Prime reazioni dei partiti alle misure decise dal governo

Prime reazioni dei partiti alle misure decise dal governo I provvedimenti per la difesa della democrazia Prime reazioni dei partiti alle misure decise dal governo Si porla di un piano comunista di "tesseramento segrete per i funzionari statali -1 compilatori italiani delle trasmissioni di Radio Praga verranno denunciati in settimana - Disposizioni di Sceiba Roma, 6 dicembre. Tra ieri ed oggi i vari gruppi polìtici hanno avuto il tempo di meditare sulle direttrici annunziate sabato aera dal Consiglio dei ministri per rendere più efficace < la difesa delle istituzioni democratiche contro l'azione delle forze totalitarie > e stasera si ha un quadro abbastanza esauriente delle molteplici reazioni che esse hanno destato. Si può cominciare con una annotazione di carattere generale che taluni hanno considerato con compiacimento, altri con rammarico. I provvedimenti anticomunisti (e, sia detto una volta per tutte, la dizione è impropria poiché si tratta esclusivamente di direttrici di carattere amministrati, vo) non hanno provocato eccessiva impressione nè nell'opinione pubblica indifferenziata, nè negli ambienti politici qualificati. I comunisti, dal canto loro, anziché < soffiare sul fuoco >, hanno fatto tutto il possibile per sdrammatizzare l'annuncio del <nuovo corso» che s'intende dare all'azione antitotalitaria, preannunziando così la linea di difesa sulla quale intendono attestarsi: accreditare l'opinione che i provvedimenti governativi non muteranno sensibilmente il clima della lotta politica, rassicurare i militanti che non per questo la loro azione diverrà più difficile. L'estrema destra dà per acquisito che le nuove misure sono rivolte esclusivamente contro i comunisti: se ne mostra, sì, insoddisfatta, ma per difetto. Le sue aspirazioni sono per una linea, ancora più rigorosa, ap¬ pmtgcppslfsncczndvpatslggnpadPttIIIllllllllllillIlllllltlllllllIllllllllllllllllllillllllllll poggiata non solo a provvedimenti di carattere amministrativo, ma anche legislativo. « Meglio poco che niente », dicono, comunque, i suoi portavoce, e per questo < poco > si preoccupano di cominciare a fornire le segnalazioni dei settori, gli enti, le persone sui quali dovrà soffermarsi l'attenzione dei ministri incaricati di applicare le nuove direttrici. Su queste posizioni sono anche i democristiani di destra che stasera, attraverso le agenzie che ne esprimono le opinioni, riconoscono all' on. Sceiba di aver « dato prova di buona volontà» aderendo, sia pure parzialmente (essi continuano ad auspicare « una politica anticomunista più decisa anche sul terreno legislativo»), al loro punto di vista. Un atteggiamento più diffidente, invece, gli stessi ambienti manifestano nei riguardi della direzione del partito che, a loro avviso, si mostra nei riguardi della lotta anticomunista meno « decisa » del governo. L'on. Malagodi ed i principali esponenti della direzione del PL1 sono a Strasburgo per un convegno internazionale liberale. Non è stato quindi neppure possibile registrare le loro reazioni dirette; per quanto — come si faceva rilevare alla sede del partito — la partecipazione dei ministri liberali all'elaborazione delle norme può bastare a definire esaurientemente il punto di vista del P.L.I. Per 1 socialdemocratici ha parlato ieri a Milano lo stesso Saragat. Il vice-Presidente del Consiglio ha particolarmente insistito sul dovere che ha il llllllIllllllll 11 11 lltllttltlllllll 11IM11 ti MllMll I Utili w . e - governo democratico di Impedire « che forze totalitarie si istallino come uno Stato nello Stato », ma con eguale trasporto ha insistito nello scagionare i provvedimenti presi, e gli altri che si potranno ancora prendere, da ogni sospetto di illegalità e di intenzioni persecutorie. Cauti, se non proprio