Il vecchio sconcertante Dominici domani davanti ai giudici di Bignè di Francesco Rosso

Il vecchio sconcertante Dominici domani davanti ai giudici di Bignè E' IMPUTATO DELLO STERMINIO DELLA FAMIGLIA DRUMMOND Il vecchio sconcertante Dominici domani davanti ai giudici di Bignè Ha resistito per 17 mesi alle indagini della polizia, ha confessato e ritrattato la confessione - Ora promette sensazionali rivelazioni - Furono la ribellione d'un figlio ed una serata d'ubriachezza a metterlo nelle mani della Giustizia (Dal nostro inviato speciale) Digne, 15 novembre. Dopodomani alla Corte d'Assise di Digne si inizia 11 processo contro Gastone Dominici, di 77 anni, imputato del più feroce delitto consumato in Francia nel dopoguerra. All'alba del 5 agosto 1952 il signor Olivier percorreva in motocicletta la strada per Forcalquier, e poco distante dalla fattoria < Grand' Terre > accanto a una automobile inglese con rimorchio per il campeggio, vide un uomo fargli cenno di fermare. Era Gustavo Dominici, proprietario con il vecchio padre della vicina fattoria. Pregò il motociclista di avvertire la gendarmeria di Forcalquier che sulle sponde della Durance, distante cinquanta metri, giaceva il corpo esanime di una bambina, che aveva 11 cranio fracassato. Alle 7,30 1 poliziotti erano sul posto. Trovarono la bambina, ma quasi contemporaneamente scoprirono 11 cadavere di una donna riversa accanto all'automobile, e quello di un uomo sul caglio opposto della strada. Entrambi erano stati fulminati da alcuni proiettili sparati a bruciapelo. L'auto e 11 rimorchio per il campeggio erano stati frugati minuziosamente dall'assassino e per qualche ora sembrò che non fosse possibile stabilire l'Identità delle vittime. Un giornalista, più curioso e più attento dei gendarmi, scoprì tra le cianfrusaglie l'etichetta d'una valigia, su cui era scritto: « Sir Jack Drummond . Spencer House Nutall Nottingham >. Tre vite felici Nel giro di poche ore si seppe tutto sulle vittime; sir Jack Drummond era un grosso funzionario del Ministero per l'Alimentazione inglese. Guadagnava circa otto milioni l'anno e nel 1942 aveva sposato una sua collaboratrice, lady Ann. Un anno dopo era nata la piccola Elizabeth. Erano felici, e quell'estate avevano deciso di trascorrere le vacanze sulle strade di Francia, dormendo alla bella stella, bagnandosi nei fiumi, scalando le non difficili montagne della Provenza. L'impressione destata dal massacro fu enorme in tutto il mondo, ma soprattutto in Francia, dove non si voleva ammettere che i turisti potessero essere trucidati selvaggiamente in un paese che considera il turismo una industria essenziale. Superato il momento di orrore, seppellite le vittime nel quieto cimitero di Forcalquier, tutta la Francia segui con ansia le indagini subito iniziate dal commissario Edmondo Sebeille, della polizia di Marsiglia. Sembrava un gioco da ragazzi scoprire l'assassino, 11 quale, al colmo dell'ingenuità, aveva lasciato la sua firma abbandonando sul luogo del delitto l'arma con cui aveva compiuta la strage, una carabina americana Rok-Olla. Il calcio dell'arma con cui l'assassino aveva fracassato il fragile cranio della piccola Elizabeth, fu trovato lordo di sangue e grumi di capelli sotto il corpo stesso della piccina; la canna e altre parti di legno giacevano invece nella Durance, a poca distanza dalla riva, sotto dieci centimetri d'acqua. Ciò che sembrava estremamente facile si rivelò via via di una difficoltà insormontabile. Passavano i giorni e il commissario Sebellle accumulava delusioni e sconfitte sempre più cocenti. Dopo avere interrogato centinaia di persone, egli ritornava sempre al punto di partenza, la fattoria < Grand' Terre >. Era certo che la chiave del mistero era dietro quelle spesse mura, chiusa nell'intimo degli enigmatici proprietari. Il vecchio Gastone Dominici, quando lo vedeva comparire rideva grosso, lo chiamava ragazzo, gli batteva la mano sulla spalla, lo esortava a lasciare perdere l'affare. < Quello che ha fatto fuori i tre inglesi, è più abile di te >, gli diceva ridendo. Dopo averlo sostenuto all'lniilo con tutta la loro autorità, la stampa a l'opinione pubblica si volsero contro il giovane commissario dall'aspetto modesto e quieto. I giornali umoristici inventarono feroci vignette per ridlcolarizzare il suo < fiuto >. Il commissario Sebeille ingoiò tutto e.continuò a indagare. L'ora della sua vittoria scoccò di sera, nella piccola sala del tribunale di Digione, dove 11 vecchio Gastone Dominici era stato trattenuto. Erano le 19 del 14 novembre 1953, un anno fa, esattamente. Le indagini erano durate 17 mesi, durante i quali 11 commissario era sempre più convinto che l'autore o gli autori del delitto erano i proprietari della fattoria. E la sera del 14 novembre dell'anno scorso, il vecchio Gastone Dominici, dopo analoga confessione resa poche ore prima dai suol figli Gustavo e Clovis, dichiarava di aver ucciso i tre inglesi. Innocentisti e no La Francia respirò, ma per breve tempo. Poco dopo infatti il vecchio ritrattò la confessione e altrettanto fece il figlio Gustavo, il quale in sconcertanti alternative, fece seguire le più dettagliate descrizioni del delitto alle più recise smentite. L'opinione pubblica si divise in due: c'erano 1 convinti che l'assassino fosse il vecchio Gastone Dominici, magari aiutato da qualcuno, ed altri invece che 10 credevano vittima della sete di Sebellle di trovare un colpevole