Negata una paternità con la prova del sangue
Negata una paternità con la prova del sangue Negata una paternità con la prova del sangue Asti, 10 novembre. Una Interessante causa per riconoscimento di paternità, si è conclusa stamane in Tribunale (Pres. dr. Durando, P. M. dr. Turi), dopo anni di istanze, udienze, perizie, con una sentenza a favore del presunto padre. La causa era stata promossa dalla signorina R. B., residente ad Asti, contro il presunto padre, R. Z., residente a Coazze (Torino). Nella sua istanza la signorina riferiva che nel gennaio del 1944 essa si era fidanzata con lo Z. ; il 1° giugno del 1946 diventava madre di un bambino, denunciato allo Stato Civile di Torino con il nome di B. Gian Luigi, figlio di R. B. e di padre ignoto. La donna diceva di essere stata abbandonata dopo la nascita del bambino dai fidanzato il quale non aveva voluto riconoscere il figlio. Il Tribunale di Asti, con sentenza 1° aprile 1949, riconosclu. ta la responsabilità dello Z., per seduzione a seguito di promessa di matrimonio, lo condannava a risarcire il danno in 600 mila lire. Egli ricorreva, ma la Corte d'appello di Torino confermava la decisione dei primi giudici e la sentenza passava in giudicato. Ed ecco che la signorina, basandosi su di essa, si rivolgeva al Tribunale per ottenere la dichiarazione di paternità naturale del figlio, che essa attribuiva all'ex-fldanzato. Ma costui negò di essere il padre, perchè il bimbo era nato — diceva — dieci mesi dopo la fine di ogni sua relazione con la giovane. Veniva ordinato l'esame dei gruppi sanguigni dello Z. e del bambino, nominando consulente d'ufficio il prof. Romanese, ordinario di medicina legale all'Università di Torino. Il perito dichiarò doversi assolutamente escludere la paternità dello Zappa, il cui sangue risulta del gruppo 0, mentre il sangue del bambino appartiene al gruppo A sottogruppo A. Dopo l'udienza del marzo 1954, in cui gli avvocati si batterono attorno alla perizia Romanese, il Tribunale ordinava una seconda perizia affidandola al prof. Lattes (deceduto in questi giorni), dell'Università di Pavia, il quale confermava in pieno le risultanze della perizia Romanese. Di qui la sentenza odierna, che nega la paternità del piccolo Gian Luigi all'ex-fidanzato di sua madre.
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