Altri mandati di cattura per lo scandalo di Arezzo

Altri mandati di cattura per lo scandalo di Arezzo Altri mandati di cattura per lo scandalo di Arezzo Si traila del Presidente e del Direttore generale dell'Istituto Imposte Consumo • Stornavano [orti somme per darle a parlili politici (Dal nostro corrispondente) Arezzo, 30 ottobre. L'inchiesta della Magistratura sullo scandalo dell'i.N.G.I.C. è ad una svolta determinante. Oggi sono stati spiccati mandati di cattura nei confronti dell'avvocato Vincenzo Bavaro, ex-presidente del Consiglio d'amministrazione dell'Istituto, e del rag. Camillo Forghleri, direttore centrale dell'Istituto stesso. Anch'essi sono accusati di aver prelevato le somme delle Imposte Consumo per darle alle casse dei partiti comunista, socialista nenniano e democristiano. In precedenza erano stati arrestati l'ispettore regionale per la Toscana, rag. Vito Maria Pedone, suo tìglio rag. Walter e altre tredici persone, tra cui 1 massimi esponenti provinciali del P.C.I., del P.S.I. e della D.C. La vicenaa va ricollegata con quanto riportato dal n. 6-7 della rivista mensile « Pace e libertà », dove l'allora vice-direttore centrale dell'Istituto Nazionale Gestione Imposte di Consumo scriveva: « Io, avvocato Francesco Simoncini, denuncio i fatti delittuosi della Presidenza e della Direzione dell'I.N.G.I.C». Dopo aver precisato i motivi che determinarono le sue dimissioni da vicedirettore centrale, così continua: • c II direttore centrale, ragioniere Camillo Forghieri, connivente il presidente on. avvocato Vincenzo Bavaro, ha sovvenzionato il partito comunista dei seguenti importi: L. 17 milioni versati nel 1953 alla Federazione comunista di Modena per il rinnovo dell'appalto in quel comune. Detta somma fu consegnata personalmente dal dr. Magagni direttore provinciale dell I.N.G.I.C. di Bologna, per disposizione riservata della Direzione centrale e particolarmente dell'allora vice-direttore centrale rag. Forghieri; L. 6 -milioni versati nel 1953 alla Federazione comunista di Livorno a mezzo del rag. Vito Maria Pedone, attualmente direttore provinciale dell' I.N.G.I.C. di Arezzo (malgrado questa elargizione l'appalto non è stato ottenuto). «Inoltre: L. 4 milioni versati nel 1953 alla Federazione comunista di Pisa a mezzo dello stesso rag Vito Maria Pedone (malgrado questa elargizione l'appalto non è stato ottenuto); L. 1 milione versato nel 1954 al P.S.I. di Pistoia a mezzo del dott. Frigeri, allora direttore provinciale di Firenze, per ordine riservato del direttore centrale rag. Forghieri ». Dopo aver elencato numerose altre gravi irregolarità, l'avvocato Simoncini così continua: «Infine, il presidente deli' I.N.G.I.C, avv. Vincenzo Bavaro, si è fatto consegnare personalmente, senza rilascio di nessuna pezza giustificativa, e in numerose riprese, notevoli somme in contanti dai signori Giovanni Salvini, già direttore provinciale a Milano; rag. Guido Ferrari, direttore provinciale di Lecco; dott. Plinio Mazzariol, direttore provinciale di Bergamo e attualmente vice-direttore dell'I.N.G I.C.; rag. Vito Maria Pedone, direttore provinciale di Arezzo ». La serie dei nomi e delle circostanze citati nella rivista contìnua a lungo, ed è impossibile riassumerla. Gli esponenti politici accusati di aver ricevuto le somme hanno, per la maggior parte, respinto gli addebiti con diverse giustificazioni. Tuttavia i nuovi arresti sembrano confermare le voci poco benevole che corrono in città. f. o.