Come Milano accoglierà il suo arcivescovo mons. Montini

Come Milano accoglierà il suo arcivescovo mons. Montini Come Milano accoglierà il suo arcivescovo mons. Montini Le prime risoluzioni del Capitolo per la cerimonia grandiosa - 11 territorio dell'archidiocesi ambrosiana comprende cinque Provincie con 896 parrocchie, 2247 sacerdoti e. 2 milioni di anime l derno palazzo (Nostro servizio particolare) Milano, 4 novembre. I milanesi sono compiaciuti ohe alla Cattedra di Sant'Ambrogio Pio XII abbia eletto uno degli uomini più ragguardevoli del mondo ecclesiastico; e per di più lombardo. Per venire a Milano, hanno arguito molti cittadini, mons. Montini lascia uno dei posti più delicati del Vaticano, la Segreteria di Stato, dove si medita e si decide gran parte della politica della Chiesa; e ciò fa capire l'importanza dell'archidiocesi ambrosiana. (Essa è, infatti, la più grande d'Italia. Il suo territorio comprende cinque province: Milano, Como, Varese, Bergamo, Pavia; conta 896 parrocchie, oltre 2247 sacerdoti e 2 milioni di anime). Chi a Milano risiede nel grande e antico palazzo arcivescovile, situato all'ombra del Duomo, ha un grande ascendente sulla città. La facciata della casa dove vivrà il successore del cardinale Schuster, appare vetusta, polverosa e sbriciolata dai tempo come un monumento del passato. Eppure i milanesi, abituati agli edifici in duralluminio e vetrocemento che dominano il mondo turbinoso degli affari, non ignorano quale straordinaria autorità morale emani dal tranquillo palazzo di via Fontana. Non bisogna dimenticare, infatti, che le forze della diocesi ambrosiana sono imponenti. La sola Azione Cattolica, attraverso i vari rami, raccoglie complessivamente oltre 150.000 iscritti. L'Associazione Cattolica dei Lavoratori Italiani (A.C. L.I.), che ha gli uffici nel modi via della Si¬ gnora, è affidata ad esperti sindacalisti laboriosi e moderni che sono seguiti ed ascoltati da una parte importante del proletariato lombardo. Dicono i milanesi: un uomo che in Vaticano ha per tanti anni vissuto l'esperienza diplomatica più alta e delicata; che ha l'abitudine ai problemi ardenti della vita contemporanea; che conosce le contraddizioni e i pericoli del proprio tempo, non può non trovare in una città moderna come Milano, dove 1 contrasti sociali sono vivissimi, un terreno adatto all'ingegno che accompagna la fama di Giovanni Battista Montini. Non è ancora stabilito il giorno in cui il 140" arcivescovo della diocesi lombarda entrerà in città; sembra il 7 dicembre, tra un mese circa. Il Capitolo del Duomo ha preso le prime risoluzioni per la cerimonia grandiosa che accoglierà in Milano il nuovo pastore. Un solenne corteo l'accompagnerà da corso Sempione alle soglie del Duomo, e qui mons. Montini, seduto sul trono eretto accanto alla porta di bronzo, riceverà dall'arciprete del Capitolo la croce d'oro e verrà incensato. Poi, indossati gli abiti pontificali, con la mitra in capo e il pastorale nella destra, entrerà gloriosamente nella cattedrale. Tra i milanesi che seguono più da vicino la vita pubblica, la nomina di mons. Montini ha suscitato immediati commenti. Non s'ignora il particolare atteggiamento, favorevole al centrismo degasperiano, che venne attribuito al Prosegretario di Stato durante i lunghi anni in cui egli lavorò negli uffici vaticani. La fama di un suo modo di pensare più vicino al centro che alla destra della democrazia cristiana, è gradita ai milanesi, che si qualificano come democratici. a. t.

Persone citate: Giovanni Battista, Montini, Pio Xii, Schuster