Uccide la giovane fidanzata e poi si spara sulla sua salma

Uccide la giovane fidanzata e poi si spara sulla sua salma Iri un boschetto sui monti fra Ormea e Aibenga Uccide la giovane fidanzata e poi si spara sulla sua salma L'omicida muore all'ospedale - Una bimba di sette anni assiste al dramma e corre in paese piangendo e gridando - La gelosia ha provocato la tragedia (Dal nostro Inviato speciale) Ormea, 14 dicembre. Una bambina di tette anni è arrivata oggi alle H, di corna, nel paese di Alto, gridando: < E' morta, è morta! >. Non riusciva a dire altro. Alle donne, alle mamme che le rivolgevano domande e cercavano di rincuorarla, ripeteva: < E' morta! >. E con la mano tremante indicava un boschetto poco lontano, oltre una distesa di ulivi. Un terribile presentimento si impadroni di tutti gli animi. Mentre la piccina continuava a singhiozzare tra le braccia della madre, alcuni uomini accorsero verso il bosco di castagni. Proprio sul limitare, a pochi passi dal sentiero, compresero il tremendo significato delle parole pronunciate dalla bimba. Sull'erba insanguinata stava distesa bocconi, con le mani sul volto, la ventunenne Rina De Andreis; dalla sua nuca, fra la massa dei capelli scuri, fluiva ancora un filo di sangue. Sopra di lei, di traverso, ranto- lava il giovane agricoltore Elio i niiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiMiiiiiiiiiMiiiniii Pellegrini, di SB anni. Aveva una larga ferita alla tempia destra. Vicino ai due corpi, ad un metro di distanza, una rivoltella. Mentre i primi arrivati rima nevano come impietriti di fron-'te allo spaventoso spettacoloAsopraggiunse il medico condot- \Io; questi constatò che il pio-!vanotto era ancora vivo; la morte della ragazza invece era stata istantanea. Con una vec- chia c Balilla >, l'unica esisten-1 te nel piccolo paese di Alto, Ilio Pellegrini venne traspor- tato all'ospedale di Albcnga. Il tragitto non è molto lungo.[Dapprima si deve percorrerei la stradina tortuosa che sboc-\ ca nella provinciale Garessio- \ Albcnga e poi si fila rapidi sul-]l'asfalto fino alla città. Tutta- \ via ogni tentativo fu vano. Po- chi minuti dopo l'ingresso nel- l'ospedale, il ferito cessava di vivere: si era sparato due col- • pi alla tempia destra Intanto du Ormea salivano un ad Alto i carabinieri con iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiniiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiHi medico legale. La salma della giovane giaceva ancora fra gli alberi di castagno al limitare del bosco, circondata da molte persone in lacrime. C'erano anche i suoi parenti che singhioz- zavano. Nessuno osava toccarla, dopo la visita dell'ufficiale sanitario. L'arrivo dei carabi«ieri pose fine alla tristissima scena. L'inchiesta ha potuto chiari re quasi definitivamente i mo1 tivi del gesto disperato com piuto dal giovane agricoltore. Egli amava da molto tempo la! graziosa Rina De Andreis. Le' [aveva anzi proposto un anno i addietro di diventare sua mo\ glie e la ragazza aveva accet\ tato. I due si erano fidanzati. ]Nel paese si diceva che fossero \ una coppia modello. Pochi co noscevano la realtà: Rina ed Me non andavano d'accordo, Lei aveva un temperamento • gioviale, espansivo; lui era t ■ neralmente ombroso, po erto alla malinconia. Inoltre il giovanotto faceva frequenti scenate di gelosia. Pare che negli ultimi tempi , Rina gli avesse detto chiarai mente che non si sentiva di sposarlo. Qualcuno aveva notato che nell'ultimo ballo pubblico della zona, ella aveva accettato la corte di un giovanotto di un paese vicino e questo fatto era stato interpretato come una promessa di fidanzamento. Ilio Pellegrini ne era rimasto sconvolto. Qualcuno lo sentì dire cupo: « Bina sard o mia o di nessun altro >. Poteva essere una delle molte frasi che dicono qli innamorati: chi poteva immaginare che fosse invece una promessa di morte? Sabato scorso il Pellegrini scese ad Aibenga e andò da un armatolo. Chiese di acquistare una rivoltella con tanto di garanzia che non si incep passe. Con l'arma e sette proiettili fece ritorna a casa Pare — ma la circostanza non è ancora stata accertata con sicurezza — che egli avesse chiesto alla fidanzata un ultimo appuntamento per de finire i loro rapporti. La gio vane avrebbe accondisceso fissando l'ultimo convegno pei le H di oggi sul limitare del bosco alle porte del paese. E' certo che ella verso le 13,45 usci di casa, facendosi accompagnare da una bimba di set te anni che abita nella sua stessa cascina. Appariva piuttosto preoccupata. Alla piccola disse soltanto: « Vuoi venire con mei Andiamo a vedere il pascolo e torniamo subito >. La bambina, unica testimone del sanguinoso dramma, ha narrato stasera quanto ha visto: <Io e Rina nappqbmsnphSpsrfcvnandavamo tranquille, tenendoci per ma- iiiittiitii(iiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiittititiriiiiiiaiiiii*iii no. Ad un tratto da dietro un albero è balzato fuori Ilio. In principio ci ha solo guardate; poi sottovoce ha detto; « Sei qui finalmente >. Rina ha subitj lasciato andare la mia mano, e io ho fatto pochi passi> verso il prato dove c'erano le sue pecore. Loro hanno parlato un poco. Quindi Ilio ha afferrato alle spalle Rina. Sono caduti in terra, si sono picchiati e infine ho sentito sparare. Allora sono fuggita >. Effettivamente una lotta furibonda deve essere avvenuta fra i due sventurati. Sui loro corpi sono stati trovati lividi, tracce di morsi e di unghiate. Infine il Pellegrini sparava un colpo di rivoltella alla nuca della ragazza. Poi si portava l'arma alla tempia. Nel paese tutti sono sgomenti per la tragedia. La gente non parla dei due morti, si limita a dire ch'erano entrambi bravi ragazzi e che la tragedia è dovuta ad una improvvisa ventata di follia. g. f-

Persone citate: Bina, Ilio Pellegrini, Pellegrini, Rina De Andreis

Luoghi citati: Aibenga, Alto, Ormea