Dopo un lungo delirio la donna ha ricordato il delitto

Dopo un lungo delirio la donna ha ricordato il delitto Ieri in uno via di Milano ha soppresso il marito e la sua amante Dopo un lungo delirio la donna ha ricordato il delitto Al commissario ha confessato di aver ucciso perchè accecata da un'invincibile gelosia (Dal nostro corrispondente) Milano, 2 marzo. Dopo ventiquattr'ore di mutismo, Barbara Zucchi, la donna che ieri poco dopo mezzogiorno ha ucciso a colpi di rivoltella il marito ing. Arrigo Facco, colonnello d'aviazione a riposo, e la sua amante Ginevra Invernizzi, ha finalmente parlato. L'omicida, che, come è stato già riferito, era colpevole di un altro delitto avendo ucciso pure a rivoltellate su una pubblica via e quasi alla stessa ora di ieri, la governan- te che nel 1932'era diventata l'amica del consorte, è stata interrogata stamane Come svegliata da un incubo, la donna ha accennato a rispondere con fatica al funzionàrio, e poi improvvisamente, ha chiesto: « Perchè mi fa queste domande? Che cosa è avvenuto? >. < Poco fa, — ha replicato il commissario — mentre la si conduceva qui, la camionetta si è fermata. Se ne ricorda? >. <No, ha risposto la donna. < Era in via Francesco Sforza, signora, all'uscita del Policlinico; e l'automezzo sul quale lei si trovava assieme agli agenti ha dovuto sostare perchè dallo stesso edificio stava uscendo il furgone che recava la salma della doniia da lèi uccisa ieri e che era diretto Bll'obitorio >. • Barbara Zucchi è rimasta Immobile per qualche istante, e poi è scoppiata in un pianto quieto, senza disperazione. Quindi, a poco a poco, il funzionario l'ha indotta a rievocare l'amara vicenda della sua vita, facendole ricordare le ragioni che ieri l'avevano spinta ad uscire di casa con la rivoltella carica.nella borsetta, diretta in viale Beatrice d'Este, e il motivo dell'appostamento. « Mi pare di aver udito degli scoppi, di aver visto della gente che fuggiva, dei soldati, una gran confusione >, ha detto Barbara Zucchi. La tragedia è poi affiorata completamente nella memoria offuscata dell'assassina: < Nel 1938 seppi che mio marito e la Invernizzi avevano avuto una bambina e da quel-momento ebbi fondate ragioni per pensare che egli avrebbe voluto intestare ogni suo avere a quella creatura, sottraendo a me quanto mi spettava. Quando dal Tribunale ottenni un sequestro conservativo a tutela dei miei diritti di moglie separata, mio marito fece in modo che gli uscieri non trovassero più nulla. La tragedia non sarebbe avvenuta se mio marito avesse assunto con me un altro atteggiamento. Ieri ero accanto al muro ed essi venivano avanti insieme, stretti sottobraccio. Li avevo visti così altre volte; ma mai come ieri ero riuscita a vedere quella donna tanto felice. Eppure sapeva anche lei che io sono assai malata, bisognosa di cure, e povera. Allora ho attraversato la strada- Erano sempre insieme e io so che andavano a casa loro per la colazione >. La lucidità andava facendosi strada nella mente della Zucchi; poco dopo infatti riprendeva il discorso cominciando a ordire Un certo piano di autodifesa: «Quando anche lui mi ha visto, mi è balzato addòsso. Sì, ora ricordo perfettamente: voleva assalirmi. E' stato sempre tanto crudele con mé. Voleva picchiarmi come fece altre..volte, e io mi sono tirata indietro, ho aperto la borsetta e ho sparato. Avevo comperato quella rivoltella in un negozio di via Tadino, ma era per difendermi se lui mi avesse voluto uccidere >. A questo punto la donna è Stata colta da profonda spossatezza e il funzionario le ha fatto portare una tazza di caffè. Poi, passandosi ogni tanto la mano tra i capelli grigi, ha ripreso a parlare, rievocando la sua vita passata dal 1911, quando sposò l'ing. Facco, fino al 1932, epoca del primo delitto, che ha descritto con minuzia sconcertante e non certo facendo mistero dell'impulso di gelosia che l'aveva spinta a sparare sulla governante 1. C. Barbara Zucchi nasconde il viso al curiosi (Telefóto) iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiniiiiiiiiiiiiiiiii

Persone citate: Arrigo Facco, Barbara Zucchi, Facco, Ginevra Invernizzi, Immobile, Invernizzi

Luoghi citati: Milano