diffidenti, si mostrano invece i repubblicani. La Voce Repubblicana riconosce la legittimità delle direttive annunciate, ma si chiede se esse potranno anche essere efficaci. « Efficaci — spiega — rispetto allo scopo da raggiungere, cioè alla difesa e al consolidamento delle istituzioni democratiche. E' per questo motivo che ogni concessione al fascismo in tale lotta è da considerare contraddittoria e perciò negativa rispetto al fine ». Questo, in breve, il panorama delle reazioni. Ma per completare il quadro, v'è da riferire anche sulle anticipazioni che si fanno circa i probabili modi di applicazione, e la sfera di influenza, dei provvedimenti annunciati. Qui le fonti sono più vaghe e povere. Da parte del governo non si è fornita alcuna ulteriore precisazione sul comunicato di sabato notte e si è dovuto, quindi, lavorare molto f induzione. Nelle direttrici governative v'è un gruppo di norme e di impegni di chiara lettura e di pacifica applicazione. I limiti dell'intervento sono qui abbastanza nettamente definiti e questa, difatti, è la parte delle direttrici di cui si discute meno. La discussione, ed il relativo gioco delle induzioni, si polarizza, invece, sull'altra parte: là dove si annuncia la revoca delle concessioni < utilizzate dai titolari per favorire movimenti totalitari»; l'esclusione dagli appalti delle ditte che risultino create al medesimo scopo e l'adozione degli stessi criteri «per 1 casi di attribuzioni discrezionali di sovvenzioni, contributi ed agevolazioni di qualsiasi natura»; l'individuazione in ogni settore amministrativo « dei posti od Incarichi di particolare respon. sabilità da affidare esclusiva ménte a persone che diano sicura garanzia di fedeltà allo Stato democratico... e così via. Elastica essendo la norma, elastici e contrastanti sono anche 1 tentativi di interpretazione. E va da sé che in essi si riflettono fatalmente le simpatie politiche di chi li formula. C'è già, ad esempio, chi chiede di fissare il grado gerarchico dei funzionari statali a partire dal quale l'appartenenza al P.C.I. o al P.S.I. può essere motivo di licenziamento; e chi, di contro, avverte (magari con una buona dose dì fantasia) che i comunisti hanno già messo in atto il loro « piano di sicurezza » che prevederebbe, tra l'altro, il «tesseramento segreto» delle persone che non si vogliono esporre; per cui, fallendo la « prova della tessera », negli uffici e negli altri settori, bisognerebbe ripiegare sulla semplice « presunzione di Infedeltà ». Qualcuno, per ciò che riguarda 11 commercio con oltre cortina, auspica la monopolizzazione statale del commercio stesso; ma qualche altro avverte che la soluzione, per certe particolarità del nostro trattato di commercio con l'Unione Sovietica, è irrealizzabile. La casistica è sicuramente destinata ad arricchirsi nel prossimi giorni. Il rappresentante della Cecoslovacchia a Roma è andato a Praga per conferire col suo governo. Si dovrà proba¬ btdssmIIMIIIIIIIII IIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIMIIIIIIIIIII bilmente attendere il suo ritorno per conoscere i risultati dei passi fatti dal nostro ministro a proposito delle trasmissioni < Oggi in Italia ». La maggior parte del compilatori italiani sarebbero denunciati in settimana, per violazione degli articoli 269, 270 e 271 del Codice penale. Il Presidente del Consiglio si è trattenuto stamane con alcuni suoi diretti collaboratori ed ha trascorso l'intiero pomeriggio nel suo ufficio privato di via Barberini. Egli, per quel che ne sappiamo, ha dato disposizioni per essere quotidianamente informato delle applicazioni nei vari settori delle direttrici enunciate sabato. e f iHiiimiiiimimiiiiiiiiiiiiiiiiimiiMiiiiiiiiiHiiiii

Persone citate: Malagodi, Saragat

Luoghi citati: Cecoslovacchia, Italia, Milano, Praga, Roma, Strasburgo, Unione Sovietica