Due donne e una bambina svenute nell'appartamento invaso dal gas

Due donne e una bambina svenute nell'appartamento invaso dal gas Due donne e una bambina svenute nell'appartamento invaso dal gas Tre persone — una ' signorina di 22 anni, una donna di 41 e la figlioletta treenne di questa ultima — sono sfuggite ieri mattina ad un'orribile morte: stordite dal gas, sono cadute sul pavimento della cucina e vi sono rimaste prive di sensi fino a quando la madre della signorina, rincasando, le ha soccorse e fatte trasportare all'ospedale, dove le energiche cure del medici le hanno messe fuori pericolo. La drammatica vicenda si è , svolta in un alloggio al primo plano di corso Casale 226, abitato dal coniugi Maggiorino e dal loro tre figli. Da qualche giorno 1 coniugi avevano. In casa, come ■ ospiti, ' una loro' parente, Elisabetta Venturino, e la bimba della, donna, Piera. : Ieri mattina nell'alloggio erano rimaste una figlia dei Maggiorino, la ventiduenne Mina, e la Venturino con la piccola Fiera. Il capofamiglia e gli altri due figli erano usciti presto per recarsi al lavoro, la signora Mag¬ pdcss giorino era scesa più tardi per le quotidiane compere. Verso mezzogiorno la signora rincasò, e appena ebbe aperto l'uscio fu colpita da un acuto odore di gas. Non sospettando, tuttavia, una disgrazia si diresse verso la cucina: ma qui le si presentò una agghiacciante visione. La figlia Mina, la Venturino e la bimba giacevano sul pavimento, senza dar segni di vita. Con una presenza di spirito non facile a riscontrarsi in simili casi, la signora Maggiorino si affrettò lnnanzlttutto a spalancare la finestra. Poi ridiacene di corsa al pianterreno, dando l'allarme. Il titolare di un'officina meccanica situata nello stesso stabile, signor Aldo Veglia, aiutato da altri inquilini, trasportò sulle braccia le vittime fino alia sua automobile, poi si mise al volante e pochi minuti dopo la macchina si lei::navR davanti nll'oepedale Gradenigo. Per fortuna, le condizioni delle tre intossicate non erano disperate e dopo IIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIHIIIIIilllllllMIIIIIIMIIIIIIIIIIII la respirazione artificiale e la somministrazione di sostanze cardiotoniche 1 medici potevano dichiararle salve e farle ricoverare con prognosi di pochi giorni. L'Inchiesta condotta da] commissariato di P.S. della sona ha accertato che le esalazioni si erano sprigionate dal forno della stufa a gas, senza che la Mina Maggiorino e la Elisabetta Venturino se ne fossero accorte. — Un'altra famiglia è stata ieri colpita da una grave forma di intossicazione da ossido di caibonlo. La famiglia, è composta da Antonio visnaga, di 37 anni, dalla moglie di questi Maria Oenettl, di 84, e dalla figlia Lisetta, di G. Verso le 10 del mattino 11 Vigna ga, che lavora come autista premo una ditta di trasporti, lamentando un forte mal di capo e conati di vomitò, veniva accompagnato alla sua abitazione di via Paolo Galdano 86. Qui la situazione era grave: la moglie e la figlia erano prive di sensi. Veniva chiamato un medico, il quale ordinava l'immediato trasporto della Oenettl al Maurizia' no, dove i sanitari le riscontravano una' Intossicazione da ossido di carbonio. L'uomo e la bimba. Invece, rimanevano a casa gr°^le al loro stato meno preoccl. -nte. Nel pomeriggio, tuttavia, anche il Vignaga doveva essere ricoverato alle Molinette. Entrambi sono guarìbili in dieci giorni. Le esalazioni provenivano da una stufetta a carbone nella stanza da letto

Persone citate: Aldo Veglia, Elisabetta Venturino, Venturino