Troppo forte lo sbalzo dal produttore al consumo

Troppo forte lo sbalzo dal produttore al consumo Il problema del prezzo del latte Troppo forte lo sbalzo dal produttore al consumo Dalle 45 lire il litro presso la stalla alle 81 in città - Oltre ai produttori devono-trovarci un utile: i grossisti, i raccoglitori, la Centrale e i rivenditori La Centrale del latte si è costituita, con un certo qual riferimento, alla legge 16 giugno 1938, n. 8S1. Senonchè, pur non applicandosi integralmente tale legge, e precisamente l'art. S, che indubbiamente era decaduto in virtù dell'abrogazione degli istituti corporativi, non si è tenuto presente, che era arbitrario attuare anche solo una parziale applicazione della legge stessa. Sistema corretto sarebbe stato quello di istituire la Centrale in base alle facoltà attribuite dalla legge comune alle Civiche Amministrazioni, rispettandosi i relativi corollari di ordine costituzionale ed amministrativo, . compresi .nella legge suddetta e rivolti a realizzare « la tutela del prevalente interesse dell'igiene e della sanità pubblica » od al « più ampio interessi generale dell'economia e del lavoro. Il Comune poteva benissimo attribuire l'attiviti della Centrale ad un privato o ad una società che, sotto il controllo igienico dello stesso Comune, provvedesse al servizio. Ma doveva conservare a sè quella qualità di dominus, economicamente disinteressato, che garantiva l'esercizio dell'attività, tanto apprezzabile nel pubblico interesse. In realtà si addivenne alla costituzione di un organismo ibrido. L'attività fu ■ devoluta ad una curiosa specie di consorzio di interessati, sotto forma di società anonima, che non aveva nulla in comune colle organizzazioni sindacali soppresse. E, cosa anche più strana, il Comune entrò a far parte, come socio, a pari diritti; proporzionalmente alla quo fa azionaria, con gli altri. Cosicché il Comune venne a rinunciare alla sua connaturale veste di autorità sovrainten' dente, per entrare nella ridotta qualità di socio, per giunta, con minoranza di quota (un quinto), cosi da essere messo in facile minoranza, proprio esso, dal quale avrebbe dovuto scendere l'ordine del co mando, sia agli effetti dell'igie ne, aia agli effetti economici. Fu in tal modo che in code sta abnorme situazione il nuovo € prezzo > del latte fu sta' bilito dal « Comitato prezzi > sulla base indicativa della Centrale del latte, fungendo il Comune solo all'effetto di comunicare il semplice suo parere. Capovolgimento completo, quindi, di valori amministrativi. A prescindere dal rilevare la stranezza di una compartecipazione sociale del Comune ad una società per azioni con l'assunzione di rischi che, idealmente, potrebbe ro portare a conseguenze assai perniciose. Siamo, ora, a questo punto: il latte, alla stalla, viene pagato L. 4$ il litro, mentre, col € prezzo > già stabilito dal cgbpgcddiddgcvsCvmtqpdifistlnapanimiiiimmiiiiiNiiiiimiiiiiiiiiiiiiiiimiiitii c Comitato >, i consumatori pagano il latte L. 81 il litro, in base a determinazione che, di poco, precede quel periodo stagionale (primavera-autunno) che, solitamente, segna una diminuzione di costo nel prodotto. La differenza, piuttosto impressionante, fra il prezzo d'origine ed il prezzo di rivendita al consumatore, può spiegarsi solo tenendo presente che da questa differenza si deve trarre un uiile: per i grossisti, per i raccoglitori, per la Centrale del latte e per i rivenditori. Sono quattro intermediari, che, con i produttori, tuffi affermano di essere iniquamente sacrificati, mentre, il più sacrificato dovrebbe consta derarsi il solito Pantalone, cioè il consumatore. Il Comune non ha ancora firmato la convenzione a causa del mancato accordo sulle testimoniali di Stato e sulle relative quote di ammortamento. Ma, di fronte alla situazione che è venuta, non diciamo a determinarsi — perchè era prevedibile eh? si determinasse — bensì a manifestarsi ad iNiNimiiMiniiiimniiiiiiiiiiiiiliiiiiiliiiiiiiiiiii evidenza, è bene consideri il da farsi, per non addentrarsi in un groviglio tecnico, amministrativo, economico, pieno di anormalità e di incognite. Tanto più, ove si rammenti che, non essendo il capitale disponibile risultato idoneo per la realizzazione completa della Centrale, ed essendosi, di conseguenza, domito ricorrere a mutui per rilevantissimi importi, la concessione di gestione della Centrale del latte, per ventotto anni, farà constatare, alla fine, che gli aggravi considerati agli effetti dell'aumento del prezzo del latte, si saranno risolti nel versamento di quote di ammortamento ultra compensative, con conseguente ingiusto scapito per i consumatori. Questo stato di cose è opportuno venga segnalato, acciò possa provvedersi, ancora in tempo, a dare una certa soddisfazione all'opinione pubblica, che non è convinta della bontà dei sistemi seguiti a proposito della Centrale del latte. Roberto Cravero iiiiiiiiiiiiiiM

Persone citate: Roberto Cravero