Avvinghiati in lotta tra le rotaie mentre sopraggiunge il treno di Moderne

Avvinghiati in lotta tra le rotaie mentre sopraggiunge il treno di Moderne Drammatica cattura di un ladro nel tri licerone di corso Tirreno Avvinghiati in lotta tra le rotaie mentre sopraggiunge il treno di Moderne Il colpo nell'alloggio di un medico - Uno degli svaligiatori inseguito dal custode della casa che lo immobilizza lungo la scarpata della ferrovia - Arrestalo anche il complice Un drammatico episodio, conclusosi con l'arresto di due pericolosi lestofanti (arresto dovuto al lodcvolissimo coraggio di un custode e di sua moglie), è avvenuto ieri pomeriggio in corso Re Umberto. Alle 16 e 30 11 signor Lorenzo Bellora, di 35 anni, portinaio dello stabile di corso Re Urhberto 133 — un signorile palazzo di recente costruzione — stava lavando e scopando le scale all'altezza del nono piano. Ad un tratto udiva càuti rumori provenire dall'alloggio occupato dal medico Giorgio Bencyton: e ne rimaneva stupito e allarmato, polche sapeva che l'Inquilino era fuori e che in casa non ci doveva essere nessuno. Accostava l'orecchio al l'uscio, ma non avvertiva più nul la: eppure era ben sicuro d'aver sentito, prima, lievi scalpiceli persino voci soffocate. Turbato, perplesso, egli scendeva In portineria e comunicava i suoi sospetti alla moglie Eugenia, di 26 anni, e alla madre, Caterina. Mentre I tre, a cui si era aggiunta la bambina dei Bellora, Mirella, di otto anni, stavano parlando e si consigliavano sul da farsi, ecco due individui scendere le scale: entrambi erano giovani e vestiti elegantemente: discorrevano con aria tranquilla e sembravano persone reduci da una visita d'affari. Ma il portinaio notava che uno di essi celava una macchina fotografica sotto l'ascella. 1 ■ 111111111 iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiimiiiiiiiiiiii iiiiiii>iiiiiii«iiiif ■■■■«■■■iiiiiiiiviiiiiiiiiiviiif ■■■iii'i— Scusino... da dove vengono, loro? ' • — Siamo amici della famiglia... — e nominavano una delle famiglie abitanti nella casa, ma storpiandone goffamente 11 nome. — MI perdonino se insisto — diceva ancora 11 portinaio che aveva colto fra 1 due certe occhiate di inquietudine —, ma vorrei controllare... — Controllare,? Controllare? — replicava uno degli sconosciuti. — Mi faccia il piacere, cosa vuol controllare, lei?... Noi siamo due rispettabilissimi professionisti... — Ma d'Improvviso lasciava cadere sul gradini la macchina fotografica e gridava al compare: — Presto! Scappa! Scappa! Il Bellora, spalleggiato dalla moglie e. dalla madre, tentava di fermare 1 lestofanti, ma costoro reagivano con violenza rabbiosa. Distribuivano spintoni e calci e gettavano al suolo il portinaio e la madre. Dopo di che si davano alla fuga. Uno, quello della macchina fotografica, usciva nel cortile, lo attraversava e schizzava in corso Tirreno da una porta se condaria. Il Bellora gli teneva dietro e lo seguiva persino nel trlncerone della ferrovia di Modano dove il ladro si calava, con la speranza di far perdere le tracce: anzi lo agguantava in mezzo ad un binario e I due uomini lottavano ferocemente, senza esclusione di colpi. Il ladro era più robusto, ma 11 Bellora era animato da un indomabile spirito battagliero: alla fine aveva il sopravvento e immobilizzava l'avversario. Intervenivano alcuni passanti e il lestofante veniva tratto sulla strada (due o tre minuti più tardi, sul binario dove 1 due uomini erano avvinghiati, passava a grande velocità un convoglio). Nel frattempo anche il compare era stato arrestato. Egli era fug¬ gito per il portone centrale del palazzo e s'era messo a correre, a testa -bassa e 1 gomiti stretti al fianchi. Contava di farla franca grazie al suo spunto veloclstico: ma da vicino incalzavano la moglie del custode e la bambina. Entrambe strillavano a pieni polmoni: - Aiuto! Aiuto! Al ladro! Le grida venivano intese da un baldo giovanotto, 11 signor' Fulvio Lemmi, di 23 anni, domiciliato in via Carli 9, che stava giocando a bocce in un tratto erboso del corso. Il Lemmi, senz'altro, si lanciava sul fuggitivo e lo bloccava con una perfetta c cintura » : il ladro si divincolava, cercava di reagire, ma con uno sgambetto il Lemmi lo faceva cadere. In breve sul posto si radunava una gTan folla: 1 due ladri venivano scambiati, per rapinatori o peggio e minacciati di busse. Era necessario accompagnarli, a scanso di grossi guai, alla vicinissima caserma Monte Grappa che accoglie il Battaglione Mobile di P. S. Qui i due lestofanti — pallidi e tremanti di paura — venivano trattenuti al posto di guardia sino all'arrivo della Celere, che 11 trasportava poi In Questura, negli uffici della Squadra Mobile. Il dott. Maugeri e 11 dott, Valerlo li identificavano per Vincenzo Gemerono di Umberto, di 32 anni, residente a Genova in via Porta Vecchia 12 e Pietro Barresl di Andrea, di 26 anni, domiciliato in Torino, via Barletta 65: tanto 11 (Semerano (acciuffato dal portinaio), che il Barresi (catturato dal Lemmi) risultano soggetti poco raccomandabili, dal passato alquanto burrascoso. Mediante un ingegnoso « passe-par-tout » erano entrati nell'alloggio del signor Beneyton e al erano Impadroniti di ori e preziosi per oltre un milione. La refurtiva è stata- recuperata al completo. lllllllltlllllllllllllf (llllllllllllllllllllflllllllllllllll Il custode Lorenzo Bellora con la moglie e la bambina

Luoghi citati: Genova, Torino