Gli occidentali favorevoli alle trattative diplomatiche

Gli occidentali favorevoli alle trattative diplomatiche Gli occidentali favorevoli alle trattative diplomatiche Esclusa per ora una conferenza dei Quattro Grandi (Dal nostro corrispondente) Londra, 12 novembre. Il momento diplomatico è pieno di intensità, di incertezza e di ottimistica attesa di un importante passo avanti verso la pace. I dati, per il momento, sono alquanto imprecisi. Nel giro di cinque giorni, comunque, tanto Malenkov quanto Churchill ed Eisenhower hanno fatto dichiarazioni in merito alla distensione ed al desiderio generale di giungere ad una formula chiara e per così dire permanente di coesistenza. A Londra, come sempre, nulla è trapelato nemmeno oggi del dispaccio inviato al Foreìgn Office dall'ambasciatore Hayter dopo 11 suo incontro al Cremlino. Ma si giudicano molto attendibili le indiscrezioni rimbalzate da Washington, secondo cui Malenkbv si sarebbe dichiarato in favore di un progressivo miglioramento dei rapporti fra Oriente ed Occidente attraverso i normali contatti diplomatici. Questa è la formula che — dicevano da tempo gli esperti — i russi avrebbero probabilmente preferito; anche perchè 11 potere nell'Unione Sovietica sembra ora assai più suddiviso che non sotto Stalin, il quale era un accentratore ed un despota assoluto. Ed è anche la formula che a Washington appare preferibile, sia perchè dà tempo all'opinione pubblica di abituarsi al ritmo del miglioramento dei rapporti, sia perchè non getta esclusivamente sulle spalle del Presidente la responsabilità di un incontro diretto con i ministri russi, incontro che sarebbe necessariamente breve e necessariamente intenso. Anche il Foreign Office, indipendentemente dal Primo Ministro britannico, ha sempre preferito questa soluzione strettamente « diplomatica », per la ragione fondamentale che è facile rimediare al fallimento di un incontro fra un ambasciatore ed un ministro degli Esteri, mentre sarebbe stato forse impossibile superare gli effetti del fallimento di un incontro ad altissimo livello. Chi resta escluso da questi nuovi, importanti sviluppi diplomatici, è dunque sir Winston Churchill, con il suo plano di incontro ad altissimo livello formulato l'il maggio 1953. Dopo essere stato tenuto abilmente sospeso per tanto tempo, questo plano può oggi essere abbandonato — se Russia, Stati Uniti « Gran Bre¬ tagna (e forse Francia) si stanno ora avviando verso la accettazione unanime di una formula per la distensione, che sembra aver vantaggi anche più pratici che non il progetto Churchill. Il passo compiuto da sir Winston, comunque, non è stato inutile: non è escluso, anzi, che esso abbia messo in marcia o accelerato sensibilmente il movimento. Ma è improbabile che d'ora innanzi, all'infuori della Camera dei Comuni — dove 1 deputati laburisti continueranno a far pressione sul Primo Ministro per un incontro ad altissimo livello — 11 progetto di Churchill per una conferenza con Malenkov ed Eisenhower possa compiere ormai qualche passo verso la realizzazione. L'idea d'un incontro del Primi ministri o capi di Stato potrà esser ripresa in considerazione, si dice a Londra, soltanto allorché — attraverso la diplomazia normale ■— Oriente ed Occidente abbiano raggiunto un tal punto di accordo da mutare completamente il lignificato di un simile incontro, così da farne semplicemente una occasione per la ratifica solenne dell'accordo per la coesistenza pacifica, già concordato in tutti i particolari. Un'inattesa difficoltà rischia di colpire i conservatori: un deputato tory si è ammalato di varicella ed è costretto all'isolamento nella propria abitazione. Negli ambienti governativi si manifesta una certa preoccupatone per timore di altri casi di contagio. Martedì il governo deve affrontare una mozione di censura, che in Gran Bretagna equivale ad un voto di fiducia, sul progetto governativo delle pensioni. Un eminente medico ha spiegato che la varicella ha un periodo d'incubazione di 18 giorni, ma ha chiarito che il malato può trasmettere il contagio già 24 ore prima d'accorgersi del male. Ciò significa che da oggi fino al 30 novembre un numero imprecisato di conservatori potrebbero ammalarsi di varicella. E l'infortunio potrebbe toccare anche a qualche ministro, in quanto nei giorni scorsi, deputati e membri del governo fecero ressa attorno alle urne assieme al milato. La direzione c>l partito conservatore teme che il contagio possa ridurre il numero dei presenti al voto di martedì e mettere in pericolo il Gabinetto. r. a.

Persone citate: Churchill, Eisenhower, Hayter, Malenkov, Stalin, Winston Churchill

Luoghi citati: Francia, Gran Bretagna, Londra, Russia, Stati Uniti, Unione Sovietica, Washington