La vestaglia della sventurata s'incendiò al contatto cen la stufetta elettrica

La vestaglia della sventurata s'incendiò al contatto cen la stufetta elettrica Le cause della raccapricciante sciagura del Lungo Po Anlonelli La vestaglia della sventurata s'incendiò al contatto cen la stufetta elettrica Era spia nell'alloggio - Non riuscì a liberarsi degli indumenti e si precipitò,nell'androne avvolta dalle fiamme - Gli inquilini cercarono di spegnerle il fuoco con coperte Alle- are 12 di ieri il telefono della Croce'.Verde trillava. Al secondo trillo un milite sollevava il'ricevitore e rispondeva. Immediatamente il suo viso esprimeva il più vivo allarme e la più gronde desolazione. Esclamava: c Subito! Veniamo subito». Poi, rivolto ai suoi colleglli, (liceva semplicemente: c C'è una donna che brucia in via Verbano,. n. 23 ». In pochi secondi 1 militi balzavano sull'autoambulanza che, ululando, si precipitava in direzione del Po. Da notare che via Verbano, una traversa di Lungo Po Antonelli, è una via nuovissima non ancora registrata sulla carta topografica, quindi assai difficile da individuare. Comunque, in un tempo minimo, l'autoambulanza della Croce Verde vi giungeva e si arrestava dinanzi all'unica casa di via Verbano che fa proprio angolo col Lungo Po. Dinanzi alla porta vi era un capannello di gente agitata e spaventata. Uno spettacolo atroce I militi entravano nello stabile con la barella e si portavano in un alloggio del plano terreno rialzato ove abitano i coniugi Giovanni Bordino, di 32 anni, dipendente dell'Azienda Elettrica Municipale, e la moglie Ermellnda Bert, di 24 anni. Uno spettacolo atroce si presentava ai loro òcchi. Distesa su di un letto era la signora Bert. Tutto il corpo, da sotto DI petto Ano alla punta del piedi, era spaventosamente ustionato e ancora male avvolto do brandelli di vestaglia bruciacchiati. La infelice non aveva completamente perduto 1 sensi. Se 11 corpo era straziato, il viso appariva però intatto. E questo contrasto rendeva ancor più evidente la gravità eccezionale del-' le ustioni. ' Con encomiabile, rapidità i militi la caricavano sull'autoambulanza e la trasportavano alla massima velocità possibile sino al''ospedale più vicino: il Maria Adelaide. Qui, avvertiti del drammatico fatto, accorrevano tutti i medici di servizio, infermieri e suore. I sanitari ne ordinavano il ricovcVo con prognosi riservata causa ustioni di primo, secondo e terzo grado all'addome, alle gambe e alle mani. Si rendeva necessario, sul momento, procedere ad una trasfusione di sangue e la « Banca », subito avvisata, inviava cinque flaconi di plasma. Ma la sventurata soffriva terribilmente e c'era il pericolo che gli atroci dolori avessero ragione delle sue forze: le venivano praticate Iniezioni per calmare lo strazio dei suol nervi u altre Iniezioni per sostenere il cuore, A questo punto, per tentare di salvarla da sicura morte per intossicazione, si constatava l'assoluta urgenza di' compiere un trapianto di pelle. Bisognava trovar subito persone disposte ad offrire brani della loro pelle. Non c'era altra scelta, ni si potevano frapporre indugi. Si lanciava cosi l'appello diffuso dalla E.A.I. Raccontiamo a parte la nobilissima gara di generosità che ha spinto circa duecento torinesi ad offrirsi per il prelievo di un lembo non piccolo della loro polle. L'operazione per tagliare a trentanove di essi, un palmo di pelle e il successivo delicato innesto dei tessuti vivi e sani sulle membra martoriate della poveretta è incominciata alle 15,45 ed è finita solo verso le 22. Intanto, sin dai primi istanti dopo il ricovero, al capezzale della Bert era" accorso 11 marito, che at momento della sciagura si trovava al lavoro. Alla mattina, prima di uscire di casa, l'uomo aveva abbracciato teneramente la moglie raccomandandole di non fare troppe fatiche, in conrlderazione del suo stato di gravidanza (la signora era al quarto mese). E la moglie, con un sorriso, gli aveva risposto; «Sta' tranquillo, mi so riguardare >. Il signor Bordino aveva in partlcolar modo insistito su di un punto : « Attenzione — le aveva detto; — so che tu vuoi fare 11 bagno. Ma non voglio che tu lo faccia da sola. Attendi u mio ritorno. Sarò a casa a mezzogiorno e un quarto o alla mezza, al massimo». — i Infatti — da quel che si è potuto ricostruire dal cacconto frammentario e convulso dt'la signora e dalle indagini successivamente svolte dalla polizia — essa cominciava a preparare il bagno poco dopo le undici e trenta. Si recava in bagno e, per riscaldare bene l'ambiente, accendeva una piccola stufa elettrica. Mentre si affaccendava attorno alla vasca non s'accorgeva che un lembo della sua ampia vestaglia era andato a posarsi sulla stufetta e l'aveva per cosi dire in¬ cappucciata. A contatto con la « resistenza » della stufa, la stoffa della vestaglia, dopo pochi attimi, prendeva fuoco. Occupata a controllare 1 rubinetti dell'acqua, la donna non s'avvedeva del pericolo mortale. Ad un tratto, avr vertendo odore di bruciato, si voltava. Era troppo tardi. Dal fondo della vestaglia si levavano già le fiamme. Il suo primo istinto era di soffocarle -con le mani. Ma non ci riusciva e nell'affannoso