Un'intera famiglia vittima di un misterioso all'ospedale avvelenamento

Un'intera famiglia vittima di un misterioso all'ospedale avvelenamento Indagini della polizia per uno stranissimo episodio in eorso Regina Un'intera famiglia vittima di un misterioso all'ospedale avvelenamento Madre e figlio sono ricoverati in condizioni disperate - 17 padre, che è quasi incolume, piantonato da due agenti - Dapprima si pensa al gas poi ad una grave intossicazione Alle 15 e SO di ieri un'autoambulanza della Croce Rossa ha trasportato all' ospedale Maria Adelaide un'intera famiglia colpita da misterioso avvelenamento: padre, madre e figlio. La madre e il figlio erano in condizioni gravissime, il padre invece appariva pressoché incolume. . La famiglia è quella del vendi tore ambulante Giovanni Fini mpddlienglimpSvrnenti fu Felice di 60 anni, nati-|tiiiMMiiim vo di Crlssolo e domiciliato nella nostra città in corso Regina Margherita 164: un alloggio al pianterreno composto da un unico stanzone provvisto di soppalco ove sono sistemati i letti. Il Finimenti, vedovo, si è risposato tempo fa con una compaesana. Rosa Chiri di 56 anni. Dal primo matrimonio gli era nato un figlio, Maurizio, che ora conta 22 anni. I tre vivono di commercio ambulante e quest'anno gestiscono un bancherottolo di torroni sotto 1 portici-di via Po. Negli ultimi giorni i due coniugi Finimenti erano stati protagonisti di una vicenda piuttosto movimentata. Martedì s i erano presentati alle Mollnette dicendo di sentirsi poco bene e, chiedendo di essere ricoverati: i medici li visitavano e riscontravano ad entrambi una febbre la cui origine non era chiara. Ma alle Molinone non vi erano in quel momento letti disponibili e la coppia veniva trasferita alUospedale San Vito. Qui i sanitari 11 trovavano affetti da una forma di to¬ |tossicazlone e 11 ricoveravano. e a L'altro ieri, però, 1 Finimenti, avendo saputo che, terminata la degenza, avrebbero dovuto pagare, esprimevano il desiderio di andarsene al più presto. Ma le scarpe erano state lasciate alle Molinette: cosi i due, in attesa dell'arrivo delle scarpe, venivano pregati d'attendere. Quando gli infermieri, un paio d'ore dopo, li cercarono, non li rintracciarono più, i Finimenti si erano allontanati alla chetichella dall'ospedale, in pantofole.- Comunque l'altra sera la famiglia Finimenti mangiava nella trattoria che è sita nello stesso stabile di corso Regina Margherita 164 e di cui é proprietaria la signora Gemma Perottl. Marito e moglie si ritiravano verso le 22, il figlio Invece se ne andava più tardi. Ieri mattina, pochi minuti prima di mezzogiorno, bussava alla loro porta un incaricato dell'ufficio d'igiene che doveva recapitare una bolletta. Non avendo ottenuto risposta, si rivolgeva alla vicina padrona della trattoria, signora Perottl, e consegnava a lei la bolletta. Alle 15 arrivava un amico dei Finimenti e parente della Perotti, Gino Simeoni di 35 anni, carabiniere della stazione di Orla San Giorgio, attualmente in licen za.' Anche il carabiniere picchiava all'uscio dei Finimenti e aspettava invano che qualcuno gli venisse ad aprire. Anch'egll si rivolgeva alla Perotti. « Strano » diceva costei stamattina non si Bono fatti vedere... possibile che dormano ancora? Sarà forse accaduta una disgrazia? ». La signora e il carabiniere toccarono la porta e trovatala non chiusa ma semplicemente accostata, la spingevano ed entravano. Subito avvertivano — o pareva loro di avvertire — uno strano odore aleggiare nello stanzone. Il carabiniere si precipitava su nel soppalco: la Chiri e il giovane Finimenti erano esanimi e parevano addirittura morti: il Finimenti padre era semi-svenuto e gemeva. Il carabiniere dava l'allarme (dopo aver trasportato all'aperto l tre) e sul posto giungeva la Croce Rossa e poco dopo agenti del commissariato Borgo Dora, al comando del brigadiere Platania. La famiglia veniva ricoverata al Maria Adelaide e i medici riscon travano a tutti e tre sintomi di avvelenamento: ma non si capiva di che avvelenamento si trattasse Forse gas? In tal senso si svol gevano le prime indagini, tanto più che al carabiniere, alla signo ra Perottl, e agli stessi Infermieri della Croce Rossa era sembra¬ tpMnldda to di individuare nella stanza la presenza di esalazioni venefiche. Ma l'impianto di gas nei locale non c'è. C'è soltanto un fornellino alimentato da una bombola di gas: ma tanto 1 rubinetti del fornello quanto quelli della bombola erano chiusi. E poi: come mal, ammessa una fuga di gas dalla bombola, erano rimasti gravemente avvelenati la madre e il giovane e invece il padre non ne aveva quasi risentito? Si affacciava l'ipotesi di una intossicazione da cibi. Perciò la polizia sequestrava tutto quel che di commestibile riusciva a rintracciare nella stanza: una scodella d'olio d'oliva, e mezzo bicchiere di aranciata e'* del latte. Gli alimenti saranno sottoposti ad esame. Inol tre 1 medici, in ospedale, preleveranno campioni di sangue dagli avvelenati e accerteranno se in questo sangue vi siano tracce di tos> sici. Nell'inchiesta sono intervenuti anche funzionari della Squa dra Mobile i quali si sono recati al Maria Adelaide; e hanno interrogato a lungo il Finimenti 11 quale dichiarava in sostanza, di non ricordarsi di nulla. Poco dopo mezzanotte venivano inviati all'ospedale due agenti che provvedevano a piantonarlo. Impossibile invece l'Interrogatorio della Chlrl e del Finimenti figlio, poiché, ancora ieri serat le loro condizioni si mantenevano gravissime. Rosa Chiri In Finimenti e U figlio Maurizio, di 22 anni tllllllllllllllllllllltlllllllllfllllltllllllllliuflllllllllllllllllllllllllllllllllltlllltlllllllllllllllllllllllllll MB H padre: Giovanni FinimentAlle 15 e SO di ieri un'autoam

Persone citate: Chiri, Gemma Perottl, Gino Simeoni, Giovanni Fini, Giovanni Finimentalle, Orla San Giorgio, Perotti