Stato di emergenza in Egitto e retate di «Fratelli musulmani»

Stato di emergenza in Egitto e retate di «Fratelli musulmani» Stato di emergenza in Egitto e retate di «Fratelli musulmani» Gli arresti saliti a trecento - La sede della "Fratellanza,, assalita e incendiata al Cairo dai dimostranti - Il col. Nasser accolto trionfalmente al ritorno nella Capitale (Nostro servizio particolare) Il Cairo, 27 ottobre. I colpi di piatolo, tutti andati a vuoto, che un fanatico ha sparato iersera in Piazza della Libertà, ad Alessandria contro il col. Nasser hanno portato verso il fatale epilogo la battaglia, da mesi in atto fra il governo dei militari e la Fratellanza musulmana. Questa setta politico-religiosa, un tempo arbitra della situazione egiziana, rimproverava a Nasser un'eccessiva acquiescenza nelle trattative con gl'inglesi per .risolvere la vertenza di Suez, e gli attacchi si erano accentuati ancora negli ultimi giorni, subito dopo la firma dell'accordo con Londra, avvenuta il 19 ottobre. Contemporaneamente alla recrudescenza polemica, fu sparsa la voce che Gamal Nasser aveva fatto arrestare Hassan Hodeiby, guida suprema della Fratellanza; la notteia fu subito smentita, ma apparve come un monito dei militari ai dirigenti della setta perchè recedessero dall'atteggiamento di opposizione. Dall'esasperazione dei sentimenti ultranazionalisti è derivato l'attentato di iersera, che peraltro ha avuto dapprima un'eco misurata nella opinione pubblica. In alcuni locali pubblici e nelle case private, dove si seguiva la radiocronaca dell'adunata di Alessandria, la notizia dell'attentato fu appresa istantaneamente. Lo stesso Nasser, che subito dopo gli spari continuò il discorso, disse alla folla: € Lasciate pure che mi uccidano, ormai ho ridato all'Egitto libertà, dignità e orgoglio ». L'attentatore, un lattoniere del Cairo, veniva subito sopraffatto e tradotto in carcere. Iersera, in complesso, la vita al Cairo, trascorse normale, ma stamane si notò subito qualcosa di insolito. Per protesta contro l'attentato, il sindacato trasporti, fece sospendere il servizio auto-tranviario. Le scuole chtiisero e cortei di giovani attraversarono la città. Verso le 10, un gruppo di giovani si raccoglieva alla stazione centrale dove Nasser sarebbe dovuto arrivare a mezzogiorno. Nel frattempo la polizia aveva avviato una vasta azione di rastrellamento nel quartiere periferico di Imbaba, dove si trova la casa dell'attentatore. Suo padre e sua moglie si trovano stasera presso un commissariato di polizia in attesa di essere posti a confronto con il loro congiunto, trasferito in aereo da Alessandria. Nella capitale e in altre località venivano arrestate numerose personalità politiche; infine, verso le undici, la radio annunciava che l'attentatore aveva confessato di essere iscritto alla Fratellanza musulmana. La notizia si diffondeva fulmineamente e, in breve, oltre 500 persone si portavano nella città vecchia, dov'è la sede centrale dell'organizzazione — due edifici circondati da un parco — l'assaltavano e vi appiccavano il fuoco. Per facilitare l'opera di spegnimento, la polizia durava fatica a tener lontani dalla zona i dimostranti che si abbandonavano ad altri atti di distruzione, incendiando fra l'altro, una casa vicina. I due edifici sono distrutti; parecchie persone sono state ferite nella folla. Alla stazione, la folla in attesa di Nasser aumentava. Il convoglio è giunto con oltre due ore di ritardo, essendo stato costretto a fermarsi più volte lungo il tragitto per consentire al capo del governo di ricevere il saluto della folla. In piazza della stazione al Cairo, circa duecentomila persone hanno acclamato il colonnello, che ha risposto agitando il fazzoletto in segno di saluto, ma non ha fatto discorsi. Per tutta la giornata è continuata l'azione della polizia, e ' questa sera gli arresti di Fratelli Musulmani erano saliti a trecento. Alcuni capi saranno accusati di complicità nell'attentato, poiché sarebbero stati denunciati dallo sparatore. Nel timore di una reazione, terroristica della Fratellanza, e per evitare disordini gravi, il governo ha proclamato lo stato d'emergenza. I punti strategici del Cairo sono presidiati dalla polizia in assetto di guerra. r. S. L'operaio che martedì ad Alessandria sparò contro Nasser, strappate dalla polizia alle violenze della folla (Telefoto)

Persone citate: Fratelli Musulmani, Gamal Nasser, Nasser