Pace senza giurameli ti di Arrigo Benedetti

Pace senza giurameli ti CINQUE MINUTI DI OTTIMISMO A ORGÒSOLO Pace senza giurameli ti Storia comica di un ritratto di Tandeddu - Lo schieramento politico in un comune difficile • Sono più legati all'Italia di quanto non appaia . Il protesto cambiario scandalizza come un delitto - Le vendite rateali sono una novità - Arriva il cinematografo - Si attendono aiuti dal CONI per il campo sportivo • Finiti i tempi dell'isolamento (Dal nostro inviato speciale) Orgòsolo, gennaio. Cerchiamo di vederne un momento i lati umani. Un articolo che Filippo Sacchi dedicò loro su La Stampa li inorgoglisce ancora perchè vi sentirono una parola amica e perchè non v'erano descritti come uomini condannati all'eterna perdizione. Vediamoli negli uffici, nei negozi, a scuola. Quando badano ai loro interessi, quando si divertono. E' gente spiri¬ tosa, dietro il volto d'una truce diffidenza. Un giorno arriva un forestiero, un giornalista che voleva, ripetendo il colpo d'altri giornalisti con Giuliano, vedere Pasquale Tandeddu, fotografarlo. Prima si rivolse al legale del bandito, l'avvocato Gonario Pinna, un uomo sui sessantacinque anni, con la cravatta alla Lavallière, che pnssa, nella bella biblioteca che ha a Nuoro, il tempo lasciatogli dalla eccezionale clientela. Pinna rifiutò. Il suo cliente, disse, non era un vanitoso. Gli orgolesi invece, ascoltato il giovane forestiero, non risposero nè no, nè si; poi uno si fece avanti e disse che con una certa somma l'incontro* era siculo.. Il giovane forestiero, dopo aver trascorso nella locanda del paese una notte probabilmente dominata dall'emozione, venuta l'alba, si lasciò bendare, salì su una cavalcatura e si raffidò a quella Provvidenza che aiuta sempre i giornalisti intraprendenti. Quando gli tolsero la benda,, vide davanti a sè un pastore col mitra su uno sfondo roccioso. Intorno èra la squallida solitudine'che si incontra nei dintorni di Orgòsolo. ' <Non sono Tandeddu — disse lo sconosciuto. — // capo, impegnato da un'importante rapina, non può vederti, ma a darti un segno della sua amicizia, ti dona questo ritratto ». Condizioni per la riforma La spedizione era riuscita. Un Tandeddu vestito da cacciatore meritava la fatica. Tanto che il giovane forestiero, soddisfatto di sè, ripassando da Nuoro, andò a cercare Gonario Pinna, forse per dirgli, con una punta d'ironia, che alla fine Tandeddu non era poi l'animale selvatico che si diceva, tutto preso a difendersi dai carabinieri. Appena il giovane forestiero gli porse la fotografia, Pinna spalancò gli occhi dietro le lenti, come usa quando sorride soddisfatto. « Bellissima, — disse. — ma è d'uno dei fratelli Marzottoy. Ohe infatti allora aveva avuto U coraggio di cacciare cinghiali e pernici in Barbagia. ' " E' un aneddoto, questo, ohe m'hanno narrato in un caffè d'Orgòsolo e di cui non garantirei l'intiera autenticità; ma dà la misura del temperamento orgolese; spiega come ormai gli orgolesi si guardino con distacco, quasi con compiacimento. Politicament". non è diverso da tanti altri municipi. L'amministrazione è democristiana-sardista, il sindaco Antonio Pinedda è un indipendente. Come i pastori porta l'abito di velluto e » gambali di cuoio, e del pastore ha lo sguardo desto c insieme diffidente. Vediamo ora qual è lo schieramento politico del paese. Il 7 giugno del 'SS, quando et furono le elezioni politiche, i democristiani ebbero 1018 voti, i comunisti 5Jfl, i sardisti 146, i socialisti 86, i monarchici 75, i missini 1,2, i liberali £4, i socialdemocratici li, i repubblicani 6. C'era anche la lista di Labriola ch'ebbe tre voti. Nell'insieme, qualcosa di abbastanza rassomigliante allo schieramento dei partiti al livello nazionale, segno di quanto in fondo questo borgo selvaggio sia legato all'Italia, di là dalle apparenze. (La domenica successiva, per le regionali, la D.C. perse 73 voti, il P.C.I. ne guadagnò 8). E' un borgo dove il protesto cambiario scandalizza più dell'omicidio. Le vendite rateali sono una novità. La maggior parte delle dieci radio del paese furono pagate in contanti; così i sei trattori, i cinque autocarri, le cinque motociclette, i quattro motoscooters, le quindici biciclette. ■ Vediamo la struttura economica. Una vastissima proprietà comunale è un'assicurazione contro la miseria e rende difficile la lotta di classe, annullata anche dall'uniformità dei costumi. Un tempo, tutta la Sardegna andava a far legna, a pascolare pecore, bovini nel comunale; ma a poco alla volta, attraverso vere e proprie rapine, i comuni sono dati spogliati dalle loro terre; meno che a Orgòsolo, dove oggi si danno le condizioni per alcune utili