Una donna si barrica in soffitta e si uccide con un misterioso veleno

Una donna si barrica in soffitta e si uccide con un misterioso veleno Una donna si barrica in soffitta e si uccide con un misterioso veleno Una tragedia è stata scoperta Ieri casualmente in una soffitta adibita a ripostiglio, in via Porta Palatina 2, ed ha avuto per vittima una dolina di 86 anni, Valeria Bussi, trovata cadavere su alcune casse, avvelenata. La Bussi, sposata e madre di un rogano di 7 anni, Paolo, viveva da due anni separata dal marito, che abita in via San Tommaso 21. Nello stàbile di via Porta Palatina 3 tutti la conoscevano per una donna seria e laboriosa. Popò la separazione dal marito si era stabilita anch'essa in via San Tommaso, ma al n. 4, con 11 bambino . e l'unica sorella. Al quarto plano di via Porta Palatina 2 c'è il laboratorio del sarto Antonio Crosetti, e la Bussi guadagnava qualcosa aiutandolo come pantalonlsta. Anche la sorella lavora, e fra tutt'e due riuscivano a tirare avanti, sia pure con qualche difficoltà. Ma la Bussi non aveva l'animo sereno, rimpiangeva il periodo in cui abitava con il marito. Tal¬ volta, in questi ultimi tempi, st incontravano per strada, senza volerlo, e la donna non nascondeva al vicini Li tormento che tali fortuiti incontri le procuravano. SI mostrava tuttavia rassegnata, non sperava più di riunirsi al consòrte. Otto giorni fa, un altro dispiacere: torse quello che la spinse al tragico gesto, o che contribuì in misura notevole a provocare il dramma. Il sarto Crosetti l'informò che c'era poco lavoro, e quel poco poterà sbrigarlo da solo. Non era necessario, quindi, che la donna continuasse ad andare al laboratorio. Appena ne avesse avuto bisogno — la rassicurò — l'avrebbe mandata a chiamare. La Bussi ai allontanò avvilita, e da quel giorno fu vista varie volte nel pressi dell'abitazione del marito ed entrare o uscire da] laboratorio del sarto. Il Crosetti dispone di un sotto tetto, che adibisce a deposito di legna e carbone, e in cui ha ammonticchiato alcune casse. Ieri pomeriggio, verso le 17, sali nella soffitta per prelevare della legna, ma notò' che la porta — abitualmente non chiusa a chiave — resisteva' alla spinta. Fece forza con una spalla, e finalmente riuscì ad aprirla. L'ostacolo era. rappresentato da tre casse sovrapposte, a guisa di barricata. Appena': entrato nella soffitta, 11 Crosetti si fermò inorridito: su una specie di giaciglio era distesa la Elvira Bussi, ormai cadavere. All'allarme dato dal sarto accorse dal commissariato di F. S. Moncenialo 11 dott. Chladini, con due.sottufficiali e alcuni agenti. Poco dopo li raggiungeva, un medico municipale. Nessun dubbio che la dònna al fosse suicidata per messo di un veleno: accanto al cadavere è stato trovato un tubetto, ..senza Indicazioni sul Contenuto. Ma tre compresse, rinvenute vicino al giaciglio, permetteranno di ' idi-ntlhYare la natura dei tossico. Secondo 11 medico, la morte della poveretta risaliva ad almeno 12 ore prima.

Persone citate: Antonio Crosetti, Bussi, Crosetti