In una giacca lasciata sul ponte la lettera del suicida alla moglie

 In una giacca lasciata sul ponte la lettera del suicida alla moglie Angoscia in una. casa di San iUaui*o In una giacca lasciata sul ponte la lettera del suicida alla moglie "Sono stanco di questa miseria,, - Vani scandagli compiuti nel fiume - l famigliari sperano ancora che l'uomo abbia simulato il suicidio per fuggire Alle 6,30 di ieri un operaio che si stava recando al lavoro attraversava di buon passo il ponte di corso Belgio sul Po. La luce era ancora scarsa e una nebbia diffusa gravava nella zona. Ad un tratto l'operalo si arrestava, sorpreso: sul parapetto era deposta una giacca e accanto, sul marciapiede, vi era un paio di scafpe. Egli sollevava l'indumento, lo esaminava e s'avvedeva subito che da una tasca sbucava la busta bianca di una lettera. Mentre se ne stava 11, perplesso e turbato, arrivava un agente daziarlo in motocicletta: l'operaio a gran voce 10 fermava e lo informava della cosa. Immediatamente la guardia si recava al vicino commissariato di P. S. Vanchlglia. Due sottufficiali si portavano sul posto e iniziavano le indagini. Le scarpe erano malandate e la giacca era di lanetta grigia di poco prezzo, un po' lisa. La lettera era Indirizzata semplicemente « a mia moglie ». Il testo, vergato con mano convulsa, diceva: «Cara moglie, ti chiedo perdono di quanto sto per fare. Sono stanco di questa vita di miseria. Mi butto in Po. Comprendo che 11 mio atto non è da uomo forte, però credimi, ho cercato di lot- tmcsfpntpOcnvctvtigasneldgmTalAts tare con tutte le mie forze prima di giungere a quest'ultima decisione. L'unico dolore è il pen. siero che tu rimarrai sola. Ma forse senza il mio peso ti sarà più facile continuare nel cammino della vita. Chiedo perdono a te e alla bambina e vi auguro di poter essere felici. Addio. Tuo Otello Trevlsan ». Dall'ufficio anagrafico risultava che un Otello Trevisan di 27 anni aveva residenza in Torino, in via Foscolo 17. GII agenti si precipitavano in via Foscolo ma vi trovavano solo la sorella del Trevisan, Esmeralda, maritata Capitanelli. La sorella tuttavia dava indicazioni per rintracciare il giovane. . Cosi gli agenti arrivavano alla abitazione del Trevlsan, un misero, squallido alloggio in frazione Croce di San Mauro: non vi erano mobili, vi era soltanto un letto senza materassi, ricoperto da uno strato di paglia. Accoglieva, tremante e pallida, gli uomini della polizia, la moglie del Trevisan, Teresa Bergesio di 24 anni, che fra le braccia reggeva la figlioletta Tamara di 13 mesi. Alla notizia, datale con ogni cautela, l'infelice sveniva. Ripresi i sensi, narrava tra i singhiozzi che il marito da molto tempo era disoccupato: erano settimane e settimane che in casa non entrava un soldo e che In tre si sfamavano solo grazie all'aiuto di parenti e di qualche persona di buon cuore. Lunedi alle 15 l'uomo, avvilito, stanco, sfiduciato, usciva dicendo per la centesima volta che si sarebbe recato in Torino a cercar lavoro. Evidentemente lo sventurato, dopo aver errato per tutta la notte, aveva scritto la lettera d'addio e s'era gettato in Po. I due coniugi s'amavano e nonostante la spaventosa miseria andavano d'accordo e trovavano persino motivo di gioia e di serenità nella piccola che era nata 10 scorso anno. Si erano sposati nel 1950, proprio di questi giorni. Il commissariato di P. S. Vanchlglia e gli stessi familiari non escludono d'altra parte l'ipotesi — alquanto debole, per la verità — che il Trevisan abbia simulato 11 suicidio o per "fuggire o per richiamare su di sè l'attenzione di molta gente e ottenere cosi un aluto. I pompieri hanno scandagliato per tutta la giornata di ieri il fiume, ma il cadavere non è stato trovato. Il falegname Otello Trevlsan

Persone citate: Otello Trevisan, Otello Trevlsan, Teresa Bergesio, Trevisan

Luoghi citati: San Mauro, Torino