Bulgaria si dichiara favorevole a buoni rapporti con l'America

Bulgaria si dichiara favorevole a buoni rapporti con l'America Prima intervisto del nuovo Presidente alla stampa occidentale Bulgaria si dichiara favorevole a buoni rapporti con l'America Il Primo Ministro continua tuttavia a "deplorare,, i preparativi militari degli S. U. -11 Maresciallo smentisce che l'esercito abbia accresciuto il suo peso sulla "direzione collettiva,, dell'URSS - Mosca non sospenderà gli esperimenti atomici, ma chiede la proibizione delle armi nucleari (Nostro servizio particolare) Moica, 12 febbraio, fi maresciallo Nicola Bulganin, nuovo primo ministro dell'Unione Sovietica ha detto oggi a WilUam^ Randolph Hearst ed a Kingabìitry Smith che la politica soviètica; mirante ad un miglioramento dei rapporti con gli Stati Uniti, reste ivi- mw^tSfèffiàéia settimana-durante li sedute del .Soviet-Supremo. Nella prima intervista che abbia mai concesso a giornalisti occidentali, Bulganin ha evitato di rispondere alle domande fattegli per sapere come conciliasse tali proteste di desiderio di miglioramento di rapporti, con le accuse agli Stati Uniti di essere bellicosi e guerrafondai, ma ha detto: «Le assicurazioni del nostro desiderio di aver dei rapporti buoni con il governo degli Stati Uniti sono sincere». Bulganin ha riconosciuto per contro che sarebbe < utile ■> che tutti i governanti facessero meno dichiarazioni pubbliche tendenti ad eccitare l'opinione pubblica contro altri Paesi. Egli ha anche indicato che il governo sovietico non vuol limitare le esplosioni sperimentali di armi nucleari; ha detto che la forma collegiale di direzione collettiva continuerà a prevalere nel regime sovietico; ha aggiunto che la sua nomina alla Presidenza del Consiglio e quella del maresciallo Zukov a ministro della Difesa nov significano un'aumentata influenza delle forze armate nella condotta degli affari di governo. Il Premier ha ricevuto Hearst ed i suoi compagni al Cremlino nell'ufficio che già occupava come vice-presidente del Consiglio. Indossava un abito civile e appariva di corporatura più snella di quella che normalmente sembra avere nell'uniforme di maresciallo: abito scuro di ottima fattura con scarpe . nere, camicia grigia mma^s^^m clnquantànove anni, Bulganin ha una folta, ciocca, di capelli bianchi sopra gli altri, grigi e folti. La barba, pizzo e- baffi completano il suo aspetto, che non è certo quello di un militare. Egli ha risposto alle domande fattegli meditando con cura ogni parola e parlando con voce bassa e ben modulata: nulla del parlar rapido e nervoso di Nikita Kruscev e del dogmatismo pedante anche nel tono, del ministro degli Esteri Molotov. Ha esordito dichiarandosi <un giovane Primo Ministro » che prova « le stesse sensazioni di chiunque altro quando è scelto per un compito come questo ». Hearst che era accompagnato da Frank Conniff, suo assistente, e da Kingsbury Smith, ha dichiarato a Bulganin di aver parlato ieri sera per telefono col fratello Randoph nel suo ufficio di New York, e di aver saputo dal fratello che i discorsi fatti sia da Bulganin sta da Molotov al Soviet Supremo, contenenti violenti attacchi agli Stati Uniti, avevano fatto sorgere ogni sorta di congetture e speculazioni in America. Il popolo americano — ha aggiunto Hearst — si sta chiedendo se il mutamento nella direzione del governo in Russia significa che l'atteg¬ ginesacohagaledihasiUStdo< MStchgogllareapnuspvesudoraavcocehdsotazaammrecochfombainfagode m ìmmmgmegli- giamento dell'Unione Sovietica nei confronti degli Stati Uniti sarà diverso da quello che fu con Malenkov. <Non lo sarà*, ha interrotto rapidamente Bulganin. Kingsbury Smith ha fatto rilevare che Molotov, nelle sue dichiarazioni, ha fatto frequen- ha definitole intenzioniaggres' sive del governo degli Stati Uniti ed ha asserito che gli Stati Uniti si stanno preparando per la guerra, aggiungendo: < Come concilia, signor Primo Ministro, questi attacchi agli Stati Uniti con le assicurazioni che ci sono state date, che il governo sovietico vuole un miglioramento dei rapporti tra la Russia e gli Stati Uniti t ». Bulganin, che stava giocherellando con un temperino aprendolo e chiudendolo continuamente, si è fatto serio, e sporgendosi innanzi col bunto verso la tavola ha detto, misurando ogni parola e parlando con lentezza: cLe assicurazioni del nostro desiderio di aver rapporti buoni e normali con gli Stati Uniti, sono sincere. Il signor Kingsbury Smith hd detto or ora che il