Pio XII nomina Mons. Montini nuovo Arcivescovo di Milano di Delio Mariotti

Pio XII nomina Mons. Montini nuovo Arcivescovo di Milano ELETTO IL SUCCESSORE DEL CARDINALE SCHUSTER Pio XII nomina Mons. Montini nuovo Arcivescovo di Milano All'annuncio ufficiale, il sostituto del Monsignore esclama: «Salutiamo in voi, per gli esempi che avete dato, l'Arcivescovo dei lavoratori»-Al neo eletto ed a mons. Tardini verrà concesso il cappello cardinalizio - L'ingresso nella Diocesi fissato al 7 dicembre (Nostro servizio particolare) Città del Vaticano, 3 novembre Poco dopo il tòcco di oggi un vecchio portaordini della Segreteria di Stato è uscito a passo svelto da quei gelosissimi uffici e, giunto nella grande anticamera tappezzata di mappamondi nei quali sono delimitate le zone di vitalità della Chiesa Cattolica, ha esclamato: < La bomba è scoppiata ». Nessuno ha chiesto di quale < bomba » si trattasse, ognuno ha capito che monsignor Giovanni Battista Montini era da quel momento nominato Arcivescovo di Milano. Ma l'annuncio che mons. Ferretto, assessore della Congregazione Concistoriale, ha dato ufficialmente a mons. Montini, presenti tutti gli addetti alla Segreteria di Stato, non menziona la qualifica di Vescovo. L'in formazione successivamente pubblicata dall'Osservatore Romano sotto la rubrica Provvista di Chiesa», dice infatti: < La Santità di Nostro Signore si è benignamente degnata di nominare alla Chiesa Metropolitana di Milano Sua Eccellenza Reverendissima Monsignor Giovanni Battista Montini, suo Pro-Segretario ». Il Pro-Segretario Montini, che per la sua alta carica ha distribuito fino ad oggi, a nome del Papa, ordini, critiche ed elogi a cardinali, arcivescovi e vescovi, non era che un monsignore ed amava vestire da semplice prete, o in abito piano, con gonna nera e veste dai bottoni e filettature violacee. Ora, con la nomina alla Chiesa Metropolitana di Milano, egli è de jure Vescovo, ma dovrà essere consacrato tale dilatisi alla Chiesa e ciò avverrà — a quanto sembra — il 7 dicembre prossimo, festa iiiiiiiiiiiiiiiiiiniiiiniiiiiiiniiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii liturgica di Sant'Ambrogio. Il rito si svolgerà in una chiesa romana, forse in quella di San Carlo Borromeo al Corso, e toccherà ad un cardinale procedere alla consacrazione, ammenoché non voglia il Papa stesso, per l'affetto che ha sempre manifestato a mons. Montini, officiare di persona il rito, e in tal caso la cerimonia avverrebbe, con ogni probabilità, nella Cappella Sistina al Palazzo Apostolico Vaticano. La comunicazione fatta da mons. Ferretto ha trovato mons. Montini lievemente pallido, schiettamente commosso: non lo sorprendeva la nomina, che da due mesi circa ne era al corrente, ma lo confondeva l'affettuosità di cui si sentiva circondato, espressa prima da mons. Ferretto e poi da mons. Angelo Dell'Acqua, Sostituto del Pro-Segretario per gli Affari ordinari, con chiare parole di apprezzamento : < Noi vogliamo ricordare — ha detto mons. Dell'Acqua — la squisita pietà, l'alta e fine spiritualità, la generosa dedizione al lavoro, il disinteressato amore alla Chiesa, l'assoluta fedeltà al Vicario di Cristo, l'ardente zelo per le anime, il non comune spirito di sacrificio di mons. Montini. Voi, Eccellenza Reverendissima, siete atteso a Milano: atteso dal clero, dai seminaristi, dall'Azione Cattolica, dai lavoratori e da tutti i fedeli... Noi vogliamo salutare in Voi, per gli esempi che avete dato, l'Arcivescovo dei lavoratori ». Giovanni Battista Montini — ci hanno riferito persone della sua Segreteria — ha risposto con visibile commozione ed ha voluto soprattutto esprimere devozione al Papa per la nuova prova di fiducia dimostra iiiiiiiitiiiiiiiiiiii'iiiiiMiiiiiiiiiiinitiiiiiiiiiiiiiii tagli, e gratitudine e benevolenza per tutti i suot collaboratori, alcuni dei quali sono sempre stati al suo fianco in un ininterrotto lavoro di trent'aniii alla Segreteria di Stato, dove si è trovato da Primo Minutante ad intimo collaboratore di Pio XII. Sagace collaboratore tanto più apprezzato per la fedeltà, la discrezione, la tenacia al lavoro. Da vent'anni mons. Montini viveva nell'ombra di Eugenio Pacelli. La sua intensa giornata si