La condanna a due anni per bigamia d'un ragioniere impiegato comunale

La condanna a due anni per bigamia d'un ragioniere impiegato comunale La condanna a due anni per bigamia d'un ragioniere impiegato comunale Un anno e gei mesi anche al fratello - Le pene sono condonate Il clamoroso coso di bigamia di cui fu protagonista 11 rag. Salvatore De Nicolò, sardo, di 67 anni, impiegato all'ufficio tecnologico del Municipio, è giunto all'epilogo giudiziario. La terza sezione del Tribunale (Pres. Calcagno, P. M. Prosio, cane. Cavatela) ha condannato il bigamo a 2 nini di reclusione e suo fratello Pasquale, imputato di concorso nel medesimo reato, a 1 anno e 6 mesi della medesima pena. Ad entrambi ha condonato Interamente le pene ed ha accordato il beneficio della non iscrizione. Le vicende matrimoniali del rag. De Nicolò furono casualmente scoperte lo scorso anno, poco dopo il suo ritorno dal terzo viaggio di nozze; fu allora iniziata contro di lui una regolare istruttoria Il De Nicolò — come già narrammo altra volta — si aposò il 12 febbraio 1920 con la signorina Carolina Quartara da cui ebbe una figlia (che ora vive a Bari con il marito). Il matrimonio non fu felice ed l'coniugi dopo qualche anno si separarono consen¬ IIIIIIIIIIIIIIMIIIIIIIIItllllllllllllllllllllllllllllllll i 7 a 1 o l o, a il a e ri n n¬ sualmente. Più tardi 11 rag. De Nicolò conobbe a Torino la signorina Luisa Facchinetti, figlia di un commerciante di via Cernala. Credette di avere finalmente trovato l'anima gemella, la donna con cui dividere per sempre gioie ed affanni.' Ma come poterla sposare senza incorrere nel reato di bigamia? Studiò a lungo il problema ed alfine trovò la soluzione: avrebbe usato il nome ed ì documenti del fratello Pasquale, scapolo. Messo a parte del piano questi non solo accettò ma presenziò al matrimonio — celebrato nel luglio del 1938 — in qualità di testimone. Era però destino che 11 De Nicolò non trovasse la moglie ideale; però se ne accorgeva sempre troppo tardi. Si separò dunque anche dalla signorina Facchinetti e al fidanzò con una bellissima ragazza, di circa 30 anni più giovane di lui, figlia di un cx-ufflclale d'aviazione. La eposò — questa volta con il suo nome, Salvatore, e con il aolo rito civile — nel 1952. La cosa appariva regolare poiché nel secondo matrimonio il marito figurava il llllllllMlllilllllllllllllllllllllllllllllllllItlllllllllllll fratello Pasquale ed il primo vincolo matrimoniale non esisteva più perchè la Quartara era morta, Se fosse stata viva l'Imputato avrebbe dovuto rispondere di due distinti reati di bigamia. Davanti al giudici il rag. Sai vatore (difeso dagli avv. Giulio e Ollivero) ed il Pasquale De Nicolò (difeso dall'avv. Brezzi) hanno avuto ben poco da dire poiché fatti erano accertati ed essi non avevano potuto fare a meno di confessare le loro responsabilità, ■Il P. M. ha chiesto la condanna del primo a 3 anni di reclusione e del secondo a 2 anni, pene poi ridotte dal Tribunale.

Luoghi citati: Bari, Torino