Il Milan ha compiuto un passo decisivo verso la vittoria finale del campionato

Il Milan ha compiuto un passo decisivo verso la vittoria finale del campionato Il Milan ha compiuto un passo decisivo verso la vittoria finale del campionato E' senza dubbio il nostro undici migliore ed è un peccato che per circa la metà sia formato di stranieri - Quello che manca alia Juventus Affollamento di squadre per la dispula dei secondo posto - La bufera sul campo della Fiorentina - Acque mosse nel settore di coda I/incontro fra il Milan. e la Juventus domina la giornata di campionato con cui si è entrati nell'anno nuovo. La domina col suo risultato, che dà all'esito definitivo del campionato una spinta di un valore incommensurabile, la domina colla dimostrazione di forza, di autorevolezza, di quadratura e di saldezza tecnica fornita dalla squadra vincitrice. Il Milan ha confermato in chiari termini a Torino, in circostante d'ambiente in fondo regolari, ma certamente molto difficili, di essere la miglior compagine di cui si disponga in Italia nella stagione: la migliore in linea relativa ed assoluta, la migliore in tutti i sensi. Ha un neo solo, e spiace che lo abbia: quello di risolvere un problema italiano con mezzi stranieri, cioè di non risolvere affatto il problema. L'undici non è italiano che per poco pia della metà. Il giorno in cui ci sarà possibile di vedere in campionato una squadra composta tutta di elementi nostrani, comportarsi in niodó così pratico ed in tono così tecnico, quel giorno potremo dire di essere finalmente sulla buona via per uscire dal marasma in cui ci troviamo. Tutto sta nel cominciare, molto dipende dal costruirla, la prima ciambella col buco: il resto viene dopo, per imitazione, per senso di concorrenza, per spinta della necessità. In altre parole, l'esempio da imitare — non come efficienza, ma come composizione — non è quello del Milan, è quell'altro. Il confronto con un Milan così positivo ed autorevole, ha messo in luce chiara, che la Juventus attuale una sqtiadra da scudetto non lo è. Le mancano troppe cose per esserlo. Le mancano, fra altro, il giuooo in genere, e chi lo sappia svolgere nei suoi particolari più importanti: la linea direttiva pratica, e chi la sappia e voglia seguire. In una compagine calcistica, le qualità individuali dei migliori elementi non danno mai il dovuto rendimento, sé non sono incanalate in quel determinato modo che permetta loro, che le costringa anche a porsi al servizio di un programma ben delineato. L'attacco bianconero, per esempio, ha fornito ieri la ennesima prova di non agire su un piano prestabilito, di cercare cioè semplicemente di aprirsi un varco nel punto dello schieramento avversario dove incontra minore resistenza. Il Milan, il punto della minore resistenza lo ha creato e sfruttato, la Juventus lo ha cercato e non trovato. Battendo il suo avversario pift diretto, il Milan ha fatto tutto un balzo in avanti, bella saldezza della sua posizione di capolista, dei suoi diritti alla conquista del titolo di Campione, ormai non si può discutere pie. Con ogni probabilità, a fine mese, il giorno in cui sarà stato ricuperato l'incontro MitanUdinese, il vantaggio dei rossoneri sarà salito di nuovo a sette lunghezze. Diciamo la verità, la partita di Torino, altrettanto col sue svolgimento come col suo esito, ha inferto un duro colpo all'interesse della lotta per il primato. L'interesse si riversa invece tutto sulla mischia per i posti d'onore. Perchè la Juventus, da inscguitrice che era, è diventata una inseguita. Una insegui, ta raggiunta lo è già, col fatto che il secondo posto non lo "occupa più da sola: lo condivide invece colla Roma, col Torino e, praticamente, anche col Bologna. Perchè precedentemente, cioè al sabato, il Torino, come si-sa, era uscito vittorioso dalla sua trasferta a Novara, e contemporaneamente l'Udinese aveva, allo Stadio olimpico, teso il classico tranello alla Roma, e questa ci è incappata per metà. Pure contemporaneamente è scoppiata una bufera sui campo della Fiorentina, dove, mentre la squadra locate perdeva dal Bologna per tre a uno, il campo è stato invaso, l'arbitro colpito e la partita sospesa. V'è poco da congetturare,^ due punti dell'incontro non sì possono ancora registrare nel quadro della classifica, ma è come il Bologna li avesse già al suo attivo. Quattro squadre assieme nella seconda posizione, aprono l'orizzonte ad ogni possibilità. Tanto più che il calendario, come se avesse fretta di districare la ingrovigliata matassa, ne contrappone subito una ad un'altra, mandando la Juventus a Bologna, e crea serie difficoltà ad una terza, spedendo la Roma a Genova contro la Sampdoria. Se della situazione approfittasse il Torino battendo in casa propria la malconciata e squalificata Fiorentina, allora si potrebbe, giovedì sera, giorno dell'Epifania, registrare la presenza del Torino, tutto solo, al secondo posto. Ed il fatto, per una unità uscita, ultimamente, a lasciarsi invischiare nella lotta per la retrocessione, avrebbe un po' n sapore di una realtà romanzesca. Sale il Torino, ma sale anche quel suo ex-compagno delle ore tristi che- è il Genoa: il quale è andato a vincere francamente a Bergamo. E giù in basso, negli ultimi posti della classifica, le acque si intorbidano. La Pro Patria avendo perso, ad opera del Napoli, un altro incontro sul proprio campo, il quinto della serie, e là Spai e la Lazio avendo chiuso alla pari la disputa di Ferrara — dove, fatto raro, un giuocatore è stato arrestato per un gesto osceno — tre squadre si trovano in coda à pari punti. E' cosparsa di spine, la via che deve percorrere la Lazio per sfuggire alla retrocessione. Vittorio Pozzo I piloti della Lancia salgono sull'aereo. Da sinistra: Villoresi, Castellottl, Ascari e ring. Gianni Lancia (f. Moisio) Tuffo di Viola ai piedi di NordaliI tallonato da Corradi. A destra Ferrarlo (Foto Moisio) III IllllIlllIIIIIIIIIIIIIIIIItlllllIIIIIIIilllllItlllillItMlSIllllIIIIIllll

Persone citate: Ascari, Corradi, Moisio, Villoresi