La malattia del Pontefice

La malattia del Pontefice La malattia del Pontefice Imberciammo bene il segno ai primi di febbraio, quando, destreggiando il nostro ragionamento clinico sul filo di uno scarno bollettino, credemmo di poter affermare che il singhiozzo incoercibile del Sommo Pontefice fosse dovuto ad una lesione dello stomaco, tramite la irritazione di diramazioni gastriche del nervo vago. Ce ne ha data ora conferma la relazione chiara dei due insigni clinici italiani chiamati a consulto nel momento in cui, col ritorno dell'insistente singhiozzo, si erano diffuse tante contrastanti e sconcertanti notizie sull'aggravamento dell'eminente Infermo. Preciso ed unissono il responso sulla sede fondamentale del malanno: lo stomaco, anche se una riserva è stata mantenuta sulla natura della gastrite, annunciata come probabilmente ulcerosa. Né si poteva essere più espliciti in assenza di un esame radiografico del viscere sospettato. Per esaminare radiograficamente lo stomaco e la sequenza del tubo digerente ben si sa, difatti, che è necessario far ingurgitare una buona dose di pappa opaca, si da vedere per contrasto quei visceri che altrimenti resterebbero trasparenti ai raggi. Ma poiché siamo ad un punto in cui le condizioni di debolezza dell'illustre Malato non permettono di far tanto, bisogna attendere un miglioramento delle condizioni generali, cioè il primo traguardo cui mira il nuovo metodo di alimentazione. 'E' risultato, infatti, che l'allarme drammatico di questi giorni, non poteva che essere connesso con 11 grave sta¬ to di denutrizione in cui è caduto il Papa e che deve certo averlo condotto anche ad uno stato notevole di disidratazione. D'altra parte è noto in medicina quanto le carenze alimentari giochino disastrosi effetti, sia per le condizioni generali, quanto per quelle stesse gastriche. Ragione per cui i clinici sono addivenuti nella primaria risoluzione di fare qualche infusione di plasma e continuare con gli aminoacidi, oltreché con la terapia epatico-vitaminica. Della importanza del plasma in queste contingenze abbiamo più volte discorso e cosi degli aminoacidi che sono elementi in cui le proteine alimentari si scompongono nei processi digestivi per essere assorbite, eppoi ricostruite nell'organismo, ricostituendone le energie. Sono cibi, cioè, predigeriti che possono per un certo tempo lasciare a riposo lo stomaco, somministrati mediante iniezioni. Il metodo < parenterale > (cioè proprio per Iniezioni) adottato vuol, dunque, arrivar più presto allo scopo di quanto possa farlo alle volte un'alimentazione per clisma. La via gastrica sarà riabilitata solo quando il sondino di Einhorn avrà lavato e rilavato lo stomaco e questo gradatamente si adatterà a ricevere le mi sture dietetiche di mano in mano attuabili. Se questo sondino è d'uso comune per gli esami gastrici, per quanto il lavaggio dello stomaco si faccia più agevolmente con una sonda più grossa di Kussmaul, l'averlo di proposito nominato nella relazione clinica può far sottolineare la difficoltà del passag¬ gio di quella strettoia che se gna l'imbocco dell'esofago nello stomaco, cioè il cardias, per suo spasmo od altro fatto, che ne diminuisca l'apertura. Non sarebbe allora ardito sospettare che il malanno gastrico fondamentale, col suo vomito ed il suo singhiozzo, si annidi prevalentemente in quei paraggi. E' quanto formulare l'ipotesi di una gastrite soggiornante specialmente nella r "to ''Ita dello stomaco, allo stesso modo che sono state proprio di recente affermate esofagiti basse, che vanno a confondersi con la stessa patologia dello stomaco e rimontano al rigurgito del succo gastrico acido. Il Valdoni ha trattato di queste ieri l'altro a Roma. In talune circostanze può anche accadere che la parte alta dello stomaco risalga un po' dall'addome sin nella cavità toracica erniandosi attraverso il foro del diaframma (il muscolo piatto che divide l'addome dal torace) per il quale è normale che sia l'esofago a passare per raggiungere lo stomaco nell'ad dome. In tal caso è più favo rito il rigurgito del succo gastrico nell'esofago e la stessa sofferenza gastrica. Eventualmente e comunque più interessata la porta d'entrata dello stomaco nel processo gastritico, non c'è obbligo di accusarne un intervento tumorale. Questo d'altronde — ed è qui la maggior ragione di compiacimento — è stato escluso dal consulto, in base almeno all'esame del succo gastrico ed a quell'occhio clinico sì sperimentato, che sovente precorre la stessa indagine radiografica e tutti gli altri mezzi diagnostici che da esso son guidati. a. v.

Persone citate: Einhorn, Valdoni

Luoghi citati: Roma