L'uomo che voleva uccidersi torna ad abbracciare la moglie e la figlioletta

L'uomo che voleva uccidersi torna ad abbracciare la moglie e la figlioletta Avventure a lieto fine come in un libro di fiabe natalizie L'uomo che voleva uccidersi torna ad abbracciare la moglie e la figlioletta Posata la giacca sulla spalletta del ponte si lancia nel fiume, ma l'istinto lo spinge a nuotare e si salva • Ricompare in famiglia anche il tranviere sparito lunedì o r , : , : , , , a , , , , . a 4 a e . . ; Due drammatici e misteriosi episodi che avevano causato apprensioni vivissime e angoscio senza speranza si sono risolti, proprio per il Natale, nel migliore del modi: due persone scomparse da casa la circostanze allarmanti sono ritornate fra la commozione e la gioia inesprimibili dei parenti. . „. Il primo episodio riguarda il giovane disoccupato Otello Trevisan di 27 anni, abitante in frazione Croce di San Mauro, alle porte di Torino. Il c caso » è noto: martedì mattina, alle 6,30 un operaio che passava sul ponte di corso Belgio rinveniva, gettata sul parapetto, una giacca sdrucita in cui vi era una lettera. La lettera conteneva uno straziante addio alla vita: era l'ultimo messaggio di un suicida, il Trevlsan appunto, che chiedeva perdono alla moglie e alla figlioletta e che affermava di essersi annegato perchè oppresso dalla miseria e avvilito dalla mancanza di lavoro. La polizia rintracciava, dopo non poche ricerche, la moglie del Trevlsan, la ventiquattrenne Teresa Bergeslo: costei accoglieva gli agenti sbigottita e tremante, stringendosi al petto la bambina di tredici mesi, Tamara. Come apprendeva la notizia, pur comunicata con le debite cautele, la giovane s'accasciava su di un letto svenuta. Attorno, lo squallore e la desolazione: non c'erano nemmeno i materassi, ma soltonto la paglia; non c'erano mobili, che erano stati venduti da mesi. Ripresi i sensi, la Bergeslo narravo che il marito era disoccupato da tempo: e da tempo non entravano soldi In casa e la piccola famiglia si sfamava unicamente grazie all'aiuto del parenti o di qualche persona di buon cuore. Lunedi alle 16 l'uomo, sfiduciato, era uscito dicendo che per la centesima volta si sarebbe recato In Tortaio a cercar lavoro. Il commissariato di P. S. Vanchiglia faceva Intervenire ' 1 vigili del fuoco e 1 vigili eseguivano ripetuti, profondi scandagli nel fiume, ma senza esito. Tristissima vigilia eli Natole, dunque, per lo moglie del Trevisani nessuna parola, nessun gesto d'amicizia avevano avuto il potere di scuoterla do uno dolorosa, straziante immobilità. Esso se ne stova tutto il giorno seduta sul pagliericcio, tenendo In braccio la piccola: e fissava nel vuoto con gli occhi pieni di lacrime. Ma alla vigilia di Natale — come nelle dolci favole che ci sono state narrate quand'eravamo bambini — ecco che si avvero l'Impossibile'. Un « toc-toc » alla porta e poi la porta si apre pian piano e compare Otello Trevlsan. La moglie lo guarda, dapprima attonita come se vedesse un fan tasma: ma 11 terrore dura un at timo solo: la donna lancia un grido di gioia, di felicità eupre mo e abbraccia singhiozzando l'uomo, lo stringe convulsamente a sè, lo bacia, Io accarezza: e 11 Trevisan, che appare stanco e sconvolto mormora con voce rot ta di pianto « Perdonami! Perdonami! TI ho fatto tanto male, lo so, ma tu ali buona e perdo riami... >. Il Trevlsan, poco dopo raccontava: «Ero avvilito, esasperato.., Lunedi avevo cercato lavoro girando come un pazzo per Torino, Tutu mi avevano chiuso l'uscio in faccia, dicendomi di no. A mezzanotte mi trovavo sul ponte del Po, In corso Belgio. Ho scritto la lettera di addio e ho deposto la giacca sulla spalletta, poi mi sono gettato nel Po. Ma al contatto dell'acqua gelida l'istinto della vita è prevalso: ho pensato a mia moglie, alla bambina e con alcune disperate bracciate ho raggiunto la sponda, MI sono rifugiato in un capanno di frasche e là ho vissuto por tre giorni, senza mangiare. Avevo vergogna di quel che avevo fatto, avevo vergogna di tornare a casa... Alla fine mi sono deciso ». Nonostante la miseria, è tornata la felicità in casa di Otello Trevisan. E 11 giovane spera che 11 '55 gsglintrsucdfatrsrnclacgl'alagGpcdnlaicddttcnIaimstpccqmsrcssmD gli apporti non 11 benessere, ma semplicemente un lavoro. Del secondo episodio è protagonista il tranviere Bruno Ausilio scomparso, dallo suo abitazione di via Stompatorl 6 la mattina di lunedi. L'Ausilio era sparito di casa affermando che si sarebbe recato alla rimessa, per un servizio straordinario. E' facilmente immaginabile l'angoscia della moglie che denunciava 11 fatto alla polizia. Ma anche il tranviere è comparso Ieri: non sono chiari i motivi della sua sparizione, ma pare che 1 due coniugi avessero litigato. Una lite comunque che si è conclusa con la più completa e tenera riconciliazione. — Chi sta vivendo, Invece, giorni di onslo e di angoscio è l'operalo Pietro Arnaudo, di 63 anni, residente o Moncolierl con la vecchio madre, In via Pastrcngo 106. Sposato da sette anni con Giselda Celestini, di 32 anni, e padre di una bambina, Maro, che contò adesso 11 anni, rArnaudo da 'oltre venti giorni non ha più notizie della moglie e teme che la donna voglia mettere In atto il tragico proposito di suicidarsi. L'operalo, rimasto disoccupoto circo tre onnl fo, per alleviare 1 disagi dello famiglio ovevo mandato la moglie e la figlia a Viterbo, presso la suocera, in attesa di trovare una sistemazione che permettesse loro di tornare nuovamente ad abitare insieme. Il 2 dicembre, la Celestini inviò al marito una lettera disperata, in cui descriveva le condizioni di miseria in cui viveva e manlfe stara l'Intenzione di « farla finita », Chiedeva perdono all'uomo por il dolore che gli avrebbe procurato, e lo supplicava di aver cura della loro piccola Mara, quando fosse rimasta senza mamma. L'Arnaudo si affrettò a rispondere esortandola a farsi coraggio, a pazientare ancora un poco A costo di gravi sacrifici, riuscì anche a spedirle una modesta somma per toglierla, almeno momentaneamente, dall' imbarazzo. Do allora, nessuna notizia gli è più giunta da Viterbo e 11 po¬ IIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIHIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII veruomo trascorre ore tremende, nel timore che le sue parole di conforto e le sue promesse non siano riuscite a dissuadere la moglie dal mettere In' atto il disperato proposito.

Persone citate: Arnaudo, Bruno Ausilio, Giselda Celestini, Otello Trevisan, Otello Trevlsan, Pietro Arnaudo, Trevisan, Tutu

Luoghi citati: Mara, San Mauro, Torino, Viterbo