ad ogni costo. Alla vigilia del processo l'opinione pubblica è ancora su posizioni contrastanti, e la febbre del caso Dominici ha invaso la Francia. I libri scritti sul massacro sono ormai numerosi, e fra essi non mancano quelli che con estrema abilità si servono dei risultati accusatori della istruttoria per dimostrare che 11 vecchio Gastone Dominici è innocente. Jean Meckert (collega di André Cayatte nella sceneggiatura del film < Giustizia è fatta > e < Siamo tutti assassini) ha spezzato una lancia in favore del vecchio capraio, fantasticando di foschi retroscena di spionaggio, di misteriose au- tomoblll Inglesi che Inseguivano quella di sir Jack Drummond, materiale già abbondantemente sfruttato dai giornali al tempo delle indagini. La febbre è salita di tanto che la gente, discutendo, ha ormai dimenticato che nel cimitero di 'Forcalquier sono sepolte tre vittime invendicate, e tutti si sbracciano per difendere o accusare Gastone Dominici e i suoi figli. A Digne, più che altrove, non si parla che del processo che s'inizierà dopo domani. Nell'angusta sala del tribunale una signora, che ha l'autorità e la decisione di un gendarme (è la segretaria nazionale della stampa francese venuta apposta da Parigi) assegna i posti agli inviati dei giornali di mezzo mondo che girano un po' spaesati nella sonnolenta cittadina. Ci sono americani e inglesi, belgi e svizzeri, tedeschi e italiani; ma vi sono, soprattutto, giornalisti francesi. Ogni modesto quotidiano di provincia ha mandato inviati speciali perchè l'affare Dominici è un affaire nazionale e bisogna essere presenti. I dubbi restano' L'amministrazione delle Poste e Telegrafi ha fatto le cose In grande. Per l'eccezionale processo ha installato davanti al tribunale un posto telefonico ambulante, montato su di un grosso furgone, dotato di dieci cabine da cui potranno essere trasmesse anche le telefoto. Altre dieci cabine ha sistemato In un camerone della gendarmeria, e dieci ancora nel normale posto telefonico pubblico. Nella portineria del tribunale ha impiantato le telescriventi e in ogni albergo, dove alloggeranno i giornalisti, le linee telefoniche sono state raddoppiate per l'occasione. Il pubblico di tutto il mondo potrà cosi seguire ora per ora, attraverso la stampa, la radio e forse la televisione, l'emozionante processo. Le emozioni, 1 colpi di scena, le invettive e le ingiurie, assicurano tutti, non mancheranno. Al centro della pubblica cu rlosità non c'è soltanto un vecchio accusato di avere selvaggiamente ucciso tre persone, c'è un personaggio che, criminale o innocente, ha caratteristiche inconsuete. Basta sfogliare 1 volumi del processo per rendersi conto come 1 giudici da mercoledì in poi dovranno lottare contro un uomo astuto, padrone di se stesso, che mai svela attimi di debolezza, che ironizza crudelmente su coloro che lo accusano, gioca con sottile dialettica sulle contrastanti versioni ch'egli ha dato nelle sue confessioni. Non si può nemmeno avere la certezza che 11 processo arriverà alla sentenza; attraverso 1 suol difensori Gastone Dominici ha promesso rivelazioni sensazionali, forse il nome del suo complice o il nome del vero assassino, ch'egli avrebbe tenuto nascosto finora per salvare l'onore della famiglia. S'egli ha avuto un complice, questi non può es- ■IIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIMIIIIIIIIIIIIIII sere che suo figlio Gustavo; se esiste un altro omicida, costui potrebbe essere un nipote del vecchio, Ruggero Perrin, che interrogato non ha saputo dire come abbia trascorso la notte fra. 11 4 e il 5 agosto 1952. Queste, però, sono chiacchiere di corridoio. Di reale c'è la confessione resa dal vecchio imputato, confortata da quella dei due figli Gustavo e Clovis. Ma anche questa confessione, come si vedrà in un prossimo articolo, non è di quelle che eliminano ogni dubbio. Tra le pagine del processo aleggia alcunché di fosco, tortuoso, inafferrabile e tutto emana dalla personalità stessa di Gastone Dominici dalla sua vita inquieta, segnata di violenze. La stampa francese l'ha chiamato fin dal primi giorni Il < patriarca della " Grand' Terre ">, e l'immagine, in un certo senso, è calzante. Egli ha tiranneggiato la moglie, una donnetta smagrita dalle fatiche e dal parto di nove fidtcvhpfImcemsrmnscsDBiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii figli, l'ha accusata delle infedeltà più volgari, ha dominato 1 figli quasi esercitando ancora il medioevale diritto di vita e di morte su di loro, li ha sanguinosamente bastonati per ridurli all'obbedienza. I frutti di quella tirannia fami Ilare egli li ha colti al momento del delitto. Come in c Enrico IV >, di Pirandello egli ha chiamato 1 figli e la moglie a sé, complici della strage. Il muro del silenzio è rimasto Impenetrabile fino al momento in cui Clovis, che non abitava più in famiglia, si ribellò al padre e confidò al commissario Sebeille la descrizione raccapricciante che il vecchio, una sera in cui aveva bevuto, gli fece del delitto, di come nella notte avesse sterminato la famiglia Drummond. E' bastata quella confidenza per far apparire sull'orizzonte del vecchio padre l'ombra allucinante della ghigliottina. Francesco Rosso iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiniiiiiiiiiiHiiiiiiiiiiiiiiiiMi La famiglia assassinata: air Drummond con moglie e figlia H vecchio Gaston Dominici

Luoghi citati: Digne, Francia, Marsiglia, Parigi, Provenza