Una ragazza trovata sul fiume piangente e inzuppata d'acqua

Una ragazza trovata sul fiume piangente e inzuppata d'acqua Una ragazza trovata sul fiume piangente e inzuppata d'acqua Dapprima racconta di aver tentato di uccidersi, poi di avere incontrato un bruto .Cuneo, 28 febbraio. Cori una rapida inchiesta la questura di Cuneo è riuscita a chiarire un episodio che in Un primo tempo aveva destato angosciose apprensioni. La Henne Marisa Galfrè, parente di un macellaio assai noto in città, e domiciliata alle Basse di San Sebastiano n. 20, usciva ieri sera verso le 18 di casa per recarsi in una cascina a comprare del latte. Una commissione da sbrigare in fretta, ma alle 20 la ragazzetta ancora non era tornata. I familiari stavano in grande apprensione, quando venivano avvisati da un vicino, che la Marisa era stata rintracciata, piangente sul greto della Stura. Un certo Michele Tecco, domiciliato al n. 37 delle Basse di San Sebastiano, mentre percorreva un viottolo, aveva udito nell'oscurità un pianto e delle Invocazioni di aiuto provenienti dal fiume; era corso sul greto e aveva trovato la fanciulla tutta Inzuppata di acqua. Dapprima la portava a braccia in una casa vicina, poi la faceva trasportare all'ospedale con un'autolettiga chiamata per telefono. All'ospedale il medico di guardia non riscontrava alla Marisa alcuna lesione, tuttavia, considerando che un bagno fuori stagione nell'acqua gelida poteva avere serie conseguenze, la tratteneva in osservazione. Al medico la giovane ha dichiarato in un primo tempo di essersi spontaneamente buttata nel canale che fiancheggia la Stura, per uccidersi. « In famiglia non sono compresa, perciò volevo farla finita». Poco dopo però alla sorella maggiore che si era recata in ospedale, Marisa dava un'altra versione del fatti, ben più grave. Essa raccontava che da tempo era circuita da un vecchio pescatore che ieri l'avrebbe aggredita Imbavagliata con due fazzoletti e quindi trascinata su di un isolotto della Stura. < Quando il bruto se ne andò — concluse la ragazza ml" t^naT fino \ll77iva e caddi svenuta. Quando mi rleb. b, lnvocal soccorso finché ac- corSe gente ». ij fatto veniva subito segna- lato alla questura, e il mare¬ sciallo Usmiani, sotto la guida del dott. Piazza, iniziava una scrupolosa inchiesta. Ma nessun vecchio sospetto veniva rintracciato nella zona delle Basse. Stasera poi una perizia medica compiuta dal primario dell'ospedale prof. Zllocchi, ha accertato che la ragazzetta non ha subito violenze. Daltra parte l'assenza anche di un semplice graffio porta ad escludere che essa — come asserisce —. abbia lottato per difendersi. Anche la tesi del tentato suicidio pare insostenibile, dal momento che nella famiglia Galfrè, — assai stimata e benestante — nessuno mai ha maltrattato Marisa. Forse la ragazzetta ha voluto inventare una storia paurosa (e darle consistenza col bagno nella Stura) per vantarsene con le amiche. Attualmente essa si trova ancora all'ospedale, ricoverata In via precauzionale per prevenire complicazioni polmonari e superare lo choc.

Persone citate: Galfrè, Marisa Galfrè, Michele Tecco

Luoghi citati: Cuneo