Un giovane di 22 anni scopre in un bar di essere il vincitore dei 60 milioni

Un giovane di 22 anni scopre in un bar di essere il vincitore dei 60 milioni E' durato un giorno il mistero delia scheda anonima di corso Regina 181 Un giovane di 22 anni scopre in un bar di essere il vincitore dei 60 milioni La drammatica telefonata alla madre: "Mamma preparati a un'emozione, non svenire, abbiamo vinto al Totocalcio!,, - Il fortunato è un perito industriale che dirige una piccola fabbrica di via Pinelli • La notizia al padre, maestro, mentre faceva lezione alla "Ricardi di Netro,, - La gioia della fidanzata che lavora alla Fiat Mirafiori Zia fortuna, stavolta, s'è fermata al n. 13 di via Cibrario e ha donato ad un giovane torinese di te anni la ragguardevolissima somma di sessanta milioni. Sessanta milioni vinti con una schedina del Totocalcio da 100 lire e compilar ta assolutamente a casaccio, in fretta, nello spazio di due o tre minuti. Com'è noto la schedina — che porta il numero £04 TA 68718 — veniva giocata sabato nel bar Mocambo di corso Regina Margherita 191, locale gestito dalla signorina Laura Stevenin. Appena diffusasi la notizia della grossa vincita, il bar si riempiva di gente incuriosita ed eccitata. Chi poteva , essere il vincitore t S'intrecciai vano le ipotesi, fervevano subito le ricerche. Venivano individuati ad uno ad uno, con paziente lavoro, tutti i giocatori che si erano avvicendati al banco del Totocalcio nell'ora in cui era stata presentata la schedina dei milioni. Cosi, uno dopo l'altro, erano ritenuti favoriti dalla sorte i signori Da miano, Lagna, Maccarino, Saracco. Danusso, frequentatori occasionali o abituali del bar. Ciascuno di essi, stupefatto e allarmato, doveva subire l'as salto di giornalisti, fotografi e sconosciuti: e ciascuno, afferrato di che si trattasse, non dava che una semplice e significativa risposta: estraeva di tasca o dal portafoglio la schedina giocata e la esibiva, mo stràhdo di non aver affatto az- ■■ zeccato gli 11 punti necessari, Ad un certo momento le speranze di rintracciare il vincitore cadevano e già ci si rassegnava all'idea di dover parlare del fortunato come di un anonimo. Sul retro della sche dina non vi erano indicazioni di sorta e nemmeno segni bizzarri o sigle. € Non lo si scoprirà mai! > si diceva ieri mattina verso le 10 nel bar Mo- , cambo. Invece, poco dopo, V* anoni mo » si rivelava di persona e in modo piuttosto clamoroso. Ma prima di continuare presentiamo il nuovo milionario: si chiama Alfredo Castellano, ha SS anni, è perito industriaZe ed abita in un alloggio al pianterreno di via Cibrario li assieme al padre Pietro di 48 anni e alla .madre signóra Renata. Il padre è maestro elementare e insegna nella scuola < Ricardi di Netro*: la madre è casalinga. Ha una sorella, Maria di ti anni, una graziosa e simpatica signora, sposata all'impiegato Giuseppe Catella e abitante col marito e un figlioletto, Albertino di H mesi, nella stessa via Cibrario, ma al n. 63. Alcuni anni or sono il ppdre r. signor Pietro, appassionato ed ingegnoso inventore di strumenti di precisione, allestiva un'offina piccola ma molto ben attrezzata in via Pinelli 74, per la produzione, appunto, di apparecchiature dentistiche e di altro genere: due anni fa, non potendola curare personalmente per i suoi impegni quotidia- - ni di maestro, ne affidava la direzione al figlio Alfredo, un ragazzo intelligente ed energico, il quale, da allora, s'assumeva l'incarico (e lo assolveva brillantemente, con serietà e competenza) di mandare avanti l'azienda paterna. Da un anno circa Alfredo si era fidanzato con la signorina Vera Melchior di SS anni, domicilia- " ta con i <7enitori in via Salerno 29 e impiegata della *Fiat». Sabato sera, rincasando dal- 0 l'officina, il giovane si era fermato casualmente nel bar di ' corso Regina Margherita per bere un aperitivo. Quando ola stava per uscire s'era ricorda to del Totocalcio. Aveva avuto un attimo di esitazione e per un momento aveva pensato di non giocare (non sempre giocava e spesso tentava la sorte non più di due volte al mese). '< Come abbiamo detto, poiché pi non s'intende di calcio e non co- . nasce la forza e le possibilità m delle varie squadre, egli riempiva di premura le 'due colon- ' nine della schedina e la consegnava. Poi metteva il tagliandino-figlia