discorso di Molotov può aver suscitato sentimenti atti a rafforzare il desiderio del popolo americano di avere, delle basi militari nel mondo. Debbo dire che quelle basi sono state costruite molto tempo prima che i discorsi di Molotov e mio fossero pronunciati, e naturalmente la creazione di quelle basi non può essere collegata in alcun modo con i discorsi fatti dai rapprese^ tanti del governo sovietico. Per di più desidererei ripetere che l'isti^ tuzwne di rapporti più normali è quel che vogliamo, come ho indicato nel mio discorso ». Parlando ancora dei rapporti russo-americani, Kingsbury Smith, ha aggiunto di aver notato la dichiarazione di Molotov al Soviet, secondo cui la Russia ha ormai superato gli Stati Uniti nella .produzione di armi all'idrogeno, ed insieme di aver constatato frequenti riferimenti al fatto che il governo sovietico vuol vedere una fine della corsa agli armamenti; quindi Hearst ha detto: <cln vista del possibile pericolo per l'umanità di esplosioni di bombe atomiche e termonucleari in numero illimitato per scopi sperimeìitali, sarebbe il governo dell'Unione Sovietica disposto a stipulare un accordo, per limitare il numero di tali esplosioni t>. Il maresciallo russo, parlando molto lentamente, ha dichiarato: <Sono molto lieto di udire tah osservazioni dal signor Hearst, osservazioni che sono volte verso obiettivi umanitari. Ma io credo che si debba seguire la via più radicale, quella che noi abbiamo proposto. Andremmo più lontano. Noi siamo preparati a discutere il divieto della produzione dei mezzi di distruzione di massa. U divieto di conservare delle urmi atomiche ed a distruggere tutto quel che abbiamo creato in questo campo. Se limitassimo e cessassimo del tutto gli esperimenti in tal campo, che cosa significherebbe ciò per il popolot Nulla, perchè le due parti conserverebbero nei magazzini tutti i mezzi atomici prodotti finora, ed essi in qualsiasi momento potrebbero essere lanciati sulle teste della gerite. « Posso dichiarare seriamente e definitivamente che la nostra proposta è di vietare l'Impiego e l'immagazzinamento di questi mezzi di distruzione di massa. Questa è la direzione nella quale a nostro avviso dobbiamo lavorare. Noi dobbiamo puntare ad un accordo del genere, se vogliamo la pace e se Vogliamo evitare la guerra. Noi sentiamo di dover anda- re pbr la nostra strada. In primo luogo, è la produzione di questi mezzi che deve esaere proibita. Questo è tutto quel che voglio dire in argomento ». A questo punto Smith ha affermato di ritenere che il Primo Ministro avesse frainteso la domanda posta da Hearst. <Noi non stavamo suggerendo — ha detto — la completa cessazione delle esplosioni sperimentali. Considerando gli effetti dannosi che la continuazione di esplosioni sperimentali illimitate potrebbe avere per l'umanità, ritenevamo che il Governo sovietico potrebbe essere preparato a prendere in considerazione un accordo limitante il numero delle esplosioni a cinque, dieci ed anche venti all'anno ». Bulganin ha mutato allora il suo atteggiamento ed ha detto: *Non ci rifiuteremmo di prendere in considerazione qualsiasi proposta che /osse diretta a ridurre l'impiego pericoloso di tali mezzi di distruzione di massa. La vostra proposta è, in effetti, diretta verso tal fine. Questo è tutto quel che desidero aggiungere ». Bulganin durante l'intera intervista ha ostentato un atteggiamento cordiale. E' sembrato ansioso di rispondere alle nostre domande in torio conciliante ; solo una o due volte ha alzato la mano ed ha agitato il dito per dar magSiox J°Tisa,a^. suo. dire, e. quan- tdo ha sostato a riflettere, ha giocherellato con il pizzo o con una matita presa da un portamatite abbondantemente rifornito alla sua destra; quando non ha tenuto il temperino da aprire e chiudere tra le mani. In altri momenti ha incrociato le braccia ed ha sorriso. Abbiamo chiesto infine al Premier a quale livello fu in primo luogo deciso di < permettere > a Malenkov di dimettersi. Bulganin ha risposto che la decisione venne presa inizialmente dal Comitato centrale, e quindi portata all'esame del Soviet Supremo, <su autorizzazione del Comitato centrale e di un blocco di deputati comunisti e non iscritti al Partito*. In risposta ad altra domanda Bulganin ha detto che Malenkov continua a far parte dell'onnipotente Praesidium di nove memori del Comitato centrale del Partito, ciò ohe sta ad indicare ch'egli conserverà una posizione importante nella gerarchia sovietica. Kingsbury Smith deiims