Dichiarazioni di Villabruna sull'uranio nel Cuneese

Dichiarazioni di Villabruna sull'uranio nel Cuneese le ricerche nucleari avocate allo Sfato Dichiarazioni di Villabruna sull'uranio nel Cuneese La consistenza dei giacimenti non permette sinora un regolare sfruttamento industriale - Stanziati due miliardi per studi ed esperimenti atomici in Italia (Nostro servizio particolare) ' Roma, 1 marzo. Quando, alcune settimane or sono, si cominciò a parlare con sempre maggiore insistenza ■ di minerali di uranio nel sottosuolo della provincia dì Cuneo, dite deputati piemontesi di parte comunista, gli on Antonio Giolitti e Carlo Ronza, presentarono in argomento un'interrogazione al governo. Essi chiedevano di avere < una informazione responsabile ed esatta > sulla questione. Il ministro dell'Industria e Com mercìo, on.- Bruno Villabruna, diede istruzione ai competenti uffici del suo Ministero di approntargli i dati più precisi per una risposta. Di [ questo uranio, nel Cuneese si parla, ditatti? 'da oltre un quarantennio, e l'ex-Presidente del Consiglio on. Giuseppe Fella ci ricordava in proposito: c Chi va a Lurisia si sentirà ripetere, com'è accaduto a me, che fin dal lontano 1917 Madame Curie vi cercava sali di uranio > Ora, a quasi quattro decenni di distanza dalle ricerche della scienziata, altre se ne conducono nel Cuneese «principalmente dalla Società Montecatini e dalla Società mineraria e chimica per l'uranio di Milano >, come, per, l'appunto, ha precisato il ministro Villabruna nella sua risposta ai due deputati. «Qualche favorevole risultato — ha aggiunto il ministro — è stato raggiunto nell'ambito dei permessi « Castel^ lar > della Montecatini e « Serrai della Società mineraria e chimica dell'uranio. Nelle zone difatti a cui detti permessi si riferiscono, è stata riscontrata la presenza di ammassi mineralizzati a basso tenore (dall'I al 3 per cento in uranio), finora, però, la consistenza del minerale accertato è assai limitata, e tale da non consentire un regolare sfruttamento industriale. «Continuano, peraltro,"le ricerche, -sia con metodi geoflsi ci che. con lavori.minerari veri e propri, per estendere il campo minerario conosciuto. Parallelamente, da parte delle predette società vengono condotte prove per l'arricchimen' to del minerale con processi chimici; dato che i normali metodi di arricchimento, gravimetrici e per flottazione, si sono dimostrati inefficienti per il basso tenore del minerale. «In conclusione. — dice la risposta di Villabruna ai due deputati piemontesi '— pur rilevandosi che le zone aopraci tate rappresentano dei campi di ricerca assai interessanti, il Ministero dell'Industria e Com mercio non ritiene che, allo stato attuale delle conoscenze possano farsi attendibili previsioni sull'importanza industriale dei giacimenti uraniferi in parola >. Dopo tante previsioni, più o meno fondate, ecco, dunque, una valutazione ufficiale. Il Governo tuttavia non poteva restare più oltre indifferente di fronte alla necessità di stabilire una chiara dlsciplina delle attività: industriali concernenti le materie radioattive- Circa tre anni fa, H 22 giugno del 1952, allo scopo di iniziare, anche in Italia, studi ed esperimenti sull'energia nucleare,' il Governo diede vita ad un organiamo di carattere statale, il Comitato nazionale per le ricerche nucleari, presieduto dal prof. Francesco Giordani, che ha svolto un notévole lavoro di studio e di ricerche. Nel disegno di legge che il ministro dell'Industria e Commercio on. Villabruna ha approntato e che sottoporrà al Consiglio dei Ministri in una delle prossime sedute, si prevede, tra l'altro, lo stanziamen to di due miliardi all'anno per consentire al Comitato di svolgere la sua attività. Le linee principali del progetto Villabruna sono: 1) diritto esclusivo dello Stato a disporre dell'energia nucleare in ogni sua forma; 2) composizione, compiti ed organizzazione degli uffici del Comitato nazionale per le ricerche nucleari;. 3) mantenimento al Consiglio nazionale delle ricerche della preminenza dell'indirizzo scien tiflcoi nelle ricerche di fisica nucleare; 4) modalità per consentire allo Stato di esercitare il diritto di esclusività sulle materie radioattive; 5) divieto del commercio delle materie radioattive non adibite ad impiego terapeutico e denuncia '-delle scorte da parte dei detentori; 6) passaggio allo Stato dei diritti minerari concessi a terzi su sostanze radioattive. In materia, a quanto ci risulta, si tenderà a garantir? aj. .concessionario la priorità, nel caso intenda continuare i lavori. Si stabilirebbe allo scopo una convenzione tra lo Statò ed il privato. Il ministro Villabruna ha ritenuto che il Governo dovesse assumere l'iniziativa in questo campo anche allo scopo di stabilire ili diritto esclusivo dello Stato allo sfruttamento dell'energia "nucleare, conditio sine qua non per consentire all'Italia di partecipare al prossimi accordi di cooperazione internazionale per lo sfruttamento di tale energia.

Luoghi citati: Cuneo, Italia, Milano, Montecatini, Roma