Caccia ai contrabbandieri nella fascia del mare ligure

Caccia ai contrabbandieri nella fascia del mare ligure Caccia ai contrabbandieri nella fascia del mare ligure La nave ferma nell'ombra • Casse di "americane,, -1 pescherecci dei fuorilegge scivolano canti • La minaccia dei " corsari „ - Guardie di finanza all'arrembaggio - Astnzie di guerra - Con proiettili traccianti si spara sai tabacco che s'incendia - Le sorprese del radar (Dal nostro inviato speciale) Genova, 5 febbraio. La nave contrabbandiera con le luci spente si ferma a trenta miglia al largo di Genova. Nel «buio di luna» è come una seppia nel suo inchiostro. Viene da Tangerl; ha la pancia piena di sigarette: duemila, cinquemila, settemila casse ed ognuna chiude cinquecento pacchetti di americane. Ma' sui ponti non si fuma, il lampo di un fiammifero potrebbe colpire gli òcchi dei finanzieri che scrutano le tenebre; ed il caricò 'prezioso non consente rischi. Vale duecento, • trecento, quattrocerto milioni. Il radiotelefono di bordo cerca il contatto con un punto convenuto della costa dove attendono i contrabbandieri liguri. Essi guidano i pescherecci che raggiungeranno la nave al largo e torneranno a terra con. una parte del carico. La conversazione al radiotelefono si svolge con frasi innocenti. « Pietro ha. la bronchite », può voler dire: « Saremo da voi stanotte alle 2». . Al largo la nave è abbastanza sicura. Se 1 finanzieri l'incontrano non possono farle nulla, è fuori dalle acque doganali che terminano a dodici miglia dalla costa, lì fuori il mare è di tutti, e le guardie gialle possono solo cavarsi la curiosità di guardare 11 nemico in faccia, magari di fotografarlo, e talvolta è accaduto che i contrabbandieri posassero pia. cidamente davanti agli obiettivi e a loro volta, come turisti svagati, fotografassero i finanzieri. Mentre attende l'arrivo della motobarca l'equipaggio della nave è abbastanza sicuro, ma non del tutto sicuro. Non teme le lance-della polizia;, eppure si celano altri pericoli. I contrabbandieri, infatti, debbono guardarsi dai contrabbandieri; ed tn questi mari non è ancora sommerso il ricordo del Combinane. Il 3 ottobre 1952 un vascello mercantile olande se-cor, 2700 casse di sigarette clandestine, che navigava a cento miglia dalla costa spagnola, fu abbordato da una ve detta veloce. Venti uomini mascherati, con i mitragliatori in pugno, occuparono il Combinati» e costrinsero il coman¬ dante a dirigersi verso la costa della Corsica. Sotto Ajaccio gli assalitori imbarcarono le sigarette sulla vedetta e fuggirono ad Est. Non si sa ancora a chi appartenesse il carico; e pare che fosse destinato ad un contrabbandiere di Genova. All'ora fissata dal messaggio la motobarca abborda la nave ancorata al largo. La consegna del tabacco avviene dopo un cauto riconoscimento. Gli uomini del peschereccio, ad esempio, recano la metà di una cartolina che deve combaciare con la metà in possesso della nave. La diffidenza domina i fuorilegge del mare; qui non si tratta di partite abbastanza piccole che possono caricarsi su una automobile:, ma di migliaia di casse, e ogni volta si rischiano centinaia di milióni. Durante il ritorno a terra la motobarca viaggia con i nervi. Varcata la linea di confine ideale a dodici miglia dalla costa, rientra nelle acque doganali dove la Guardia di Finanza può arrestare e sequestrare Si tratta di una fascia di mare vigilata continuamente dal'.e veloci motovedette finanz.cre che scrutano le tenebre con gli accecanti fasci dei prolettori. Qui si avvicendano é\i episodi della guerriglia del tabacco che assegna ai poliziotti un ruolo in altri tempi familiare ai corsari: quello dell'arrembaggio. Quando i finanzieri intimano l'alt, 11 vascello contrabbandiere aumenta i giri del motore e cerca di salvarsi con la fuga; bisogna dunque prenderlo materialmente. L'abbordaggio è pericoloso. I fuorilegge del mare, infatti, con brusche accostate vanno a zig-zag e uno scontro non è difficile e può darsi che con