, che prendesse un diploma, una laurea. ■ > ■ '. Da qualche giorno Rosetta appariva svogliata. Andava mai volentièri a scuola.' Non stava bene di salute. Una leggera indisposizione che non aveva preoccupato i genitori, perchè pensavano fosse influenza. Ieri sera inaspettata la tragedia. Alle 20,16 il signor Pensato suonò' il campanello di casa. Uscito dalla Sip era passato, come al solito, in negozio rimanendovi sino all'ora della chiusura. Nel, salire le scale aveva preceduto la madre che portava un < grosso pacco. < Possibile che non senta? », si chiese. Non c'erano dubbi che la figlia fosse in casa perchè le lezioni erano terminate alle ore 18. Suonò una seconda volta a lungo.- La madre, quando giunse ansante, disse: c Si sarà addormentata». Non era la prima volta che accadeva. Mentre leggeva capitava a Rosetta di cedere alla stanchezza. Aveva il sonno pesante ed il trillo del campanello era debole. Il signor Pensato allora salì al piano superiore dove abita la famiglia Devalle e chiese il permesso di poter battere con il mandeo della scopa sul pavimento della camera che corrisponde alla sua cucina. Picchiò con tanta violenza che uscirono altri inquilini. Pareva strano che ad un simile rumore Rosetta non si svegliasse. La madre cominciò ad allarmarsi. Il sig. Galletto che abita nel medesimo pianerottolo dei Pensato propose di provare ad aprire l'uscio forzando la serratura con qualche ferro. Il tentativo risultò inutile. Intanto erano trascorsi quindici minuti. La madre chiamò ad alta voce la sua Rosetta, Tremava per la paura che fosse successa una disgrazia. « Qua bisogna prendere una decisione» disse ancora il signor Galletto. < Mi aiutino ad abbattere l'uscio». Tre, quattro-spallate e l'uscio fu scardinato. Per prima volle entrare la madre. Vide la gabbia dei canarini sul tavoldno dell'ingresso. Le bestiole spaventate cinguettavano svolazzando. Non era quello il posto della gabbia. La tenevano in cucina perchè fossero al caldo. Chi l'aveva messa là? Maria Pensato non ebbe 11 coraggio di avanzare. Il marito allora aperse l'uscio della cucina: una zaffata di gas lo investi costringendolo a retrocedere. Si portò la mano alla bocca e corse a spalancare la finestra sul balcone. Chiuse il rubinetto del contatore. Afferrò Rosetta e la portò nel pianerottolo. Rosetta giaceva a terra. Sul tavolo c'erano i libri di scuola: la grammatica inglese, il quaderno di matematica, un foglio bianco con poche parole, che nell'orgasmo nessuno lesse, il diario aperto. Il bocchettone del fornello era staccato: il fornello era rovesciato sul pavimento. Non si pensò in quegli istanti a disgrazia o a suicidio. Tutti si prodigarono per far rinvenire la fanciulla. La sottoposero a respirazione artificiale. Padre e madre sembravano impazziti. <E' morta»., «No, -è soltanto svenuta». «Ho perso la mia bambina». «Non si disperi, vedrà che non è nulla» Poi parve che le gote si colorissero. Fu la madre ad urlare: «E' viva, rinviene. Portiamola all'ospedale». H signor iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiniiiiiiiiiiiiiii ù e o e a , a e e o e Devalle aveva già telefonato alla Croce Rossa, ma sembravano eterni i minuti. Eugenio Pensato si prese la figlia tra le braccia e si precipitò giù per le scale. Un inquilino dello stabile aveva la « belvedere » in cortile. Uscì per l'androne: il padre si infilò dietro nel sedile posteriore con la sua Rosetta. Suonando il clacson come una sirena per aver via libera, la auto filò verso l'astanteria Martini. La fanciulla fu adagiata sul tavolo del pronto soccórso, Due infermieri si tenevano pronti: il medico alzò gli occhi della piccola, tastò il polso, pose lo stetoscopio sul cuore. suoi gesti, febbrili all'inizio, diventavano lenti. < Dottore, mi dica», implorava' l'infelice padre. Il medicò -scòsse il capo. «Si faccia forza: è morta». A casa era rimasta la madre, Eugenio Pensato si attaccò al telefono, la fece chiamare presso un vicino e le disse straziato : « Stanno facendola rinvenire Forse la salveranno». < E' grave? Voglio venire a vederla ». «No, non muoverti Non è tanto grave. Il medico non vuole che tu venga perchè teme che possa disturbarla». La povera donna si mise in ginocchio e pregò con tutto il fervore la Madonna. « Salvamela tu». Soltanto a tarda notte le dissero la verità. Perchè si è uccisa Rosetta Pensato? La spiegazione è stata trovata sul diario. Una professoressa aveva scritto In data 9 marzo: «Disturba in classe e si presenta a scuola con il libro le cui pagine sono da tagliare alla parte assegnata per oggi. E' negligente, trascurata. Tanto più che la sua indisposizione le consentiva di tenersi al corrente delle lezioni più facili ». Avvilita per il cattivo giudizio dell'insegnante, non le era stato possibile studiare ieri pomeriggio. Aveva provato dedicarsi all'inglese, a fare il compito di matematica. Per oggi avrebbe dovuto svolgere questo tema: «Visitando un negozio di giocattoli. Pensieri ed osservazioni». Sul foglio dopo il tema, aveva scritto: < Svolgimento ». Il resto era bianco. Al fondo della pagina le ultime parole rivelatrici: «Perdonatemi per quello che faccio. Non posso più andare avanti cosi ». E' icerto che Rosetta volle morire. Tuttavia alcuni rilievi permettono di stabilire che, pentita, cercò disperatamente di salvarsi, quando però era troppo tardi. Infatti fu trovata stesa sui pavimento vicino al fornello rovesciato. Prima che la mente cessasse di pensare, si spaventò del tragico proposito. Dal tavolo raggiunse il fornello per chiudere il rubinetto. Le mancarono le forze. Si aggrappò al fornello e cadde con esso a terra. j;,-5y:.;~ Rosetta Pensato, la giovane studentessa vittima della tragedia