I Vigili Urbani a congresso criticano il nuovo codice stradale

I Vigili Urbani a congresso criticano il nuovo codice stradale Nella riunione nazionale di categoria a Firenze I Vigili Urbani a congresso criticano il nuovo codice stradale (Dal nostro corrispondente) Firenze, 7 dicembre. In due giorni di convegno i vigili urbani di tutta Italia hanno discusso a Firenze i più scottanti problemi della categoria: rivendicazioni giuridiche ed economiche; e il nuovo codice della strada. Al convegno sono intervenuti 138 delegati provenienti da tutte le regioni d'Italia, Brano presenti alla inaugurazione e ai lavori i senatori Bitossi e Mariotti, gli on. Montelatici, Barbieri e Pieraccini Numerosi i tele- Dgrammi di adesione, fra cu. voquello del sindaco di Roma Re- lebecchini, presidente dell'asso- mamstdfenestCpoSqdazione nazionale dei Comuni d'Italia. La prima giornata di dibatti- tedCgto venne interamente dedicata i smalle rivendicazioni giuridiche sted economiche dei vigili urba-' leni. Sia il relatore Dante Pie- dcioni, segretario nazionale dei i evdipendenti degli enti locali, sia i numerosi delegati che parteciparono alla discussione, sostennero la necessità e l'urgenza che ai vigili urbani venga riconosciuta la qualifica di impiegato del gruppo C. Basandosi anche su recente sentenza del Consiglio di Stato, venne rilevato come i vigili urbani debbano essere considerati, a tutti gli effetti, quali appartenenti alla categoria impiegati. Inoltre fu sottolineato come per il loro particolare servizio, essi siano esposti al pericolo e al logoramento della salute. Recenti statistiche hanno dimostrato che la tendenza a malattie da parte di uomini assunti rn servizio come vigili urbani all'età di 25-28 anni è progredita — in sette anni — del cinquanta per cento e che tra gli infermi c'è un considerevole aumento dei tubercolotici. Per tale motivo i partecipanti al convegno hanno sostenuto che le amministrazioni comunali debbano, per legge, contrarre a favore dei vigili una particolare assicurazione contro gli infortuni e contro le malattie contratte in servizio; e che i vigili siano collocati a riposo non appena raggiunti i 55 anni di età, con una pensione uguale a quella che avrebbero dovuto percepire se avessero compiuto il tempo massimo del servizio. E' stato chiesto anche un regolamento speciale nazionale che tenga conto delle speciali caratteristiche del servizio svolto dalla categoria. Nella seconda e ultima giornata del convegno fu esaminato e discusso il nuovo Codice della strada, soprattutto negli articoli che tendono a ledere sia le autonomie comunali, sia la personalità dello stesso vigile. Tanto il relatore (Rinaldo Bellettini di La Spezia ) quanto coloro che presero la parola, sostennero la tesi — già adottata dai rappresentanti dei Comuni riuniti di recente a Siresa — dell'assoluta avversione al costituirsi di una Consulta provinciale della circolazione-, presieduta dal prefetto, con poteri consultivi, il cui parere dovrebbe essere sentito in materia di traffico. Quanto mai decisa e unanime l'opposizione all'art. 193 del nuovo codice, che prevede che i vigili addetti al traffico, pur restando amministrativamente alle dipendenze dei comuni, sarebbero — durante il servizio — alle dirette dipendenze della polizia stradale. Le conclusioni dei lavori del convegno sono state tratte dal segretario nazionale della C.G.I.L., Bitossi, il quale ha rilevato, fra l'altro, che la minaccia più seria è quella rappresentata dal nuovo codice della strada che, se applicato, significherebbe praticamente statizzare i vigili urbani, assoggettandoli alla disciplina militare. Il convegno approvò quindi una mozione risolutiva nella quale si chiede il riconoscimento giuridico ed economico dei vigili urbani che dovranno essere inquadrati nella categoria del gruppo « C » degli impiegati; la.assicurazione contro gli infortuni e le previdenze per le malattie derivanti da servizio (in questo caso gli accertamenti dovranno essere fatti da una commissione paritetica di medici residenti nel capoluogo di provincia) e infine il collocamento a riposo al compimento del 55° anno di età e del trentesimo anno di sei vizio. VcjiiVd anche approvato un ordine del giorno col quale si chiede l'abrogazione — dal nuovo codice della strada — delle seguenti disposizioni: a) la dipendenza dalla sezione vcaPto. ndlodla■ctPccpln2astunhclrdgiittzfisnaiUdprovinciale della polizia strada- le, dei vigili addetti alla viabili- ta (art. 193) ; b)\e. fissazione, da parte del Ministero dell'Interno, del numero dei vigili adibiti alla viabilità (art. 193) ; ci il rilascio delle tessere di riconoscimento attestanti la qualifica di ufficiale od agente della po- lizia stradale soltanto a coloro che abbiano frequentato speciali corsi di istruzione organizzati dal Ministero dell'Interno (art. 192); d) il criterio di ripartizione dei proventi contravvenzional; con esclusione, dai proventi stessi, degli accertato- ri (art. 190) Il convegno ha riaffermato ancora una volta l'esclusiva dipendenza dei corpi dei vigili urbani dalle amministrazioni comunali, ed ha rivolto un invito alla federazione nazionale affinchè al convegno delle amministrazioni locali (che si terrà a Milano nel mese di gennaio p.v.) siano fatte presenti le istanze dei vigili urbani. c. e. Essi si oppongono al progetto che vorrebbe statizzare gli addetti al traffico ed escluderli dai proventi delle contravvenzioni - bn lavoro assai disagevole

Persone citate: Barbieri, Bitossi, Mariotti, Montelatici, Pieraccini, Rinaldo Bellettini

Luoghi citati: Firenze, Italia, La Spezia, Milano, Roma