Incontro o porte chiuse degli alleati al Quai d'Orsay di Sandro Volta

Incontro o porte chiuse degli alleati al Quai d'Orsay Incontro o porte chiuse degli alleati al Quai d'Orsay Eden e Dulles discutono oggi con Mendès-France il problema fondamentale sottoposto al Consiglio della NATO : l'impiego delle armi atomiche - Gli esperti hanno preparato un piano di compromesso tra le richieste dei militari e dei politici (Dal nostro corrispondente) Parigi, 15 dicembre. John Poster Dulles è arrivato oggi a Parigi ed è subito andato all'Ambasciata degli Stati Uniti per iniziare i colloqui preparatori del Consiglio Atlantico di venerdì prossimo. Prima di incontrarsi con i responsabili politici, il Segretario di Staio americano ha voluto udire i capi militari, ed infatti le sue prime conversazioni sono state col generale Gruenther, comandante supremo delle forze alleate in Europa, e con l'ammiraglio Radford, capo di Stato Maggiore degli Stati Uniti. Nessuna conversazione c'è stata stasera col presidente del Consiglio francese, perchè la conferenza a tre avverrà soltanto nel pomeriggio di domani, dopo l'arrivo di Eden a Parigi. I responsabili della po¬ litica estera francese, britannica e americana s'incontreranno allora a porte chiuse in una sala del Quai d'Orsay, e dalle loro decisioni dipenderà in gran parte l'esito del Consiglio Atlantico, che il giorno successivo riunirà quarantadue ministri degli Esteri, delle Finanze e della Difesa di quattordici Paesi dell'Occidente. Ufficialmente l'incontro a tre avrà come tema il solito giro d'orizzonte; però c'è un argomento preciso che lo dominerà, facendo passare in secondo piano qualunque altro problema: l'elaborazione di una nuova strategia militare in funzione delle armi atomiche e la designazione delle autorità competenti, civili o militari, che dovranno decidere l'eventuale impiego di tali armi. E' un problema la cui sola enunciazione è già bastata a turbare l'opinione pubblica in ogni paese d'Europa. Da parte francese verrà affermato il principio che una decisione così gravida di conseguenze debba spettare soltanto ai governi nazionali, in quanto rappresentanti legittimi della volontà popolare, e sii questo punto di vista Londra e Parigi si troveranno certamente d'accordo. Allo scopo però di evitare la perdita di tempo necessario per la consultazione fra quattordici governi, che è appunto Vargomento principale portato dai militari a sostegno della propria tesi, MendèsFrance proporrà una forma intermedia di compromesso. Egli chiederà cioè ai quattordici governi di delegare, per ciò che si riferisce a questo punto preciso, i loro poteri alle tre Potenze che hanno le responsabilità più- gravi, e cioè la Francia, la Gran Bretagna e gli Stati Uniti. Si tratterebbe insomma di creare, sul modello del già esistente Standing Group militare, al quale i membri della N.A.T.O. hanno affidato una parte delle loro prerogative in questo campo, anche uno Standing Group politico, o piuttosto atomico. ] Sembra che Foster Dulles op- tXM J M MI n M1M1 FI U MIM ! 11M11114 i II I II Iti 11H11MIM1 il porrà domani obiezioni di carattere costituzionale a questa proposta, benché esista già un precedente in materia: quattro anni fa gli Stati Uniti si sono infatti impegnati a consultare il governo di Londra prima di decidere qualsiasi bombardamento atomico con gli aerei che hanno la base in Gran Bretagna. Non sarà ad ogni modo da parte degli Stati Uniti l'opposizione più, seria che dovrà affrontare la proposta francese, quanto da parte delle potenze minori che difficilmente accetteranno di essere sempre più ridotte ad un ruolo puramente passivo. Una controversia troppo aspra verrà però evitata perche, in seguito all'allarme internazionale suscitato dalla notizia di questo problema, i membri permanenti della N.A.T.O. hanno tenuto oggi una seduta col Comitato militare, durante la quale è stata riesaminata la relazione che verrà presentata venerdì al Consiglio Atlantico. Subito dopo la riunione, il generale francese Guillaume ha dichiarato in una conferenza stampa che « la relazione è stata approvata all'unanimità*. Interrogato se i capi militari avessero veramente proposto di riservarsi la decisione per i bombardamenti atomici, egli si è limitato a dare una risposta piuttosto elusiva: < La responsabilità di dichiarare la guerra — ha detto — non spetta ai militari, ed essi non intendono affatto di attribuirsela ». In realtà, la relazione sul « nuovo sistema di organizzazione delle forze atlantiche » sembra che sia redatta in modo da non fare apparire la richiesta diretta di affidare alle autorità militari la decisione, sull'impiego delle armi nucleari. Nella sua stesura definitiva tale relazione è piuttosto un esame teorico sulla trasformazione dei metodi di guerra in base all'esistenza delle nuove armi. Tutte le conseguenze vi sono diffusamente studiate: aumento della potenza di fuoco delle unità, necessità di renderla più elastiche e pini celeri, eccetera. A conclusione di questo studio, la relazione afferma che la rapidità con cui verranno prese le prime decisioni per l'impiego delle armi nucleari costituirà un elemento decisivo della guerra. Si tratta dunque dell'impostazione di un problema, la cui soluzione non è detto che debba essere trovata immediatamente. Impostata la questione in questi termini, sembra che la controversia fra rappresentanti politici e capi militari potrà essere assai meno grave di quanto sembrava in un primo momento. E' probabile infatti che il Consiglio Atlantico si limiterà a prendere atto della relazione, rimandando la decisione ad ulteriori studi che potranno venire compiuti attraverso le normali consultazioni fra i governi interessati. Sandro Volta

Persone citate: Dulles, Foster Dulles, Radford