Come gli italiani nel 1953 hanno speso il loro denaro

Come gli italiani nel 1953 hanno speso il loro denaro Come gli italiani nel 1953 hanno speso il loro denaro Un totale di 11.237 miliardi - D divario Ira Nord e Sud si sta attenuando Roma, 29 novembre. Nel 1953, secondo dati pubblicati dal CIP., gli italiani hanno avuto disponibili per gli usi interni 11.237 miliardi di lire contro 10.531 del 1952, cioè essi hanno potuto consumare 706 miliardi di merci e servizi in più che l'anno precedente. Per l'alimentazione ciascun italiano nel 1953 ha speso in media circa 92.000 lire contro circa 87.000 del 1952 e per l'abbigliamento 22.000 lire contro 20.000. Gli aumenti quantitativi del consumi alimentari sono stati particolarmente notevoli nei settori della carne, dello zucchero, del caffè, del latte, del pane e dell'olio di olivo. Anche i consumi meno necessari sono in notevole sviluppo, come, ad esempio, quelli dei tabacchi, passati da 331 a 358 miliardi di lire, e le spese per spettacoli e di carattere ricreativo e culturale salite da 413 a 439 miliardi. In particolare c'è stato un aumento dell'11,7 per cento nell'acquisto di apparecchi radio e del 14,6 per cento In quello di macchine per cucire. Il fatto più significativo che emerge dai dati pubblicati dal CIH è che In quasi tutte le voci dei consumi l'incremento nell'Italia meridionale e nelle isole è, in misura relativa, più accentuato di quello che bì registra nell'Italia settentrionale. Ciò dimostra che la vasta azione dello Stato a favore dello sviluppo economico e sociale del mezzogiorno comincia a dare i primi risultati, e che gh enormi divari già esistenti tra Nord e Sud si stanno attenuando. Ad esempio, mentre nell'Italia settentrionale dal 1952 al 1953 si è avuta una percentua¬ le di incremento nel consumo della carne del 7,8 per cento, nell'Italia meridionale ed insulare tale Incremento è stato deH'11,5 per cento. Inoltre nel Nord e nel Sud l'aumento degli abbonati alla radio è stato rispettivamente dell'11,9 e del 17,5 per cento, quello del consumo dei tabacchi del 6,7 e dell'8,2 per cento, quello dell'acquisto di autocarri del 21,7 e del 36 per cento ed infine, dato più importante di tutti ed indicativo dell'ormai iniziato processo di meccanizzazione della agricoltura meridionale, quello dei trattori agricoli del 18 e del 92 per cento.

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