Le richieste del P. M. al processo per il furto all'agenzia di pegni

Le richieste del P. M. al processo per il furto all'agenzia di pegni Le richieste del P. M. al processo per il furto all'agenzia di pegni Gli imputati negano le accuse - // dibattito rinviato a venerdì Ha avuto inizio ieri allo seconda sezione penale del Tribunale (pres. Bruno, giudici Bersano, Begey e Bella, P. M. Caccio, cane. Sacco) Il processo per il clamoroso ! furt° al Monte-Pegni di via Carlo Alberto. Sul banco degli imputati sedevano, quali presunti autori materiali della criminosa impresa: Domenico Aghemlo di Antonio di 67 anni, Pietro Pillai fu Simone di 37 anni residente a Genova, Aldo Giordano fu Agostino di 37 anni; Giorgio Lorano fu Giuseppe di 66 anni è stato imputato di concorso nel furto e di ricettazione, Bartolomeo Mediano fu Stefano di 38 anni deve rispondere di ricettazione. Il furto, come è noto, fu compiuto in un'ora Impreclsata della notte sul 26 aprile scorso, I ladri si Introdussero nel « Bagni Principe », al pianterreno di via Carlo Alberto 63, piazzarono a terra un « crlk » a cui innestarono un lungo tubo di ferro che raggiunse la volta, e azionando il congegno la sfondarono. Attraverso il buco penetrarono nei locali soprastanti, sede del Monte-Pegni, scardinarono tre casseforti e si impadronirono di orologi, preziosi, macchine fotografiche per un valore di 11_ milioni di lire. La Squadra Mobile ottenne un primo esito positivo nelle indagini soltanto il 7 luglio con il fermo casuale del Giordano che fu trovato in possesso di tre orologi, uno dei quali fu riconosciuto dal proprietario che l'aveva portato al Monte-Pegni. Il Gior dano dichiarò di aver comprato gli orologi da uno sconosciuto. Due settimane dopo la polizia fermò il Mediano che forni elementi tali da permettere l'arresto degli attuali Imputati. Il Mollano narrò di aver Incontrato un giorno dell'api Ile, in un'osteria, l'Aghcmio, conosciuto otto anni prima alle « Nuove ». € Ho un grosso colpo da fare — gli avrebbe confidato l'Aghcmio — ma mi occorre un automezzo; procuramelo ». Il Meilano — sempre secondo la sua versione ripetuta al giudice Istruttore — gli presentò 11 Giordano che aveva un motofurgone. Con questo mezzo il Giordano ed il Melic.no si recarono iin un'autorimessa di via Arnaldo da Brescia (appartenente, come si accertò in seguito, al Pillai) e caricarono i ferri che dovevano servire per il furto. L'Impresa fu rinviata un paio di volte. Poi un mattino il Mei lano — sempre secondo lo suo narrazione — lesse sul giornale la notizia del furto si BancoPegni e subito pensò che 1 compari avessero voluto escluderlo. Si Infililo e andò a parlarne al Giordano che si mostrò stupito e promise di assumere informazioni II giorno dopo questi gli confessò che autori del « colpo » erano stati effettivamente l'Aghemio ed i suoi amici e per tacitarlo gli versò 25 mila lire ed in seguito altro denaro per complessive 150 mila lire. In uno di questi Incontri 11 Giordano gli avrebbe confidato di avere incaricato il Lorano della vendita di 70 orologi provenienti dal Monte-Pegni. Il Mellano successivamente ritrattò tutta la sua narrazione e ieri in Tribunale ha riaffermato di averla inventata di sana pianta per essere rimesso in libertà. Gli altri imputati hanno negato ogni loro responsabilità nel furto. I principali testi d'accusa — fra cui il dott. Maugerl, dirigente della Squadra Mobile, ed 1 brigadieri Trovato e Veneziani che parteciparono alle indagini — hanno dichiarato che la narrazione del Mellano fu spontanea e che fu lui stesso ad Indicare alla polizia i colpevoli riconoscendoli fra numerose fotografie di pregiudicati. Il P. M. nella sua requisitoria ha sostenuto che gli elementi forniti dai Mellano sono veridici perchè logici e controllabili con dati di fatto e che nell'insieme costituiscono un quadro che assume valore di prova. Ha pertanto richiesto che tutti gli Imputati fossero dichiarati colpevoli e condannati l'Aghemio ed 11 Lorano a 6 anni di carcere ciascuno, il Giordano a 5 anni e 10 mesi, il Pilisi a 4 anni e 6 mesi, 11 Mellano a 2 anni e mezzo e che l'Aghemio, 11 Lorano e 11 Mellano fossero assegnati, a pena scontata, ad una cash di lavoro perchè recidivi, Ha preso quindi la parola ili difensore del Giordano, aw. Auberti, il quale ha.sostenuto che la confessione del Mellano è priva di qualsiasi fondamento e che nulla esiste negli atti processuali pei giustificare un'incriminazióne del suo difeso. Il processo è stato rinviato a venerdì prossimo per le arringhe dell'arv. De'Marchi per 11 Mellano, C. D'Aragona per il Lorano e l'Aghemio, M. Dalflume per 11 Filisi e per la sentenza.

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