era uniformata a quella del Papa, dalla Messa celebrata alle sette del mattino all'ultima firma apposta su un documento all'una ed anche alle due di notte. Alle nove era alla sua scrivania e vi restava anche fino alle tre pomeridiane. In Vaticano ricordano l'alta figura del monsignore discendere rapidamente le scale che portavano al suo alloggio privato, giusto sotto la Segreteria di Stato, nel quale una vecchia fedele domestica gli aveva preparato un pasto frugale. Mezz'ora per mangiare (c quante volte la minestra era fredda), mezz'ora per riposare e poi nuovamente al lavoro fino alle ore piccine. Lo spirito di apostolato in Giovanni Battista Montini lo si avverte nel rapido esame della sua vita. Nato a Concesio di Brescia il SS agosto 1897, ebbe una vocazione sacerdotale tardiva, ma di intenso sentimento; e infatti, lui che nel periodo agitato susseguente alla prima guerra mondiale poteva aspirare a diventar qualcuno nelle organizzazioni cattoliche giovanili, cui si dedicava appassionatamente, lasciò improvvisamente l'attività secolare e venne a Roma a seguire i corsi di filosofia e di diritto nell'Università Gregoriana. Intanto si irrobustiva il fascismo, intanto l'Azione Cattolica veniva costretta ad una attività puramente spirituale: il giovane prete Montini, già Minutante, cercava le borgate, i quartieri popolari della città per fare dell'apostolato: molti studenti di quel tempo ricordano ancora il volto ascetico, gli occhi brucianti, la voce bassa e vibrante del combattivo sacerdote. Completatosi alla scuola di Eugenio Pacelli che da segretario di Stato non cercò di imitare nè il Consalvi nè il Gasparri, mons. Montini è stato, come pro-segretario, uno scrupoloso esecutore del pensiero di Pio XII, rinunciando, tranne rare eccezioni, ad esprimere un'opinione personale, risolvere d'impeto una questione. E' stato una silenziosa, laboriosa ombra del Pontefice, il quale reclama dai suoi collaboratori più vicini soltanto informazioni e non consigli. Del resto questa dedizione di Montini per il Papa fu rilevata con parole di elogio dallo stesso Pio XII allorchè, nell'allocuzione concistoriale del 12 gennaio 105.1, fu reso noto come, per spirito di umiltà, mons. Giovanni Battista Montini, insieme a monsignor Domenico Tardini, avesse voluto rinunciare alla porpora che il Pontefice aveva offerta. Quella porpora che tra breve, invece, gli verrà concessa per rispettare la tradizione che vuote un Cardinale a capo dell'Archidiocesi di Milano. Porpora che toccherà con ogni probabilità anche a mons. Tardini per il quale si pone ora la candidatura a segretario di Stato, carica vucante dalla morte del card. Maglione e supplita dal Papa con i due prosegretanatl. Ed è per questi due cappelli da cardinale che lì Pontefice — come si torna a ripetere stasera in Vaticano — indirà un concistoro per ricostituire, nello stesso tempo, il < plenum » del Sacro Collegio. Politicamente la nomina di mons. Montini ad arcivescovo dt Milano vuole avere un valore sociale, e non senza un preciso significato si pone in rilievo negli ambienti ecclesiastici romani la locuzione che l'accorto mons. Dell'Acqua ha voluto usare per il neo-eletto: « arcivescovo dei lavoratori »Diplomatico ed amico degli umili, questo è Montini. Valgano due episodi a chiarirne il carattere: durante la guerranelle cerimonie ufficiali, dovendo per ragioni di anzianità sedere appaiati gli ambasciatori di Germania e d'Inghilterra, il che era come dire diavolo e acquasanta, mons. Montini, con amabile sorriso, si sedeva in mezzo ai due diplomatici e con entrambi conversava, badando a non far volgere di un etto la bilancia a favore dell'uno o a favore dell'altro. L'altro episodio è recentissimo: Montini tornava a piedi da una delle sue visite in periferia allorchè, all'imbocco di via di Porta Angelica, una donna affranta dal peso di tre valigie implorò con lo sguardo il reverendo che le passava accanto Montini afferrò due valige e si mise a camminare a fianco della popolana. Lo cavò d impaccio un usciere del Vaticano, certo Mariani, addetto all'affi ciò stampa, il quale, allibilo, si caricò dei bagagli. Delio Mariotti Il nuovo arcivescovo di Milano, mons. G. B. Montini (Tel.)