Un film su Casanova ritirato dai cinematografi

Un film su Casanova ritirato dai cinematografi Un film su Casanova ritirato dai cinematografi Sulla censura, colloquio di'Sceiba con esponenti del cinema (Nostro servizio particolare) i Roma, 3 marzo. « Le avventure di Casanova », il film diretto da Steno e interpretato da Gabriele Ferzettl e da una schiera di belle attrici, già proiettato in prima visione in tutta Italia (salvo che a Trieste e a Cagliari), è stato oggetto di un provvedimento Insolito: l'ufficio censura della presidenza del Consìglio, Sottosegretariato allo spettacolo, ne ha ordinato improvvisamente ieri 11 ritiro dalla programmazione. Il fatto non ha mancalo di destare nell'ambiente cinematografico un certo scalpore poiché, trattandosi d'un film di co-produzione (italo-francese, per la cronaca), la sceneggiatura, a norma di legge, era stata preventivamente esaminata ed approvata dal competente ufficio governativo. In seguito la pellicola, ultimata e sottoposta alla commissione di censura, ha avuto, con qualche taglio di poca entità, u consenso per la prolezione. Ora ad un tratto la prosecuzione della programmazione viene sospesa. Contro la decisione ha Interposto ricorso la casa produttrice, la quale spera in una revoca della proibizione. In materia di censura cinematografica, proprio stamane il presidente del Consiglio on. Sceiba ha ricevuto al Viminale, presenti i sottosegretari Manzini e Scalfaro i delegati del Centro di docu mentazione e informazione cinematografica, di recente sorto ad iniziativa dell'Associazione italiana per la libertà della cultura e dell'Unione italiana dei circoli del cinema. La delegazione era composta da Ki inalino Contini, Vinicio Marinucci, Guglielmo Petroni, Ignazio SiIone, Franco Venturini, Gino Visentin! e Luigi Zampa. Essi hanno esposto all'on. Sceiba l'urgente necessità di addivenire ad una chiarificazione e ad un'esatta definizione delle norme che regolano la censura cinematografica in Italia, armonizzandole con l'attuale ordinamento democratico della vita italiana e con le norme della Costituzione. In attesa della nuova legge sulla cinematografia, essi hanno suggerito l'adozione di talune norme per garantire il libero esercizio dell'attività creativa dello schermo, e precisamente: che il giudizio delle commissioni di censura sia formulato non oltre 1 lo giorni dalla presentazione del film in primo grado e non oltre i 10 giorni In appello; che la firma del sottosegretario, sanzionante le predette decisioni, venga apposta a non oltre 3 giorni dalle medesime; che le commissioni di censura (1° e 2" grado) diano una motivazione scritta particolareggiata dei loro giudizi, specificando gli eventuali tagli richiesti o le ragioni della bocciatura; che .un film, dopo essere stato messo in circolazione, non possa essere presentato alla commissione di appello più di una volta e che il giudizio di appello, in ogni caso, debba essere f. rmulato entro le 48 ore dal ritiro del film dalla circolazione. Gli on.li Sceiba, Manzini e Scalfaro hanno dato assicurazione ai delegati di accoglimento, In linea di massima, delle loro richieste e manifestato la volontà .di procedere sollecitamente alla regolamentazione della censura cinematografica, da tempo invocata da tutti gli esponenti del cinema, a. n.

Luoghi citati: Cagliari, Italia, Roma, Trieste