L'interrogatorio di Piccioni esaurito in un quarto d'ora

L'interrogatorio di Piccioni esaurito in un quarto d'ora L'interrogatorio di Piccioni esaurito in un quarto d'ora Il prof, hi tipo ha riconfermato che la ricetta è veramente scritta e corretta di suo pugno Egli la compilò il 9 aprile dello scorso anno e o d i a a . e n i i e a i a, e è li o a e a a, o aa a e e ua, o o, a a (Nostro servizio particolare) Roma, 7 dicèmbre. Piero Piccioni è tornato a Palazzo di Giustizia. Una visita breve al presidente della sezione istruttoria che l'aveva convocato per chiedergli alcuni chiarimenti sulla correzione riscontrata nella data della ricetta dalla quale dovrebbe risultare la conferma di quanto ha sempre sostenuto e che cioè il pomeriggio del 9 aprile 1953, 10 stesso giorno cioè in cui è scomparsa Wilma Montesi, egli si recò dal prof. Filipo per un controllo del suo male alla gola. Il musicista non è rimasto nello studio del dott. Sepe più di un quarto d'ora. Erano le 11 e cinque minuti quando è entrato, erano le 11 e venti minuti quando è uscito. Tenuto conto dei convenevoli, del tempo occorso per la redazione del verbale tutto l'interrogatorio di Piero Piccioni si è ridotto a pochi minuti. E questo era nelle previsioni generali. Non era dall'imputato certamente che il dott. Sepe si attendeva chiarimenti sufficienti per poter considerare definitivamente chiuso l'argomento. Cosa possa avere detto il musicista in proposito s'è già accennato ampiamente: «Io non so nulla. Io so soltanto che il prof. Filipo scrisse la ricetta e me la consegnò ripetendomi a voce le prescrizioni da seguire e che si riferivano ad una serie di iniezioni a base di penicillina. Se nello scrivere la data della ricetta egli abbia commesso un errore e sia stato costretto a correggere quanto aveva scritto è un particolare che mi è assolutamente sfuggito in quel momento. Ho appreso soltanto in questi giorni che la perizia del dott. Sorrentino aveva accertato la esistenza di una correzione ». Fra magistrato e imputato è stato un incontro cordiale così come cordiale è stato il com. miato. Piero Piccioni è giunto accompagnato da uno dei suoi legali, il prof. De Luca, e con lui è andato via. Era vestito con un cappotto dì cammello sopra ad un abito grigio. Aveva l'aspetto tranquillo sia quando è arrivato a Palazzo di Giustizia, sia quando è andato via. Non meno breve è stata la visita del prof. Filipo. L'otorinolaringoiatra è giunto prima di Piccioni, ma il magistrato 10 ha fatto attendere nella sala dei testimoni. L'esigenza della indagine aveva imposto questo ordine negli interrogatori. In ogni modo le spiegazioni del professore non hanno occupato molto tempo. Mezz'ora dopo il testimone usciva dall'ufficio del dott. Sepe. Quali 1 chiarimenti? Il problema è sembrato meno difficile a risolversi di quanto non fosse apparso in un primo momento. « Mi dispiace veramente — sembra che abbia detto 11 prof. Filipo — che sia sorto un sospetto su una ricetta che io ho scritto. Ma nella data non vi è nulla di anormale. Infatti il numero 9 io lo scrivo esattamente nella maniera che risulta nella ricetta. Può anche sembrare corretto, ma 10 lo faccio a questo modo. La prova la si può trovare piuttosto facilmente controllando le migliaia e migliaia di ricette che in tanti anni di professione ho scritto o interrogando chi conosce la mia scrittura. Per quanto riguarda 11 numero 4 o meglio la barra sulla quale poi ho ricalcato il numero 4 può darsi che io mi sia dovuto fermare per un qualsiasi impedimento: una telefonata, la mancanza improvvisa d'inchiostro nella penna, la continuazione del discorso che magari stavo facendo con il cliente, e poi ho ripreso a scrivere la barra del 4. Sono veramente addolorato che qualcuno possa aver sospettato di me ». g. g. IIII IIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIH1 t Piero Piccioni (a destra) con l'avvocato De Luca (Tel.) ninininiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii iiiiimmiiimmiiiimiiiiiinimiiiiiiHiiiii i immillili

Luoghi citati: Roma