La visita di Einaudi alle zone colpite dall'alluvione
La visita di Einaudi alle zone colpite dall'alluvione La visita di Einaudi alle zone colpite dall'alluvione Commosse parole ai superstiti, nelle case e negli ospedali - Distribuiti venti milioni per l'immediata assistenza - Due borgate di Tramonti ancora isolate: i viveri portati con gli elicotteri (Dal nostro inviato speciale) Salerno, 1 novembre. Oggi Einaudi accompagnato dalla consorte ha visitato la zona colpita dall'alluvione. La prima sosta al mattino è stata a Cava dei Tirreni, dove il Presidente ha lasciato una sua offerta di tre milioni, divisi fra l'E.C.A. e gli ospedali. E' la prima dei venti milioni complessivi erogati dalla Presidenza della Repubblica e così ripartiti: a Vietri due. a Maiori uno e mezzo, uno a Minori, uno a Tramonti, otto a Salerno. Il resto è diviso fra asili e istituti di beneficenza. In due istituti scolastici di Salerno, dove sono dei sinistrati, il Presidente ha offerto venti quintali di zucchero, dieci dì latte e quindici di marmellata. La seconda tappa è stata a Vietri sul mare, in frazione Molina. Einaudi scende e si ferma a guardare, sotto, le case vuote dagli usci divelti e la parrocchia di « Santa Maria della Neve», con un fianco tutto aperto per le pietre cadute. Poi, con la consorte, entra in casa del signor Arnaldo Criscuoio per osservar meglio dal terrazzo. Il Criscuolo ospita la famiglia Amendola, sei persone: il padre Michele, la madre Mafia e i figli. E' qui che viene presentata a Einaudi ed a Donna Ida « Citta ». la scimmietta che con il suo allarme fece svegliare e quindi salvò la famiglia Amendola, prima che, con la casa, venissero travolti dai torrente Bonea anche i suoi abitatori. Il Presidente scende poi alla Marina. Einaudi chiede alcuni dati al sindaco di Vietri, Pasquale Avallone, e al parroco, don Attilio Della Porta. A una decina di metri è la motobarca « Glicinia » della marina militare che esplora le acque da cui sono usciti, nelle ultime ore, altri undici ca¬ muni unum uniuiiii iiiniiiiiini ) to la è ve na diali. ni reco a Mi a ra za. Saati, nti dì ta. a ne si a la ria utte. in ridal la sodre ie a mme la he, lti uoi alalri, arta. la lla le elca¬ daveri, straziati dalla furia degli elementi. Ogni tanto Einaudi chiede: «E qui c'era un ponte? E in questo luogo esistevano delle case?». Un sinistrato, Vincenzo Della Monica, si fa avanti e porge una petizione. Sulla spiaggia sono poste le tende dell'ospedale da campo n. 16 della Croce Rossa. Il Presidente ha parole di conforto per un uomo, Francesco Esposito: egli ha perduto la moglie e cinque, figli. Donna Ida stringe la mano ad una fanciulla, Teresa Amabile, rimasta orfana di entrambi i genitori. Viene avanti un vecchio sacerdote, don Luigi Villani, a ringraziare. L'architetto Solerl informa che un sinistrato, Antonio Carrano, ha fatto una sottoscrizione per donare al Comune un asilo per i bimbi che non hanno più nessuno e chiede se Einaudi ha nulla in contrario a dare all'ospizio il suo nome. Si va a Maiori, Raito, Cetara, Capodorso. Ecco Maiori. Il sindaco Gonfalone narra che 44 anni fa vi fu la stessa sciagura. Dopo aver visto le spaventose devastazioni del Reggina Maior, alludendo al fatto che il fiume era coperto dalla via, saltata in aria con tutti i palazzi essendo fortemente aumentato il volume delle ac que, Einaudi dice: «Bisogna trarre insegnamento anche dalle disgrazie e non coprire più il corso ». A Minori il sindaco, Francesco De Lieto, che ha salvato i suoi concittadini svegliandoli di notte, riceve i complimenti di Einaudi e fa l'elenco dettagliato dei danni. Una donna afferra la mano di Donna Ida. « Dovete tornare — esclama —, ma quando avremo rimesso tutto come prima ». Sì ritorna a Salerno. L'uni¬ cptcfachIaplciiniiiiinnniinummmuinuu imiiimiiiiiiiiiiii co Comune dove non è stato possibile arrivare è Tramonti, le cui borgate periferiche, come anche alcune lontane frazioni di Maiori, vengono ancora rifornite con gli elicotteri < Bell 47 P. 1 », che hanno la loro base al porto. Impiegano per giungere fino a quei Comuni un quarto d'ora, sono pilotati da due persone e portano un quintale e mezzo di carico, fra viveri e medicinali. Incontriamo una autocolonna con la bandiera degli Stati Uniti. Sono i quattordici camions dì soccorsi che 11 comandante James W. Blanchard, capo dei servizi logistici americani in Italia, ha offerto a nome del suo governo stamane al gen. Cassini, in una brevissima cerimonia a Napoli, dinanzi al Maschio Angioino. Dalla via appare in porto, di fianco alla Fenice, la corvetta Bambara, della Marina militare francese. E' giunta stamane con il carico di aiuti inviato da quella Repubblica. Troviamo in Prefettura la missione composta dal ministro plenipotenziario Sebillou, dal console generale Cambon, dal comandante Marcel Noel e dall'aiutante Gui Lafargue insieme all'ammiraglio italiano Mario Bartolesi. Nel pomeriggio Einaudi e Donna Ida hanno visitato a Salerno gli « Ospedali riuniti » e quindi due edifici, colmi di sinistrati: uno, in località Vivinanze, l'altro a Barra. In quest'ultimo si è fatto incontro a essi Antonio Caputo, il nonno di quel bambino, Mario, che si salvò perchè la sua culla rimase per 60 ore a galla in nr-.a pozzanghera. Il nonno ha chiesto che l'unico zio del piccolo Mario, emigrato in Brasile, possa avere nelle Ferrovie il posto già tenuto da Carmine, iiimmimimm immillimi.iiimimiiiuim iAcRocszmmctVmTslsnMLa il padre morto del bambino. Alle 17,45, il Presidente e la consorte sono ripartiti per Roma. Il tempo si mantiene finora ottimo. Ma la zona è sotto una continua minaccia. Infatti una sola pioggia, in queste condizioni, potrebbe far crollare le masse tremolanti di terra e macerie, ancora pericolanti, con gravissime conseguenze. In seguito al recupero di altre sei salme nelle acque di Vietri sul Mare il bilancio dei morti accertati è salito a 272. Tale cifra va ripartita come segue per i diversi centri dell'alluvione: Salerno 113, Vietri sul Mare 66, Cava dei Tirreni 34, Malori 31, Tramonti 25, Minori 3. c. g.
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