Il piano Vaironi può essere attuato solo in un nuovo clima d'austerità

Il piano Vaironi può essere attuato solo in un nuovo clima d'austerità Il piano Vaironi può essere attuato solo in un nuovo clima d'austerità Una conferenza-stampa del Ministro-Sarà «imbattuta ogni spinta inflazionistica - Nessun inasprimento fiscale, largo ricorso ai capitali stranieri e all'iniziativa privata - "Se lo vogliamo, in mi decennio la disoccupazione può sparire,, Il ministro Vanonl durante la conferenza stampa. (Tel.) iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiniii iiiiiiiiinii iiiiniiiiif iiiid r i n e o l a e e o e i . o. e, i e ra r(Nostro servizio particolare) ; Roma, 8 gennaio. « Si tratta di far sapere a tutti gU italiani — ha detto « ministro Vagoni a conclusione dello lunga conferenza-stampa .sul programma che porta A suo nóme — che è possibile, entro un periodo di tempo relativamente breve, correggere le storture e gli errori-di fondo che attardano \l nostro sistema economico e sociale. E' possibile purché si-sia consapevole di quelle storture e di quegli errori. E' possibile purché lo si voglia >. Il piano illustrato oggi ai rappresentanti di tutta la stampa italiana ed estera è piuttosto uno schema di ragionamento (quello che gli economisti chiamano un'ipotesi di lavoro) che non un programma rigido, già definito in tutte le sue linee. Vengono fissati dei traguardi ritenuti realistici: essi sono l'aumento del reddito nazionale ad un ritmo annuo dèi 5%; la destinazione di un terzo di questo incremento ad effettuare nuovi investimenti; la creazione di k milioni di nuovi posti di lavoro, come risultato dello sviluppo del reddito e degli investimenti; l'aumento delle esportazioni in modo da bilanciare il maggior volume delle importazioni provocate dall'attuazione del piano. Su questi traguardi, che il ministro del Bilancio ha illustrato nella prima parte della conferenza-stampa, non ci dilungheremo poiché negli scorsi giorni ne è stata già ampiamente data notizia. Di interesse assai più, vivo è apparsa la seconda parte della conferenza, durante la quale il ministro del Bilancio, rispondendo alle molte domande postegli, ha fornito qualche anticipazione sui modi concreti e sugli strumenti di politica economica che debbono presiedere all'esecuzione del piano. In sostanza sono emerse le seguenti impostazioni: 1) La maggiore preoccupazione del Governo sarà quella di combattere le spinte inflazionistiche che per avventura dovessero svilupparsi durante l'attuazione del programma. A tale scopo, qualora il volume degli investimenti previsti si dimostrasse eccessivo rispetto alle risorse disponibili, il perioda di durata del piano verrà prolungato da dieci a quattordici anni, diluendo in tal modo il ritmo della spesa per investimenti. Se questo primo provvedimento non si dimostrasse sufficiente, verrà rallentata la spesa per l'edilizia. Infine la politica del credito costituirà la più valida difesa della stabilità monetaria e il tasso di interesse verrà opportunamente manovrato in tal oenso. X) Il finanziamento del piano non verrà fatto attraverso un inasprimento fiscale, ma con l'incremento del gettito naturale delle imposte esistenti, che deriverà dall'aumento del reddito nazionale. Anche la cooperazione del capitale estero è vista come essenziale alla riuscita del programma ed a tale scopo il Governo sta approntando provvedimenti tendenti a creare un clima propizio aitaffiusso di capitali stranieri. 3) Per la realizzazione del piano il Governo fa innanzi tudcVddpcnaznntsi sstzpccncscsnhrtpbftmraaIDd tutto assegnamento .sull'opera degli imprenditori privati, «poiche— come ha chiarito il sen. Vanoni — il - nostro schema deve attuarsi in un'economia di mercato >. L'apporta della privata iniziativa, come pure la collaborazione delle associazioni sindacali, è desiderato ed atteso dal Governo. hi Lo sviluppo delle esportazioni, specie nei settori meccanico e chimico, è una condizione determinante per la riuscita del programma/. Si punterà soprattutto sui paesi arretrati, i cui acquisti di prodotti industriali italiani dovrebbero essere opportunamente finanziati dagli organismi di cooperazione internazionale. 5) Infine sarà perseguita una politica tendente ad impedire che si formino sovraprofitti di congiuntura e che si rafforzino certe tendenze monopolistiche dell'economia italiana ohe sono nettamente in contrasto con gli obbiettivi del piano. Su queste cinque direttrici si svilupperà l'azione del Governo. Ma il ministro del Bilancio ha proposto fin d'ora che esse rappresentino i cinque grandi temi di dibattito che gli uomini politici e tutta l'opinione pubblica del paese dovranno affrontare per definire in concreto gli strumenti fiscali, economici e finanziari necessari per raggiungere i traguardi fissati al programma. Se i fatti corrisponderanno alle aspettative, nel 1964, alla IIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII1IIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII fine del decennio, la disoccupazione (sia quella palese che Va sotto-occupazione larvata} sarò scomparsa; il peso esuberanti della mano d'opera contadina sarà diminuito mentre saranno aumentati in proporzione i lavoratori addetti all'industria, al commercio, ai servisi; infine il Mezzogiorno, alla cui condizione economica il sen. Vanoni si è più volte richiamato, sarà stato sollevato ad un tenore di vita più rispondente alle esigenze civili. La realizzazione di questi obbiettivi è rimessa alla fermezza con la quale il Governo saprà creare e mantenere quel clima di austerità che il ministro del Bilancio ha dichiarato costituire lo spirito di tutto il progetto, ed allo schieramento che, di conseguenza, assumeranno le forze politiche. In difetto di tale fermezza, il programma esposto dal sen. Vanoni si rivelerebbe un ennesimo tentativo riformistico, ben presto indebolito dai compromessi politici e privo di apprezzabili risultati. « Se non agiremo con tutte le nostre capacità di lavoro, di risparmio e di sacrificio — ha detto il ministro del Bilancio — la distanza tra l'Italia e gli altri paesi progrediti, che sono oggi in pieno sviluppo, aumenterà al punto che ci ritroveremo respinti ai margini del mondo civile. E' questa consapevolezza che deve sorreggerci nella nostra azione »J e. s. IIIUIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIHIIIIIIIIIIIIIIIIIII

Persone citate: Vagoni, Vanoni

Luoghi citati: Italia, Roma