riforme. Questa proprietà comunale di 8600 ettari, si presta infatti ad un piano per la coltivazione di foraggere che se effettuato metterà in avvenire, gli orgolesi a riparo dalla carestia dei pascoli. Ed ha, Orgòsolo, i suoi disoccupati. Alla fine dell'anno erano SOS; da allora una sessantina sono stati sistemati nell'edilizia e nella pastorizia; ma altri 30 sono sopravvenuti. Non deve essere stato facile scegliere tra più di duecento bisognosi le decine di uomini da avviare al lavoro. Quando l'ho detto al capo dell'ufficio di collocamento (anche lui vestito di velluto anche lui con i gambali di cuoio), mi sono visto guardato con risentimento quasi che avessi offeso il mio interlocutore dubitando della sua capacità a farsi rispettare. Tra gli scolari Accanto alle elementari con SOO iscritti, c'è una scuola di avviamento al lavoro che ne ha 75. Quando entrai in seconda avviamento, il dodicenne Pietro Grissantu, rispondendo ad una domanda del parroco del paese, don Michele Codoni, un uomo asciutto in cui ritrovavo il piglio del sindaco, del capo dell'ufficio del lavoro, diceva: « La musica è l'arte di combinare i suoni... ».- Nell'aula, arredata con banchi di legno e alluminio quasi nuovi, una dozzina di ragazzi dall'occhio intelligente. Mi domandarono notizie del campionato di calcio, di Coppi, di Ascari... Li anima una grande curiosità dell'Italia, e forse è la prima volta che accade ad Orgòsolo, mentre i loro padri e i loro fratelli più grandi sono ancora' prigionieri dei complicati intrighi che si danno in un piccolo comune. Ora un giornalista cagliaritano, Peppino Fiori della Unione Sarda, ha avuto la idea di organizzare una gita a Cagliari di questi scolari, per SanfÉflsio, il primo maggio, e i ragazzi sono eccitati non all'idea di poter assistere allo spettacolo delle cavalcate in antico costume sardo, che sono sempre al centro di quella festa, ma alla promessa d'una matinée al Circo Togni che a quanto pare per quell'epoca, sarà nell'isola. Non basta un giorno... Orgòsolo ha anche il suo ambulatorio. Il medico Leonardo Monni, che porta il camice sull'abito di velluto, quando sono entrato ha allargato le braccia. Mai m'era accaduto di vedere un corredo sanitario cosi rozzo e cosi volonteroso. .In Barbagia, c'è soltanto un problema: far sì che i suoi abitanti smettano di sentirsi estranei allo Stato italiano. L'Italia per troppo tempo è stata presente solo con l'agente delle imposte e col consiglio di leva. Verso la fine del secolo, si dette in Barbagia quasi una repressione di tipo coloniale, quando duecento tra carabinieri, soldati, poliziotti ebbero un conflitto con la banda orgolese di Giuseppe Ludovicu e con la banda nuorese di Serra e Sauna. Erano gli anni in cui in Barbagia si tagliavano le orecchie ai ladri di pecore, è si allargava la bocca fino agli zigomi ai falsi testimoni. Oggi invece le relazioni-tra lo Stato e questo Municipio sardo sono sul punto di diventare normali; ma perchè lo divengano senza crisi do-, lorose, occorre che la pacificazione sia graduale. Due anni fa in questi giorni (il 3 febbraio 1853), gli orgolesi furono raccolti davanti atte scuole e presente il Vescovo di Nuoro giurarono di non farsi più giustizia da- sè. Si mangiarono, per dare solennità al giuramento, centinaia d'agnelli e di capretti, si bevvero ettolitri di vino e di birra, s'improvvisarono canzoni che ripigliavano antichi motivi di pace e di giustizia. Ma non in un giorno e con una bella cerimonia può svanire una diffidenza secolare. Poche settimane dopo ci fu la strage di tSa verulay e di Villagrande dove morirono otto carabinieri. L'avvenire d'Orgòsolo sta nel modo in cui ai feroci miti del passato saranno gradualmente messi quelli meno suggestivi della nostra vita contemporanea. Per esempio, ora si sta costruendo un cinema, con un contributo di cinque milioni del Ministero dei LL. PP. Cè anche il progetto di un campo sportivo, d'una palestra dove gli orgolesi potrebbero manifestare il loro sparito combattivo. Il sindaco Pinedda ha scritto all'avvocato Onesti del C.O.N.I. per avere un aiuto e si può essere certi che non sarà negato. Forse uscirà da queste novità un'Orgòsolo che dirà poco all'immaginazione del turista. Ormai però i tempi dell'isolamento sono finiti e c'è il rischio che gli orgolesi diventino soltanto un'attrazione per i forestieri. E sarebbe una brutta fine per un popolo così ricco di carattere. Il giorno che se ne accorgessero, gli orgolesi farebbero di tutto per diventare scialbi come i pastori che cercano un po' d'erba per i loro squallidi greggi nei dintorni di Roma dove la città avanza senza che sia possibile resisterle. Arrigo Benedetti