Chiude una donna in e la tiene prigioniera una capanna per tre giorni

Chiude una donna in e la tiene prigioniera una capanna per tre giorni Nessuno si era accorto che il " fidanzato,, era un pazzo pericoloso Chiude una donna in e la tiene prigioniera una capanna per tre giorni Movimentata esistenza di uno squilibrato che abbandona la famiglia e cambia identità-Catturato dopo lunghe ricerche E' giunta ieri sera in Questura la notizia che a Parigi è stato arrestato m un albergo il torinese Giuseppe Mattellini fu Giovanni, di 34 anni: il Matte II ini da alcuni mesi era attivamente ricercato, quale soggetto pericolosissimo, squilibrato, responsabile di sequestro di persona e ferimento. Già dall'età di quattordici anni il Mattellini aveva dimostrato d'essere un anormale: alternava periodi di calma in cui appariva perfettamente a posto, ad altri pe riodi di estrema agitazione duran te i quali diceva e commetteva cose strane. Diciottenne, veniva rtn chiuso in manicomio dove restava per tre o quattro anni: poi i me dici lo rilasciavano, ritenendolo clinicamente guarito. Ma ben presto la polizia doveva occuparsi di lui: e per tre volte 11 Mattellini Univa in prigione e 11 tribunale lo condannava successivamente per iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii violenze, furto e ancora violenze. Nel 1947, nascondendo i suoi precedenti e 11 suo stato psichico alterato, si fidanzava con una sartina domiciliata in via Madama Cristina e la sposava nel 1948. Dal matrimonio nascevano due bambini. Pareva che 11 Mattellini fosse completamente e definitivamente rinsavito: s'associava ad un amico ed apriva un laboratorio di falegnameria in barriera di Nizza. Ma la serenità, l'equilibrio duravano sino al 1951: alla une di quell'anno il Mattellini riprendeva a commettere stranezze. Litigava facilmente con tutti, spesso s'allontanava e restava fuori casa anche per una settimana senza dare spiegazione alcuna: e soprattutto si mostrava arrogante nel riguardi della moglie che insultava e batteva per futili motivi e nel riguardi del bambini che iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiniiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiin ostentatamente trascurava. Ripetute volte il suo comportamento era tale che li commissario di P.S. di zona lo invitava nel suo ufficio e lo diffidava con severità. Ma ogni monito era inutile. Sei mesi fa il Mattellini spariva da Torino e non dava più notizie di sè. Le sue tracce venivano ritrovate solo nel luglio, a Pavia. Qui — da quel che riusciva poi a ricostruire la polizia — era arrivato nel primi giorni del mese, azzimato ed «legantissimo, ben provvisto di soldi (donde li aveva presi, come se li fosse procurati, non si sa) : s'era Insediato m un albergo e dopo qualche giorno, alla stazione aveva fatto conoscenza con una giovane del luogo, tale Luciana Guida Pozzi di Giuseppe di 26 anni. Immediatamente se ne invaghiva e si presentava in casa dei ge nitori chiedendola in sposa e di chlarando di essere un commer piante torinese, tale Chiaffredo Chiarabello. Frequentava la Guida Pozzi per alcuni giorni e una sera le proponeva di far con lui una passeggiata In campagna. La giovane aderì di buon grado alla richiesta del fidanzato; ma quando furono lontani dall'abitato l'uomo, in preda ad un improvviso ritorno di pazzia, le impose di seguirlo in una capanna disabitata. Appena ebbero varcata la soglia, il Mattellini chiuse la porta a chiave e annunciò alla ragazza, terrorizzata dall'Inatteso mutamento di scena: c Da ora In poi sarai prigioniera e resterai qui fino a quando non ti autorizzerò ad andartene ». Tre giorni durò l'Incubo. L'aguzzino compariva di tanto in tanto, sogghignando e rivolgendole frasi sconnesse. Poi usciva, sprangando la porta, e ritornava con cartocci di cibo. La prigionie» ra, rimessasi dalla paura, il terzo giorno decise di tentare l'evasione, cogliendo di sorpresa il Mattellini. Mentre quest'ultimo apriva la porta, la Pozzi con un balzo cercò di impedirgli di richiudere. Ne nacque una lotta furibonda, ma l'uomo con una spinta fece cadere violentemente a terra la vittima, che giacque svenuta, perdendo sangue da una ferita alla testa. Convinto che la poveretta fosse morta, il pazzo fuggi attraverso 1 campi. Dopo un paio di chilometri di corsa disperata, lo squilibrato incontrava due contadini e gridava loro « là! là! In quella capanna! Hanno ucciso una donna! Ma ricordatevi che non sono stato io!... ». I due tentavano di trattenerlo per farsi meglio spiegare la cosa, ma l'altro fuggiva continuando a urlare « Non sono stato io! >. I contadini accorrevano alla capanna, trovavano la Guida Pozzi e davano l'allarme. La ragazza veniva ricoverata in ospedale, ma per fortuna la sua ferita non risultava grave e pochi giorni dopo veniva dimessa. Essa — che nel frattempo era stata affannosamente ricercata da polizia, carabinieri e squadre di volonterosi — narrava singhiozzando la sua spaventosa avventura. Subito s'Iniziavano le ricerche del presunto Chiarabello. Ma il Chiarabello si rivelava persona inesistente e solo quindici giorni più tardi si riusciva a stabilire le sue esatte generalità. Nell'ottobre scorso era la que¬ umilimi iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii stura di Torino che scopriva nuove tracce del Mattellini. Lo squilibrato, clandestinamente, era passato in Francia ed era 3tato segnalato a Marsiglia, Veniva avvisata l'Interpol e, come abbiamo detto, l'arresto del Mattellini avveniva a Parigi, In un albergo. Egli naturalmente viveva con falso nome. Le pratiche per l'estradizione sono già a buon punto e probabilmente la prossima settimana 11 Mattellini arriverà a Torino: e di qui sarà tradotto a Pavia.

Persone citate: Chiaffredo Chiarabello, Luciana Guida Pozzi

Luoghi citati: Francia, Marsiglia, Nizza, Parigi, Pavia, Torino