Un'auto di contrabbandieri in fuga si sfascia nel giardino di un convento

Un'auto di contrabbandieri in fuga si sfascia nel giardino di un convento Un'auto di contrabbandieri in fuga si sfascia nel giardino di un convento All'Eremo, dopo un pauroso inseguimento notturno sulle strade della collina • Uno dei ricercati ai getta dalla macchina in corsa e scompare nei boschi - Un uomo donna arrestati • La polizia circonda una casa di corso Quintino Sella e una Un'< Alfa Romeo » del nucleo tawsti estivo della Guardia di Finanza percorreva l'altra sera la citta allorché verso le 23,30 gli agenti notavano una vettura « 1400 Fiat » ferma In corso Quintino Sella: e subito la riconoscevano per la macchina di un contrabbandiere torinese, Renato Cara di Enrico di 82 anni, domiciliato In corso Francia 291. Accanto alla macchina vi erano una donna e un uomo che stavano scaricando un voluminoso sacco. Immediatamente l'c Alfa Romeo » si portava a fianco della « 1400 » e due finanzieri scendevano. La donna «veniva catturata (e risultava essere la trentenne Edda Regina Botta fu Lino abitante In via Genova 168) e più tardi arrestata, mentre l'uomo, trascinandosi via il sacco, fuggiva a gambe levate e s'infilava nel portone dello stabile n. 46 di corso Quintino Solla. Gli agenti si lanciavano all'inseguimento, ma lo sconosciuto faceva In tempo a richiudere 11 portone. Intanto chi era al volante della « 1400 » e cioè 11 Cara, con manovra fulminea, eseguiva la marcia Indietro e si gettava In una via laterale, premendo alla disperata l'acceleratore. L'« Alfa Romeo » del finanzieri scattava su¬ l I lllllltll II I lllllll liti 11 ■ lltllll 11 IIIIM bito sulla sua scia ed aveva inizio una furibonda contesa di velocità a 90-100 all'ora, tra Io stupore e l'allarme del passanti. Il Cara, abilissimo e spericolato autista, spingeva l'auto per le strade collinari e saliva all'Eremo, abbordando le curve ad andatura pazzesca: tanto che gli agenti, pur disponendo di un mezzo più potente, stentavano a tenergli dietro ed anzi perdevano terreno. Dall'Eremo il Cara Infilava il rettilineo in discesa che porta verso il Pino: sul rettilineo l'«Alfa Romeo » si riportava al ridosso del- la « 1400 » e ad un certo momento il contrabbandiere, vistosi raggiunto, tentava una carta rischiosissima pur di sfuggire alla Tributarla. Frenava cioè bruscamente, poi girava d'improvviso in una stradlcciola laterale che, tra i boschi porta al convento « Ave Maria » dello suore di Maria Auslliatrice. La «1400» resisteva alla sterzata violentissima e 11 Cara percorreva la stradlcciola a 70-80 all'ora: ad un certo momento si trovava dinanzi ad un cancello di legno. Invece di bloccare 11 contrabbandiere accelerava e l'auto, con gran fracasso, sfondava 11 cancello. Ma duecento metri dopo, oltre una curva, ecco un secondo cancello: questo, però, di ferro. Il Cara era cosi In trappola: alle sue spalle stava arrivando l'« Alfa » della Finanza. Egli allora rallentava, apriva lo sportello e si gettava dalla macchina In corsa, rotolando fra i Cespugli della scarpata: anche la * 1400 » finiva nella scarpata e si schiacciava li «muso» contro un albero. Subito i finanzieri organizzavano una battuta nel boschi circostanti, mentre dalla sua casetta usciva, in preda a vivo timore, il mezzadro del convento, Paolo Afraville di 39 anni, il quale rite neva addirittura che il pio luogo fosse stato assalito da banditi Anche le religiose, chiuse nel lo ro edificio, provavano non poco spavento nell'udire schianti e vo ci affannate. Comunque la battu ta non dava esito. Il Cara era riuscito a dileguarsi. La Tributarla, naturalmente, sequestrava la « 1400 ». Contemporaneamente a questa movimentatissima operazione, se ne svolgeva un'altra, in corso Quintino Sella 46. Gli agenti che avevano inseguito l'uomo del sacco, riuscivano a farsi aprire il portone dello stabile ed entravano. Proprio dietro il portone vi era il sacco, contenente 20 chili di sigarette di contrabbando. Una breve occhiata all'elenco degli inquilini e l'uomo veniva subito identificato: Rinaldo Scagllotti fu Rinaldo di 41 anno, altro noto contrabbandière. I finanzieri salivano -sino alla sua abitazione e suonavano: ma lo Scaglioni tergiversava e solo dopo un'ora acconsentiva ad aprire l'uscio. Nella perquisizione venivano rinvenuti altri quattro chili di sigarette: inoltre si poteva accertare che lo Scaglioni aveva bruciato nella stufa involti contenenti tabacco. Infine una .curiosa scoper ta: trentasette-stecche di <ame rleane », ma le sigarette eranq piene di segatura. Lo"Scaglioni dichiarava: «Sono stato truffato da un collega ». Ma la polizia indagherà per stabilire se la cosa è vera o se, al contrario, non fosse lo Scagl lotti intenzionato a compiere una truffa. Anch'egli è «tato tratto in arresto, mentre il latitante Cara è stato denunciato all'autorità giudiziaria. llllilllllllilllltllllllliiltlliiltlllllliilllltllllllllll

Persone citate: Edda Regina Botta, Paolo Afraville, Renato Cara