l'inseguito coli a picco anche l'inseguitore Se il mare è grosso l'abbordaggio è temerario. Alle volte le guardie gialle possono fermare 1 fuggitivi con qualche astuzia. Il comandante della Coretto, una delle motovedette che guardano l'arco da Ventimlglia a La Spezia, ci ha raccontato episodi di caccia che potrebbero ispirare un film avventuroso. Qualche tempo fa al largo di Capo Mele, la Coretto sorprese una lancia contrabbandiera che cercò di salvarsi correndo fuori dalle acque doganali. Erano circa le 10 di sera ed il mare agitato sconsigliava l'abbordaggio. I finanzieri tenendo il proiettore addosso ai fuggitivi spararono sopra le loro teste alcune raffiche di prolettili traccianti che incisero linee luminose nel buio compatto del cielo. Gli spari, benché intimidatori, non piacciono al contrabbandieri. Si calarono tutti eotto coperta ma continuarono la fuga guidando la lancia con l'aiuto di uno specchio tenuto alto alla maniera di un periscopio. E, un po' più veloci dei finanzieri, cominciarono a guadagnare. Il latteo fascio del proiettore batteva contro le casse da tabacco stivate in parte sopra coperta. Al comandante della Ceretta venne un'idea. Ordinò ai suoi uomini di sparare sul tabacco. Bastarono pochi colpi perchè i proiettili traccianti, come giganteschi fiammiferi, incendiassero le sigarette ed 1 fuorilegge, temendo che la barca andasse a fuoco, si arresero. Un'altra volta la Ceretta si lanciò nell'inseguimento di un grosso motoscafo. I fuorilegge per nascondersi sotto coperta legarono con una corda la ruota del timone ed il motoscafo, molto veloce, potè continuare a reggere il mare e a fuggire verso il largo. I finanzieri per almeno un'ora tennero dietro al vascello fantasma senza riuscire a rimontare di un millimetro. Poi 11 comandante, che scrutava 1 fuggiaschi illuminati dal riflettore, disse: < Nella cabina non c'è nessuno, sparate sulla ruota del timone ». Alcuni colpi spezzarono la ruota ed i cavi che la tenevano ferma ed il motoscafo cominciò a sbandare e a perdere velocità. L'abbordaggio non potè essere evitato. Abbiamo riportato qui alcuni brani del lungo romanzo del tabacco clandestino che ha per sfondo il litorale ligure; ma non siamo entrati ancora nel vivo. Il notturno viaggio delle sigarette americane da 'ranger i alla Riviera del sole è organizzato con precisione meticolosa da grosse società che agiscono sulle rive opposte del Mediterraneo. La tattica dei contrabbandieri si è affinata da quando su queste acque è apparso un apparecchio che nella guerriglia del tabacco si è rivelato assai efficace: il radar. I finanzieri, che fino a qualche tempo fa brancolavano come ciechi, cominciarono a € ve- dere » nella notte, sorprenden do gli Inconsapevoli fuorilegge del mare. Una delle prime cat; ture col radar 'ce l'ha raccontata il più anziano aiutante di battaglia della Guardia di Finanza. Egli era a bordo di una motovedetta gialla che, a diciotto miglia di distanza, sentì un peschereccio sospetto. I finanzieri si avvicinarono a luci spente e quando il radar lo segnalò a poche centinaiadi metri, l'aiutante e i suoi uomini si misero a scrutare le tenebre con gli occhi. Ma nelIIIIltllllllIllllll1llltllllllllllllllllllllll>lllllllllll l'oscurltà fitta non apparve nulla. Lentamente, silenziosamente, la motovedetta continuava ad avanzare e già le guardie gialle, con gli occhi ficcati nel buio, cominciarono a mettere in dubbio la fama del radar. Spazientito, l'aiutante di battaglia premette l'interruttore del faro ed allora nel cerchio incandescente balenò 11 profilo di un peschereccio, non lontano più di cinquanta metri. Dal petto del contrabbandieri ruppe un grido. Poi si udirono distintamente queste parole: « Te l'avelvu ditu de non assende u brlchettu», te l'avevo detto di non accendere il fiammifero, Un fiammifero che nessun finanziere aveva visto. Alfredo Todisco : 1llllll>llllll>ll>l<llll>>l)ll>Nllllllllllllllll1llllllllll

Persone citate: Alfredo Todisco

Luoghi citati: Genova, La Spezia