Lo scandalo INGIC dilaga in Emilia retata di arresti a Bologna e Modena di Giovanni Giovannini

Lo scandalo INGIC dilaga in Emilia retata di arresti a Bologna e Modena Uopo le motte irregolarità scoperte in Toscana Lo scandalo INGIC dilaga in Emilia retata di arresti a Bologna e Modena Mandato di cattura per il vice ispettore regionale del partito comunista - In carcere anche due impiegati di Piacenza - Accertate già in un centinaio di Comuni le operazioni illecite negli appalti delle Imposte Consumo (Dal nostro inviato speciale) Bologna, 6 dicembre. Nella loro rapidissima, fruttuosa offensiva contro i coinvolti nell'affare INGIC la magistratura e la polizia toscana han tratto, non poco vantaggio dal sequestro delle tre cassette dove l'ispettore regionale dell'ente, Vito Maria Pedone, aveva accuratamente conservato un'ampia documentazione dell'attività svolta negli ultimi anni. Crollato 11 Pedone, tutto Il marcio di Toscana è venuto fuori ne] giro di poche settimane, ed è difficile che se ne possa scoprire molto di più: occorrerà invece molto tempo per chiarire le varie situazioni attraverso lo spoglio di una quantità enorme di documenti, e una Infinità di interrogatori, confronti, accertamenti che procedono a ritmo serrato, E' senz'altro da escludere una conclusione della fase istruttoria, prima della Une di gennaio. Nuovi clamorosi arresti spostano ora l'attenzione sulla vicina Emilia. Non sono — è bene chiarire subito — questi fatti una conseguenza di quelli di Toscana, poiché da mesi in concomitanza con l'aretina è in corso una seconda istruttoria a Bologna, ed è questa che sta ora portando agli attuali provvedimenti. Già dal primo pubblico accenno ad irregolarità dell'INGIC (Istituto Nazionale Gestione Imposte Consumo) — l'articolo dell'ex-vice direttore dell'ente aw. Simòncint — si era fatto il nome di un funzionario dell'Emilia, 11 dott. Luigi Salvini, direttore dell'Istituto a Piacenza. Fu anzi il Salvimi ad offrire per primo la possibilità alla magistratura di intervenire nella faccenda. Incautamente, infatti, durante l'inchiesta amministrativa ministeriale, egli ebbe a fare una dichiarazione al danni di un funzionario della Prefettura di Piacenza che immediatamente reagì con una querela. Fu questo per lì Salvlni l'Inizio dei guai che portarono al suo arresto nell'ufficio — al quale era stato Intanto promosso — di direttore dell'INGIC milanese. Hai 44 arrestati (e due ricercati) di Arezzo, si deve togliere col nome del Salvini quello di Americo Beviglla, ex-direttore generale dell'Istituto, anch'egli colpito sabato da mandato di cattura della Corte di Appello di Bologna. Tutti gli altri arresti in Emilia sono avvenuti negli ultimi giorni; e va messo tn rilievo l'efficienza con la quale hanno agito l'autorità giudiziaria e la polizia. Una settimana addietro si riunirono in quella città, presente 11 dottor Sigurani, procuratore della Repubblica di Roma, i magistrati Inquirenti di Bologna e di Arezzo (dott. Zlnniti e dott. Pace, dott. Blgazzl e dott. De Biase). Essi concordarono un'azione che, per l'Emilia, ven ne realizzata a partire da venerdì scorso con un riserbo che ha pochi precedenti. Nemmeno le questure interessate vennero messe al corrente degli ordini che venerdì pomeriggio 11 questore di Bologna dott. Ratenl impartì a quattro commi» sari. Solo il capo della mobile dott. Flora sovrintese e fece da collegamento ai quattro, partiti In serata rispettivamente per Modena, Parma, Piacenza, Cremona. Inutile dire che lo stesso riserbo viene mantenuto ancora oggi, il che rende difficile stabilire a cosa abbia portato e a che punto sia l'operazione. Ci sono intanto nomi di arrestati. Cominciamo da Bologna: 11 dott. Vitaliano Magagni, direttore locale dell'INGIC, e Raffaele Vecchietti vice-ispettore regionale del partito comunista; al Vecchietti, tratto In arresto ieri alle 2 di notte, si farebbe carico di aver accettato rilevanti somme (più di tre milioni?) per far cessare una campagna del quotidiano comunista (edizione di Parma) contro l'INGIC. In relazione a questa accusa, la stessa sorte è