in uno scom- o parto del portafoglio e non -,. ci pensava più. Nemmeno domenica sera si ricordava della schedina nè si curava di esa- minare il tabellone dei risultati. Alla sera andava a letto, alle ts e tranquillamente s'ad'\. dormentava, ignorando d'aver ', vinto sessanta milioni. Ieri mattina, come di consueto, si recava al lavoro. Verso le 10 usciva dall'officina e portava .la sua giardinetta t.100 C> in un'autorimessa per una piccola riparazione: l'autorimessa è vicina al bar Mocam- iiiniiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiniiii bo e il Castellano ne approfittava per andare a prendere un caffè. Entrava e notava un'insolita animazione. Chiedeva che cosa fosse successo e gli veniva risposto: <Comet Ma vive sulla luna, leit Qui sono stati vinti sessanta milionit Ha capito? Sessanta milioni! > «Perbacco > diceva il giovane < anch'io ho giocato in questo bar>. <Quandot A che orat >, gli domandava la signorina Stevenin. « Sabato verso le 19 » rispondeva il Castellano, < Ma allora potrebbe anche essere lei ! > esclamava la signorina «faccia un po' vedere -la sua schedina... >. Il giovane mostrava la schedina e la Stevenin ne controllava il numero: il numero, S04 TA 68718, corrispondeva! La signorina restituiva il tagliandino al castellano dicendogli con voce emozionata « Complimenti... Il vincitore è lei. Lei ha guadagnato 60 milioni...*. Quel che succedeva nel bar non e facile descriverlo: venti o trenta persone circondavano tumultuosamente il giovane, gridando e applaudendo: ad un tratto uno dei presenti afferrava addirittura il Castellano è lo sollevava a mezz'aria. Il Castellano, spaventato, stordito, si svincolava, raggiungeva l'uscio, usciva in istrada e si metteva a correre. Qualcuno tentava di inseguirlo, ma il Castellano correva cosi forte che nessuno poteva stargli dietro. Per circa mezz'ora il giovane vagava qua e là senza meta. Sentiva ora caldo ora freddo. Di quando in quando s'arrestava e, tratta fuori di tasca la schedina, la contemplava amorosamente. Alla fine si decideva e telefonava a casa, alla madre. Le sue parole erano molto caute: < Mamma, preparati ad una grossa emozione... mi raccomando non svenire... Ho vinto 60 milioni al Totocalcio!... ». La madre dapprima credeva che si trattasse di uno scherzo, poi restava senza fia- pllUl to e doveva sedersi sulla prima sedia che le capitava a tiro, sentendosi mancare. Dopo di che il Castellano avvertiva il padire, alla < Ricardi di Netro »: alla telefonata U padre sbiancava e veniva quasi colto da malore. Chiedeva un per¬ mmcaCstdegaA messo, s'infilava precipitosamente il pastrano e correva a casa. Terza comunicazione del Castellano.' alla fidanzata che stava lavorando, in un ufficio della Fiat Mirafiori. La ragazza, riconosciuta la voce di Alfredo, esclamava: « Ma per¬ a l e o i ¬ chè mi hai chiamata quit Non si può, lo sai... » ma dopo mezzo minuto lanciava un grido: « Come ? Hai vinto con il Totocalcio 60 milionit... Sei sicuro?... Oh, mi vien male... mi vien male... Ti prego, Alfredo, corri qua... ». Il giovane si precipitava in autorimessa, ritirava la macchina e si recava alla Fiat dove caricava a bordo la pallidissima ed emozionatissima fidanzata. Dopo mezzogiorno tutta la famiglia — compresa la figlia sposata, il genero e i genitori della fidanzata — era riunita nell'alloggio di via Gibraio 13. ■ Passato il primo, comprensibile momento di grande euforia i Castellano erano ritornati normali: aspetto lietissimo, s'intende, ma senza scomposte e plateali manifestazioni di giubilo. In particolar modo il vincitore appariva equilibrato e sereno: era cortese con tutti e dimostrava d'avere una grande padronanza dei propri nervi. <Cosa farò di tanti milioni? — ha detto — molto semplice: nessuna stravaganza, nessuna spesa pazza. Continuerò a dirigere l'officina di mio padre e ne migliorerò l'attrezzatura. Prima dell'estate nii sposerò, farò un lungo viaggio in Italia e in Europa. Mi comprerò un alloggio e, forse, una "■ 1100 ". Ecco tutto ». Alle 13JB circa, finalmente tutti i visitatori — e seccatori — se ne andavano. E i Castellano potevano mettersi a tavola, per il loro primo pranzo di multimilionari. n Alfredo Castellano con la sorella (da sin.), 11 padre, la fidanzata; In braccio li nipotino

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