tentativo riportava profonde ustioni. Fu un attimo: e il fuoco divampava intorno a lei. Allora cercava angosciata di slacciarsi l'indumento, lasciarlo cadere, fuggire. Ma ormai le fiamme erano salite ederono alte e l'avvolgevano tutta, trasformandola In una torcia umana. Era paralizzata dal terrore. I suoi febbrili tentativi di snodare la cintura non approdavano a nulla. Perciò invocando disperatamente soccorso, con quanto flato le rimaneva in gola, usciva nel corridoio e si avventava presso la porta d'ingresso. Nell'alloggio, In cucina, vi era un bambino di 7 anni, di nome Franco, figlio "di vicini di casa. Questo bambino si recava spesso, quasi Ogni giorno, dal Bordino a giocare. Allo grida della Bert onch'egll usciva nel corridoio, scorgeva la donna già ghermita dal fuoco, e con una grande presenza di spirito, dota l'età, si lanciava ad aprire l'uscio d'entrata nell'alloggio cosi che la donna poteva uscire fuori ed invocare soccorso nell'androne. Qui le forze le mancavano e si accasciava al suolo. La notizia ai genitori Intanto erano accorsi gli altri inquilini: la famiglia Marmello per prima, seguita subito dai coniugi Garbati. Essi si lanciavano in casa prendevano delle coperte, le buttavano sull'infelice, soffocavano le fiamme, le spegnevano. Quest'operazione avveniva quasi di furia; poi con pietà e amorevolezza le membra piagate erano avvolte in una larga tovaglia e la sventurata veniva riportata nel suo alloggio, sul letto. Purtroppo la stoffa della vestaglia continuava ancora a bruciare, ma non c'erano più le fiamme. Qualcuno intanto aveva già chiamato la Croce Verde. Il marito rincasava a mezzogiorno e venti. Non vi era più nessuno in istrada nà sotto l'androne. Égli apriva la porta del suo alloggio e rimaneva fermo sulla soglia stupefatto. Si avvertiva un forte odore di bruciato e lungo tutto il corridoio si vedevano pezzi di stoffa bruciacchiata. Mentre perplesso chiamava la moglie, gli si avvicinavano alcuni inquilini che con le dovute cautele lo mettevano al corrente del dramma. Fra 1 singhiozzi l'uomo si precipitava In macchina all'ospedale Maria Adelaide. E qui, verso le 1S, poteva avere un breve e commovente colloquio con la moglie. Egli l'abbracciava e la baciava e la poveretta, accennando ad un sorriso, gli mormorava: « Non soffro poi tanto... coraggio, passerà ». Inutile aggiungere che il signor Bordino non abbandonava più l'ospedale. Verso sera giungevano i genitori della Bert, 1 quali erano siati Informati della tragedia in modo singolare. Si trovavano ancora a tavola nel loro alloggio a Perosa Argentina (il padre à operaio al Cotonificio Valle di Susa) quando giungevano alcuni vicini per riferire di aver ascoltato per radio l'angoscioso appello. — Non abbiamo udito bene — essi dichiaravano — perchè la trasmissione è stata disturbata da una scarica, ma è indubbiamente un caso drammatico... — Purché non si tratti di mia figlia! — esclamava Immediatamente la madre della sventurata giovane, in preda ad un'agitazione che sul momento sembrava eccessiva. Gli etessi vicini di casa cercavano di calmarla, precisando che la radio non aveva fatto alcun nome. Purtroppo il dubbio che aveva sfiorato la donna, dopo pochi minuti doveva avere una cruda conferma. Dal posto telefonico pubblico giungeva Infatti un ragazzo ad annunciare che vi era una chiamata urgente per la famiglia Bert da Torino. Immediatamente i genitori di Ermellnda — Luigi di 49 anni e Amelia Te-asari di 50 — accorrevano al centralino. Il genero, in preda a sgomento, comunicava loro l'accaduto. Egli era quasi incapace a parlare, a formulare un discorso. — Fate presto — ripeteva — vostra figlia vuole vedervi. Chiede di voi e del fratelli. La signora Amelia Tcssari usciva dall'ufficio telefonico barcollando e dopo pochi passi si acca-, sclava al suolo. Ripresi 1 sensi, chiedeva di partire al .più presto per raggiungere la sua creatura bisognosa d'aiuto. Veniva infatti caricata su di una macchina insieme al marito e in meno di Un'ora, era condotta all'ospedale. Soltanto le disposizioni del inedici — necessariamente rigide a questo proposito — hanno Impedito che lo straziante incontro tra Ermellnda Bert e i genitori si protraesse a lungo. Stamane giungeranno a Torino da Villar Porosa anche 1 tre fratelli della vittima: Battista di 18 anni (operaio col padre al Cotonificio Valle: di Susa), Enrichetta di 14 anni é Fiera di 10. Manca 11 quarto fratello — Carlo, ventunenne — che presta servizio militare a Viterbo presso 11 lo battaglione, la compagnia del corso specialisti dell'Aeronautica, All'una di stanotte la donna, amorosamente vegliata dal marito, dalla madre e dal medico di guardia, si era assopita. Essa era molto affaticata dal lungo Intervento operatorio: le sue condizioni rimangono molto gravi, ma tutte le speranze non sono perdute. La sollecitudine con cui è stato compiuto 11 trapianto forse consentirà di salvare tanto la madre ohe il bambino. ' Primo accorso all'appello: 11 tipografo Spartaco Abbona almare lo strazio dei suol nervi

Persone citate: Amelia Tcssari, Ermellnda Bert, Giovanni Bordino, Marmello, Villar Porosa

Luoghi citati: Lungo Po Antonelli, Perosa Argentina, Susa, Torino, Viterbo