Le tesi in contrasto sulla riforma dell'IRI

Le tesi in contrasto sulla riforma dell'IRI La riorganizzazione dette aziende di Stato Le tesi in contrasto sulla riforma dell'IRI (Nostro servizio particolare) Roma, 27 dicembre. La riforma dell'IRI è ancora in alto mare. Il Presidente del Consiglio ha infatti deciso che, prima di dibattere il problema in Consiglio dei ministri, venga pubblicato una specie di libro bianco nel quale siano radunati tutti gli studi fin qui compiuti sull'argomento, a partire dalla relazione La Malfa eseguita nel 1951 fino agli ultimi progetti di riforma predisposti dalla commissione Giacchi. La raccolta e la pubblicazione del materiale, per cui è preventivata una spesa di cinque milioni, richiederanno due mesi di tempo; si giungerà così all'inizio della primavera, ma poiché in tale periodo governo e Parlamento saranno assorbiti dall'elezione del nuovo Presidente della Repubblica, sembra lecito supporre che la decisione di pubblicare un libro bianco — del quale non si avvertiva alcun bisogno — non sia in realtà che un espediente per rinviare un problema di difficile soluzione. Il più sfavorevole a questa tattica dilatoria è senza dubbio l'on. Villabruna il quale aveva assunto formale impegno, in sede parlamentare, di portare il problema della riforma dell'IRI ad una soluzione — almeno con proposta governativa — entro il 1954. Lo schema di statuto che l'on. Villabruna aveva predisposto, prevedeva le seguenti essenziali innovazioni: 1) Veniva sancito il princì- sdqmlatCopcnlbpglatduzdltsspio che TIRI dovesse gestire \le partecipazioni dello Stato i avendo di mira fini economici i e sociali (questa dizione non .esisteva nel vecchio schema) 2) La politica industriale dell'Istituto e tutte le questioni di carattere generale venivano sottoposte ad un apposito Comitato di ministri presieduto dal ministro del Bilancio che avrebbe assunto, di fronte al Parlamento, la responsabilità politica dell'azione dell'Istituto. 3) Veniva istituita unaiCommissione parlamentare di vigilanza con il compito di fornire al Parlamento tutto quel corredo di documenti e di informazioni indispensabili per metterlo in grado di giudicare con cognizione di causa della bontà e dell'efficienza della politica seguita dall'IRI. 4) Il consiglio d'amministrazione dell'Istituto veniva ridotto a sette membri, con l'eliminazione di tutti i funzionari ministeriali che attualmente ne fanno parte di diritto; e ciò per evitare l'esistenza di « controllori-controllati ». Le novità che questo schema di statuto avrebbe introdotto sono notevoli. Secondo il pensiero dell'on. Villabruna si trattava di attribuire all'IRl una funzione di sviluppo industriale e non solo di pura amministrazione del patrimonio esistente. Il ministro dell'Industria cita con frequenza — per meglio esemplificare il suo.pensiero — il caso recente della creazione di un cementificio da parte dell'IRI. Poiché la produzione del cemento in Italia è fortemente monopolizzata e poiché la loppa con cui si fabbrica il cemento è un sottoprodotto ricavato dalla fabbricazione dell'acciaio, l'IRT era stato fino a poco tempo fa costretto a svendere la loppa ai grandi produttori di cemento. Finalmente — contravvenendo di fatto all'attuale statuto che non prevede ulteriore sviluppo «e! patrimonio dell'Istituto —«.TIRI aveva deciso d' creare un grande cementificio in prossimità di un suo complesso siderurgico presso Napoli; con tale decisione l'Istituto sta attualmente realizzando forti utili (con il che migliora i risultati della gestione complessiva) ed inoltre sta ripristinando almeno in parte una situazione concorrenziale in un settore-chiave dell'industria nazionale. Ultimo risultato utile di tale iniziativa consiste nel fatto che — essendo il cemento un prodotto il cuprezzo è fissato dal Comitato interministeriale prezzi sulla base dei costi di produzione delle aziende — il governo potrebbe ora disporre, tramite icementificio IRI, di dati asso¬lutamente veridici per fissareun giusto prezzo ed eliminareeventuali profitti di monopolio. Decisioni del tipo sopradescritto, che con l'attuale statuto sono del tutto eccezionali e in sostanza contrarie allo spirito dello statuto stesso, sarebbero divenute normali in base alio schema predisposto daministro dell'Industria. Di quperaltro la necessità di severed efficienti controlli sulla gestione, anche in sede parlamentare, e la necessità di uno stretto vincolo tra l'autorità politica (Comitato dei ministri) e l'amministrazione dell'Istituto. Tuttavia la posizione assunta dall'on. Villabruna si è rivelata sostanzialmente debole in sede politica, dove non poteva contare che sull'appoggio dei ministri socialdemocratici Infatti la segreteria del parti*o liberale era contraria ad i.na simile impostazione, come risultò fino dall'agosto scorso in occasione del dibattito parlamentare sull'ordine del giorno Pastore. Quanto ai democristiani è noto quanto differisse l'impostazione dell'on. Vanoni da quella del ministro dell'Industria. Secondo il ministro deBilancio il fine pubblico connesso con l'esistenza dell'IRsi realizza interamente in una Una "memoria,, del Presidente della Repubblica all'on. Sceiba - La posizione dei ministri Villabruna e Vanoni e gli orientamenti dei partiti sana ed economica gestione delle aziende controllate. Di qui la inutilità di una Commissione parlamentare di vigilanza, alla quale Vanoni è contrario; di qui la riduzione del Comitato dei ministri ad un organo di controllo anziché di propulsione. Di fronte a questi ostacoli, che sono venuti aumentando nelle ultime settimane, si ha l'impressione che l'on. Villabruna abbia ripiegato su una posizione di attesa. Si aggiunga che anche il Presidente della Repubblica, con la sua alta autorità di economista, è intervenuto nel dibattito inviando al presidente del Consiglio una memoria sulla riorganizzazione dell'IRI. SI ha motivo di ritenere, secondo attendibili indiscrezioni, che l'intervento del Presidente fosse stato sollecitato dallo stesso ministro dell'Industria cui preme¬ niiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiMiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii va affrettare la soluzione del problema. La. decisione dilatoria adottata dall'ori. Sceiba sarebbe una conseguenza di questo con. trasto di opinioni in seno al Governo e ai partiti che lo compongono. e. 8

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