toccata a Parma all'impiegato Otello Montani. Veniamo a Modena, dove 1 guai e le cifre illegittimamente versate ed accettate sembrano più grosse (un solo contributo sarebbe stato di 19 milioni, in buona parte finiti al partito comunista). E' qui che solo venerdì si è chiusa la particolare Inchiesta condotta dal consigliere di Stato dott. Ugo Severino in collaborazione con il maggiore Tanca della Guardia di Finanza e con funzionari del Ministero degli Interni. L'elenco comincia con 11 nome del direttore locale dell' INGIC, conni. Giuseppe Messina 11 quale, all'atto dell'arresto, ha fatto la seguente dichiarazione < Ho la coscienza tranquilla e non ho nulla da temere. All'epoca in cui si vuole sia avvenuta la consegna dei milioni al partito comunista, Io non ero nemmeno a Modena >. Con il dott. Messina è stato tradotto alle carceri anche il rag. Pio Pietri, capo ripartizione dell'Ufficio Tributi del Comune. L'ultimo arresto è di oggi pomeriggio: Vincenzo Pagani, impiegato. Sempre sulle vicende di Modena — dove fu fino a poco tempo addietro in servizio — il dott. Tommaso Santoliquido, consigliere di Prefettura a Ferrara e il suo collega di Massa dott. Giovannetti verranno interrogati domani L'Impiegato Vincenzo Pagani infermo per paralisi progressiva, è stato ricoverato all'infermeria del carcere. Tutto lascia supporre che l'elenco non sia affatto definì tlvo per quanto riguarda Modena dove l'autorità giudiziaria crogpvrdvBvhnfaCculCSristasIsansddrtdsvcmtpn continua a sottoporre ad interrogatori numerose persone: oggi fra gli altri il segretario generale del Comune, il vicepresidente comunista della provincia, Rubens Triva, l'ispettore dell'INGIC, jLicontl. Da Piacenza giunge notizia della cattura del direttore provinciale dell'Istituto Giovanni Braschi e dell'impiegato Saivini. A nord del Po, la polizia ha tratto in arresto a Cremona un altro funzionarlo di prefettura; l'operazione sarebbe avvenuta su mandato della Corte d'Arezzo, ma In ogni caso essa costituisce l'inizio di una serie di accertamenti locali. La persona arrestata a Cremona è il dott. Salvatore Scrivano. Il bilancio degli arresti sarebbe dunque II seguente: istruttoria di Arezzo: 42 persone (e due latitanti); Istruttoria di Bologna: 9. Accanto alle due indagini della magistratura è in corso in tutta Italia quella ammlnistrativosuppletiva sull'Intero INGIC affidata dal ministro delle FI nanze on. Tremelloni al Consigliere di Stato dott. Severino, In questa fase della vicenda, sembra opportuno attendere ancor prima di accennare all'entità delle cifre illeci tamente versate da dirigenti dell'INGIC per asslcurarsl'l'assegmazione degli appalti nei di versi (siamo ormai verso il centinaio) comuni. E' presumibile che anche In Emilia si tratta di centinaia di milioni di quelli finiti nelle casse del partiti, più ancora che in Toscana, la parte del leone sarebbe andata ai comunisti (anche per la semplice ragione che essi controllano gran numero di amministrazioni comunali). Davanti a tanto gravi accu se di colpevole impiego del pubblico e privato danaro, gli accusati o negano disperatamente o si giustificano affermando che si trattava di metodi noti a tutti, e In particolare al presidente dell'istituto. Per questo, e perchè egli solo potrà chiarire la maggior parte delle intricate vicende, nei confronti dell'ex-onorevole Bavaro è in corso una vera e propria caccia all'uomo da parte di tutta la polizia italiana. Ad Arezzo molti sono convinti che egli sia nascosto a Ro ma, intento a stendere un'autodifesa: lavoro nè breve nè facile, per chi come lui aveva tempo addietro proclamato In un congresso: < Sul piano morale il nostro Istituto chiede di essere considerato da tutti come 11 vero unico rappresentante del pubblico Interesse, come l'Istituto pilota al quale è demandato il compito e l'onere di Indicare a tutti le vie sicure ed aperte — ossia oneste e libere della navigazione nel mare non sempre tranquillo e... limpido del... traffici per il conseguimento degli appalti >. Giovanni Giovannini ■iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii