Groviglio più fitto in piazza San Giovanni

Groviglio più fitto in piazza San Giovanni La città cambia volto Groviglio più fitto in piazza San Giovanni L'area fabbricabile sta per passare dalia Provincia al Cornane che intende costruire un edificio per gli uffici municipali - Il Museo Egizio in un'ala di palazzo reale? Si è dunque visto il fulmineo effetto della minaccia di esproprio in piazza Castello. Bastò che il sindaco ottenesse dal ministro dei Lavori Pubblici la firma del decreto, perchè immediatamente l'annoso litigio fra condomini che dalla fine della r-uerra ha mantenuto aperta nel cuore della città una lurida piaga, s'avviasse in un modo o nell'altro a soluzione; si che ricostruzione del palazzo .fra via Barbaroux e via Garibaldi, superato l'indugio delle varie < pratiche >, non dovrà tardare ad iniziarsi. Lode al sindaco e al ministro. Ma il cittadino ingenuo domanda un po' stupito: « L'esproprio non lo si poteva decidere prima! Probabilmente a quest'ora avremmo il palazzo già finito ». Questo si dice non per emonia di critica, che il più delle volte l'amministrazione civica fa quel che può e non quel che vorrebbe. Tuttavia se ai pensa che risale al 1948 la costituzione d'una Commissione per lo studio della cosi detta <zona culturale » (dal Teatro Regio a via Rossini ed oltre), e al 1951 il concorso, bandito dall'Ente del Turismo, per la sistemazione della « sona archcoloyica > intorno alle Torri Palatine, vedendone adesso i risultati pratici — cioè zero — si ha l'impressione che sul gorgo delle innumeri parole scambiate e stampate non galleggi neppure un sughero. La città attende paziente; so non che la pazienza diventa poi indifferenza dannosa, sì che la notizia d'altri 300 milioni per il Regio contemplati dal Comune nel bilancio preventivo del 1955 non accende forse oggi ' l'interesse che avrebbe destato anni fa. Cosi per l'altro buon annuncio dato, nel discorso inaugurale dell'anno accademico, dal Rettore Magnifico dell'Università, professore Allora, circa l'erigendo nuovo palazzo per le Facoltà umanistiche. Dovei Forse in piazza Carlo Alberto, sul terreno fra via Bogino e l'antica facciata delle scuderie dei principi di Carignanot E la facciata, che la Soprintendenza ai .Monumenti intende conservare/ Se mai, non dovrebbe essere impossibile alla tecnica moderna smontarla, avanzarla del necessario sulla piazza — che assumerebbe pi* armoniosa Proporzione, anche col trasporto sulla Piazzetta Reale, nostra vecchia idea, del monumento a Carlo Alberto — per oostir tuirne la fronte del nuovo edificio. Ma se la sistemazione della «sona culturale » non potrà prendere l'avvio ( quando t) che dal rinato Regio; per la sistemazione, irta di difficili problemi, della mona archeologica», siamo in pieno alto mare. Intanto c'è un fatto nuovo. Per altissimo suggerimento, si sta studiando la possibilità di trasferire il più prezioso museo cittadino, il Museo Egizio, nella Manica Nuova di Palazzo Reale. Deliberatamente evitiamo, per adesso, di prendere posizióne in merito, da un punto di vista museografico. Se però ciò avvenisse, ohe se ne farebbe dell'edificio progettato — prima quale Museo d'Archeologia, poi quale Museo Egizio — sul filo di via Venti Settembre, non lungi dalle Torri Palatine T Si sa che s'era anche di scussa l'idea di collocare la più preziosa raccolta europea d'antichità egiziane nel palazzo che si dovrà alzare in piazza San Giovanni, di fronte al Duomo-, idea che piaceva a chi riteneva inopportuna la se de proposta dal fiduciario del Ministero della P. I., architetto Sanpaolesi, nel Giardino Reale presso l'Auditorium della R.A.l. Ma l'area di piazza S. Giovanni sta per passare dall'amministrazione provinciale in seguito a permuta, a quella municipale, che inten de fabbricarvi il palazzo per gli uffici comunali. Perciò, alla discutibile soluzione della Via Venti Settembre interrotta da gradinate (negativa per il turismo automobilistico), al problema del la nuova grande arteria piazza Castello-Porta Palazzo, alle esigenze estetiche riguardanti le Torri Palatine, tuttora centro di ignobili traffici, si aggiunge la questione dell'edificio già per il Museo Egizio. C'è da domandarsi se non sia giunta l'ora di riaffrontare prontamente e definitivamente, con un risoluto accordo fra Torino e Roma, questo groviglio di quesiti, per chiarirne almeno la visione d'i insieme. E d'informarne tosto la cittadinanza. La guerra è finita da oltre nove anni. mar. ber. rss

Persone citate: Carlo Alberto, Sanpaolesi

Luoghi citati: Roma, Torino